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Un protocollo sperimentale snellisce le pratiche burocratiche per il riconoscimento delle prestazioni assistenziali di invalidità handicap dei minori con autismo

Rispetto alla disabilità e alle procedure correlate al riconoscimento di benefici o erogazione di servizi e prestazioni, spesso abbiamo a che fare con una burocrazia che non facilita, anzi.  E’ quindi una buona notizia quella che arriva dall’INPS, che interessa le famiglie con minori autistici. E’ stato avviato infatti un protocollo sperimentale di intesa della durata di 18 mesi tra l’Istituto Nazionale di Previdenza e alcune Strutture Sanitarie italiane, che ha come obiettivo quello di ridurre il disagio delle famiglie nell’iter sanitario di riconoscimento delle prestazioni assistenziali di invalidità e handicap alle quali hanno diritto i loro bambini.

LIMITARE VISITE E ACCERTAMENTI - Il protocollo, di cui dà nota l’INPS, specifica che per ottenere la “certificazione INPS”, le famiglie non dovranno recarsi ed effettuare ulteriori visite ed accertamenti presso le commissioni medico legali, ma sarà sufficiente un “certificato specialistico pediatrico” che sia stato emesso dalle strutture sanitarie aderenti al protocollo. Sulla base di questo certificato, riguardante minori in cura o ricoverati presso la struttura sanitaria aderente al protocollo, i medici delle commissioni avranno tutte le info e gli elementi necessari alla valutazione medico legale, evitando al minore  eventuali ulteriori esami e accertamenti.

IL CERTIFICATO SPECIALISTICO PEDIATRICO – Si  legge nella nota Inps che il “certificato specialistico pediatrico”, predisposto dall’Inps e dalla Società Italiana di Pediatria, contiene tutti gli elementi utili all’accertamento della specifica patologia. Questo certificato consente quindi di evitare ulteriori valutazioni specialistiche che, nei casi di particolare complessità delle patologie, sono spesso necessarie in aggiunta al certificato medico redatto da pediatri e medici di base del Servizio Sanitario Nazionale, ed evita così di dover sottoporre il minore a più visite. La cosa è particolarmente di sostegno alle famiglie di bambini autistici, per le quali spesso queste visite comportano alti livelli di stress.

FACILITA’ NELLE PROCEDURE – Come si legge nello stesso protocollo, grazie ad apposite specificazioni nel certificato specialistico pediatrico sarà possibile sia omogeneizzare le prestazioni sul territorio nazionale sia evitare nei casi di malattie di cui al DM 2 agosto 2007, revisioni temporali del giudizio medico legale nel periodo della minore età, nonché, per le visite presso le Commissioni INPS, di definire la domanda esclusivamente tramite valutazione medico legale agli atti. A tale proposito – viene aggiunto -  il Coordinamento Generale Medico Legale implementerà le più appropriate linee guida.

LE STRUTTURE SANITARIE ADERENTI – Per ora il protocollo di intesa (che, ricordiamo, è sperimentale) è stato siglato dall’INPS e da tre strutture in Italia: l’Ospedale Bambino Gesù di Roma, il Gaslini di Genova e l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Meyer di Firenze.
L’iniziativa, e questa è una parte importante, non chiude ad altre strutture che vogliano aderire: al Protocollo sperimentale possono aderire le Strutture sanitarie pediatriche che ne facciano richiesta, con particolare riguardo a quelle specializzate nella diagnosi e cura delle patologie pediatriche con particolare riferimento alle malattie genetiche, cromosomiche ed alle c.d. forme rare.

DURATA DEL PROTOCOLLO – Il protocollo ha durata di diciotto mesi dalla sua sottoscrizione ed entrata in vigore. Potrà essere rinnovato per altri 18 mesi.

Per approfondire:

Il protocollo sperimentale

Modulo per l'adesione al protocollo sperimentale

In disabili.com:

Intervento dell’Inps sull’autismo: la procedura di accertamento si semplifica



Redazione

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