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Si stima che in Italia le persone affette da problematiche legate sia alla vista che all'udito siano 189 mila. Circa 108 mila persone sono di fatto confinate in casa, non essendo in grado di provvedere autonomamente a se stesse a causa di altre gravi forme di disabilità che spesso si aggiungono ai problemi di vista e udito

La Lega del Filo d'Oro e l'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti accendono i riflettori sulla Legge 107/2010, che riconosce la sordocecità come disabilità unica. Secondo le due associazioni, sebbene in Italia siano state riconosciute sia la sordocecità, che la Lis e la Lis Tattile, alcune incongruenze nel testo tagliano fuori molte persone che potrebbero essere riconosciute sordocieche, appunto.

CHI SONO LE PERSONE SORDOCIECHE
In Italia la definizione di persona sordocieca ha a che fare con le minorazioni della persona ma anche alla età della loro insorgenza. Si definisce infatti sordocieca una persone che, oltre alla minorazione visiva (che può essere insorta durante tutto l'arco della vita) abbia anche una disabilità uditiva, purchè quest’ultima sia congenita o, se acquisita, insorga durante l'età evolutiva e sia tale da aver compromesso il normale apprendimento del linguaggio parlato.
Ne deriva che non sono considerate sordocieche le persone che, pur non vedenti, siano diventate sorde dopo il dodicesimo anno di età, o coloro che, nati senza alcuna minorazione sensoriale, siano stati colpiti da sordocecità in età successiva ai dodici anni. Questi paletti lasciando quindi in un limbo normativo, e di conseguenza di diritti, moltissime persone che nel nostro paese aspettano un riconoscimento della loro condizione. A denunciarlo, a pochi giorni dalla IV Giornata Nazionale delle persone sordocieche  celebratasi il 27 giugno, la Lega del Filo d'Oro e l'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti.

SODOCIECITÀ E DISABILITÀ PLURIME
La Legge 107/2010, riconosce la sordocecità come disabilità specifica unica (in precedenza si riferiva alla sommatoria delle due minorazioni, ndr), anche se le persone sordocieche spesso sperimentano ulteriori disabilità, anche gravi. Secondo uno studio condotto dall'ISTAT in collaborazione con la Lega del Filo d'Oro, si stima che in Italia le persone affette da problematiche legate sia alla vista che all'udito siano 189 mila. Circa 108 mila persone sono di fatto confinate in casa, non essendo in grado di provvedere autonomamente a se stesse a causa di altre gravi forme di disabilità che spesso si aggiungono ai problemi di vista e udito. Più del 55% dei disabili sensoriali sperimenta importanti restrizioni alla propria autonomia non potendo uscire di casa a causa di altre forme di disabilità che si sommano a quelle di vista e udito: la metà circa delle persone sordocieche (il 51,7% del totale) presenta anche una disabilità motoria. Per 4 disabili su 10, invece, si riscontrano danni permanenti legati ad insufficienza mentale, mentre disturbi del comportamento e malattie mentali riguardano quasi un terzo dei sordociechi (il 32,5% dei casi).

LA LEGGE 107/2010
Come detto, grazie alla Legge 107/2010, stesa sulla base degli indirizzi contenuti nella dichiarazione sui diritti delle persone sordocieche del Parlamento europeo del 12 aprile 2004, la sordocecità è stata riconosciuta come disabilità specifica unica. Eppure, ricordano Lega del Filo d’oro e UICI, oggi appare inadeguata al fine di una tutela giuridica collettiva che includa tutte le persone con disabilità aggiuntive. È dunque, sempre secondo Lega del Filo d'Oro e UICI, necessario e urgente renderla più attuale, adattandola a un contesto sociale in evoluzione in cui i moderni strumenti di comunicazione e di conoscenza devono garantire un processo inclusivo, dando la possibilità a tutte le persone sordocieche di realizzare sé stesse e di accedere al mondo del lavoro.

Secondo le due associazioni sono urgenti anche nuove strategie di inclusione nella società delle persone sordocieche, con particolare attenzione a quelle in età adulta, anche destinando risorse aggiuntive a partire da che arriveranno col PNRR.

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Redazione

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