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FISH e FAND evidenziano alcuni punti deboli della legge, nonostante le modifiche rispetto alla bozza iniziale, che era stata definita dalle due federazioni rappresentative della disabilità come “irricevibile”

Abbiamo dato conto la scorsa settimana della approvazione dello Schema di Disegno di Legge Delega sulla non autosufficienza: primo importante step per quella riforma del sistema della non autosufficienza in Italia, lungamente attesa.

Con l’approvazione del testo viene in sostanza delegato il Governo - prossimo entrante - a legiferare, attraverso decreti dedicati, per riformulare, migliorandolo, il sistema della assistenza alle persone anziane non autosufficienti nel nostro Paese.
L’obiettivo dichiarato è quello di promuovere politiche per l’invecchiamento attivo, ma anche lo sviluppo di contesti urbani e piccoli centri che prevedano abitazioni adeguate, l'accesso alla mobilità, luoghi di socializzazione e la solidarietà tra le generazioni e il rafforzamento dell'assistenza domiciliare e il contrasto alle forme improprie di istituzionalizzazione.

PREOCCUZIONI DI FISH E FAND
In merito alla approvazione del testo,le organizzazioni più rappresentative del mondo della disabilità, ovvero FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità) avanzano però delle osservazioni, evidenziando come questa riforma rischierà di essere incentrata in gran parte sulle persone anziane non autosufficienti, a discapito delle persone con disabilità – non necessariamente anziane.

IL TESTO ORIGINARIO
E questo nonostante il testo approvato sia stato modificato rispetto alla bozza iniziale, presentata all’inizio di quest’anno, che le due Federazione avevano definito come irricevibile, in quanto incentrato prevalentemente sulle persone anziane non autosufficienti, relegando le persone con disabilità e le loro famiglie ad una visione marginale della non autosufficienza. Anche perché una larga parte delle persone con disabilità è rappresentata da giovani e adulti anche non autosufficienti.

ALCUNI MIGLIORAMENTI ALLA BOZZA
FISH e FAND hanno dichiarato di aver riscontrato alcuni miglioramenti nel testo, come da loro richiesta, come le modifiche apportate agli articoli 3 e 4, relativi alla promozione dell’autonomia, la prevenzione delle fragilità, l’assistenza e la cura delle persone non autosufficienti e l’assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria per le persone anziane non autosufficienti.

I PUNTI CRITICATI DA FISH E FAND
Ma rimangono dei punti, nel testo approvato, che preoccupano le due federazioni:
1. Il primo fra tutti è il riferimento al finanziamento delle varie prestazioni sanitarie e socio-sanitarie (come da art. 8 del decreto) attraverso fondi già esistenti (Fondo LEA-Livelli Essenziali di Assistenza, Fondo Non autosufficienza, Fondo Politiche Sociali, Fondo Caregiver). Secondo FISH e FAND ciò significherebbe ridurre ancor di più il barile delle già esigue risorse che, in questi fondi, sono dedicate alle persone con disabilità.
2. Altro punto rimasto invariato nonostante le osservazioni delle due federazioni al testo iniziale, la riduzione del monitoraggio sui risultati degli interventi riguardanti LEPS (Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali) e LEA.
3. Un ulteriore punto debole del provvedimento, secondo FISH e FAND, è quello economico. Sottolineano le federazioni che questo provvedimento, che viene considerato «una grande riforma» si dovrebbe attuare con soli 500 milioni, ovvero quelli previsti dal Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze. Torna dunque il problema della mancanza di risorse aggiuntive.

Insomma, alla fine dell’analisi, il voto del testo del Ddl delega sulla non autosufficienza non sembra passare la sufficienza per la FISH e la FAND, secondo le quali verrebbero messe ancora una volta in secondo piano le persone con disabilità non autosufficienti, inoltre non vi è alcun richiamo ai principi contenuti nella legge delega sulla disabilità.

Alla luce di queste evidenze, le due federazioni, per voce dei loro presidenti, Vincenzo Falabella e Nazaro Pagano, auspicano di avviare in tempi rapidi una interlocuzione fattiva con ilprossimo esecutivo che si andrà a instaurare, per una collaborazione istituzionale affinché si riescano ad elaborare assieme risposte sulle reali necessità delle persone non autosufficienti.

Redazione

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