Menu

Tipografia

Giovanni Luciano (INAIL): “"La richiesta di miglioramento delle prestazioni economiche erogate dall'INAIL, più volte avanzata dal Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'Istituto, rimane ancora una volta inascoltata”
 
Il Presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'NAIL commenta così il rifiuto alla richiesta dell’istituto di miglioramento delle prestazioni economiche erogate dall'INAIL, estendendole anche a menomazioni di lieve entità, comprese quelle causate da Coronavirus e Covid 19.

LA SOGLIA DEL 6%
La richiesta era quella, se non di eliminare, ameno di abbassare l’attuale soglia minima di menomazione della persona derivante da infortuni sul lavoro e malattie professionali: “Eliminare o perlomeno, abbassare la franchigia attuale, da 0 al 5% di inabilità, sarebbe un atto di grande civiltà ma purtroppo esigenze di bilancio pubblico impediscono di procedere ad una modifica della normativa che oggi esclude dalla tutela le menomazioni dell'integrità psico-fisica della persona derivanti da infortuni sul lavoro e malattie professionali inferiore al 6%".

UNA SPESA SOSTENIBILE
La causa del rifiuto sarebbero quindi esigenze di bilancio, anche se, secondo Luciano, si parlerebbe di cifre contenute: "per l'estensione, ad esempio, della tutela ai gradi di inabilità compresi tra il 4 e il 5%, si stima una spesa di soli 20 milioni di euro per i danni del 2020 (su un bilancio INAIL di circa 10 miliardi) e di poco più di 70 milioni medi annui nel decennio a venire. Secondo il Presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’istituto “Si tratta di una cifra che trova ampiamente la copertura all'interno del sistema tariffario vigente di INAIL, così come troverebbe copertura anche la totale eliminazione della franchigia, indennizzando così tutti quelli che si infortunano o si ammalano sul lavoro”.

EVENTI INFORTUNISTICI, PANDEMIA E MALATTIA DA COVID
La richiesta di estensione dell'indennizzo era conseguente alla domanda crescente di tutela a fronte di eventi infortunistici, anche legati ai contagi da SARS-CoV-2, la cui esclusione appare oggi priva di sufficiente giustificazione in presenza di una menomazione permanente comunque di rilievo dell'integrità psico-fisica subita dal lavoratore", secondo Luciano, che aggiunge: “Una mancanza di giustificazione ancora più evidente alla luce delle profonde trasformazioni del mondo del lavoro che, peraltro, con la pandemia hanno subito un'accelerazione e che stanno modificando la composizione degli infortuni sul lavoro, facendo registrare un aumento di quelli con menomazioni più lievi rispetto a quelli più gravi, lasciando quindi privi di adeguata tutela un numero significativo di casi denunciati annualmente all'Inail.”
Si rifletta meglio su questa vicenda e si trovino le giuste convergenze politiche affinché il legislatore modifichi al più presto la normativa di riferimento, dando così il giusto ristoro a tutte le persone che, lavorando, si infortunano o si ammalano, anche di COVID19 purtroppo", conclude.

In disabili.com

Invalidità e lavoro. Aumenta l’assegno di incollocabilità INAIL per invalidi: ecco le nuove cifre

Redazione

Qui tutti gli articoli su Coronavirus e disabilità

bottoncino newsletter
Privacy Policy

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Tieniti aggiornato. Iscriviti alla Newsletter!

Autorizzo al trattamento dei dati come da Privacy Policy