Le pensioni minime vengono portate a circa 600 euro, e da luglio si avranno anche gli arretrati per circa 1,3 milioni di persone
A partire da luglio scatta un aumento delle pensioni minime, che era stato previsto dalla Manovra - e che doveva entrare in vigore da gennaio scorso - ma la maggiorazione esclude chi riscuote dall’INPS assegni sociali, come la pensione di invalidità. Pertanto, sgomberiamo subito il campo da dubbi: le pensioni di invalidità non aumenteranno da luglio.
AUMENTI A SECONDA DELL’ETÀ
Il ritocco in aggiunta, previsto a partire dal 1° gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2024, interesserà solo chi percepisce la pensione minima e ha versato i contributi previdenziali, e si differenzia a seconda dell’età. Per il 2023 l’aumento è di 1,5 punti percentuali per il 2023, che arrivano a 6,4 per coloro che hanno un’età pari o superiore a 75 anni, e di 2,7 punti percentuali per il 2024.
LE CIFRE
Conti alla mano, significa che la pensione minima per chi ha più di 75 anni avrà un aumento di 36,08 euro, arrivando quasi a 600 euro, mentre aumenta di circa 8 euro per chi è più giovane, arrivando a circa 572 euro.
ESCLUSI ASSEGNI INVALIDITÀ
Come detto, la maggiorazione riguarda solo chi ha versato i contributi previdenziali, e non interesserà quindi chi prende dall'Inps gli assegni sociali, come quello d'invalidità. L’INPS nella sua circolare numero 35 del 3 aprile 2023 chiariva: «Sono escluse dalla base di calcolo le prestazioni fiscalmente non imponibili (ad esempio, le somme corrisposte a titolo di maggiorazione sociale, la quattordicesima, l’importo aggiuntivo della pensione); le prestazioni di carattere assistenziale; le prestazioni a carattere facoltativo e le prestazioni di accompagnamento a pensione»
ARRIVANO ANCHE GLI ARRETRATI
Poiché l’aumento era previsto da inizio anno, dal 1 luglio i pensionati interessati dagli adeguamenti riceveranno tutti in una volta gli aumenti, comprensivi anche degli arretrati calcolati da gennaio 2023
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Redazione
