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copertina rapporto invalidita burocraziaE' stato presentato il I Rapporto sull'invalidità civile e la burocrazia di Cittadinanzattiva dal quale emergono attese lunghe per i cittadini, troppa burocrazia e poca informatizzazione

Così come per gli evasori che non pagano le tasse, così anche per i falsi invalidi, a pagarne le spese sono tutti gli altri, gli onesti, quelli che ne avrebbero davvero bisogno. E basta che il marcio sia poco per danneggiare tutto il resto. Se le forze, poi, sono dispiegate in misura considerevole più a beccare i primi, piuttosto che garantire i secondi, il risultato è un sistema che fa acqua da tutte le parti.

E' questa, a grandi linee, la fotografia che emerge dal I Rapporto sull'invalidità civile  e la burocrazia di Cittadinanzattiva. Si tratta dei risultati della campagna "Sono un V.i.P. - Very invalid People", lanciata nel maggio 2011, che  prende in esame 3.876 segnalazioni giunte al PIT Salute nazionale e alle sedi del Tribunale per i diritti del malato nel corso del 2012.
In sostanza, tempi lunghi, burocrazia e scarsa informatizzazione le cause di un pantano che blocca un percorso di riconoscimento ed erogazione di diritti.

BEN OLTRE I 120 GIORNI - Una media di un anno è quella che un italiano vede trascorrere tra la convocazione a visita di invalidità e i benefici economici connessi, contro i 120 stabiliti dalla legge.  Riporta il Rapporto che secondo la Corte dei Conti (relazione 2012) si attendono in media, dalla presentazione della domanda alla chiusura dell'iter,  278 giorni per accertare la invalidità , 325 per la cecità civile, 344 per la sordità . Ed è tutto il percorso ad essere lungo, addirittura più dello scorso anno: in media 8 mesi necessari per la convocazione a prima visita (nel 2011 erano 6), e 11 per ricevere il verbale (9 nel 2011). Stabili le segnalazioni sul ritardo per la concessione dei benefici economici e delle agevolazioni: lo denuncia nel 2012 il 18,2% rispetto al 19,1% dell'anno precedente. In particolare pesano i ritardi per l'erogazione delle agevolazioni legate all'handicap (62,9% vs 55,6% del 2011), dell'indennità di invalidità (20,4% vs 17,8%), e dell'assegno di accompagnamento (16,7% vs 26,7%).

I (POCHI) FALSI INVALIDI - Riporta il Rapporto anche il dato riguardante i cosiddetti falsi invalidi, che secondo il Rapporto 2012 della Guardia di Finanza sono poco più di 1000, pari allo 0,04% degli aventi diritto. Ed è anche la lotta ai falsi invalidi a far lievitare i costi di questo già debole meccanismo: il Rapporto somma infatti i costi dei ritardi (24 milioni di euro annui di interessi passivi) a quelli per la spesa di medici convenzionati (34 milioni), per un totale di 58 milioni di Euro di fatto "bruciati" dalla cosiddetta caccia ai falsi invalidi. Nel rapporto si sottolinea come  i medici impiegati per le attività di verifica straordinaria siano stati di fatto sottratti alla attività ordinaria per la concessione della invalidità : nel 2011 essi sono stati regolarmente presenti nelle commissioni Asl in poco più di un caso su tre (tasso di presenza del 37,7% rispetto al 46% del 2010).

COSTI PER IL CITTADINO - Tempi più lunghi di accertamento ed erogazione delle provvidenze dovute, che cosa significa, nel concreto? Significa doversi pagare di tasca propria protesi ed ausili, ma anche rette di RSA e ticket sanitari che continuano a crescere, come pure l'impossibilità di accedere ad agevolazioni  e sgravi fiscali previsti di diritto. Il tutto perché manca una esenzione riconosciuta, figlia in molti casi di ritardi e burocrazia.

POCA INFORMATIZZAZIONE MA TANTA BUROCRAZIA - Più verifiche, tempi più lunghi,  burocrazia e iter che non accenna a semplificarsi. La bilancia, insomma, pende sempre dalla parte sbagliata. Il Rapporto mette in luce anche la scarsa informatizzazione delle Asl, che solo nel 56% dei casi hanno trasmesso i verbali in formato elettronico all'INPS. Il restante 44% in formato cartaceo ha comportato un dispendio di risorse e tempo per l'inserimento nella piattaforma INPS. E intanto il 45,6% dei cittadini (nel 2011 erano il  28,4%) segnala la lunghezza e tortuosità del percorso burocratico da intraprendere per la richiesta di invalidità : in un caso su tre (34% nel 2012 vs 30% nel 2011)  incontrano grandi difficoltà nel presentare la domanda stessa.

LA PRASSI DEI RICORSI - Ok, tempi lunghi e precorso a ostacoli, ma poi si arriverà infine a d avere ciò che spetta, no? Non proprio. Il rapporto ci dice che quasi nel 30% dei casi il cittadino considera inadeguata la valutazione della propria condizione clinica da parte della commissione medico-legale. Inadeguata o per la mancata concessione o revoca dell'assegno di accompagnamento (48,5%), o per una inadeguata percentuale di riconoscimento dell'invalidità /handicap (42,4%), o ancora perché vien loro riconosciuta una pensione di invalidità rivedibile (9,1%). Ecco quindi rendersi sempre più frequente il ricorso alle vie giudiziarie, con cittadini che impugnano il verbale di invalidità . Riporta Cittadinanzattiva quello a cui ormai assistiamo da tempo, ovvero una sorta di tendenza a considerare come prassi l'accesso al ricorso giudiziario, quasi completasse l'iter amministrativo e fosse matematico dover fare causa per ottenere un diritto. Ci si dimentica quasi che il ricorso dovrebbe rappresentare una eccezione, mentre è sintomo di una disfunzione di un sistema che grava il cittadino ancora una volta con tempi da attendere e costi da sostenere per ottenere ciò che gli spetta.

LE PROPOSTE DI CITTADINANZATTIVA - Insomma, un sistema bocciato, da rifomare, è quello che emerge da questa analisi. Su questa basi, Cittadinanzattiva lancia le sue proposte per punti:
1. Semplificazione dell'iter burocratico, con tempi più lunghi e contenimento della spesa per la collettività
2. Revisione delle "linee guida operative" del 2010, già bocciate dal Parlamento, con cui l'INPS rivede al ribasso i criteri di riconoscimento dell'accompagnamento
3. Approvazione del DDL 538 col quale legare il diritto al reddito del richiedente, non del nucleo familiare
4. Conclusione della "indagine conoscitiva avviata nel 2012 sulle procedure di accertamento delle minorazioni civili da parte dell'INPS
5. Ripristino della la possibilità di impugnazione giudizio di primo grado


Per approfondire:

Il Rapporto Invalidità civile e burocrazia di Cittadinanzattiva (PDF)


IN DISABILI.COM:

I CITTADINI DENUNCIANO TEMPI TROPPO LUNGHI E ESITO INCERTO PER L'INVALIDITA'

RICONOSCIMENTO INVALIDITA': INDAGINE DEL SENATO SULLE PROCEDURE


Redazione


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