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Tra le proposte della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap sul DDL 506, il potenziamento dell’autonomia al posto delle forma di coabitazione (cohousing) e lo stralcio delle proposte sui caregiver, in quanto non è presente nel nostro ordinamento una normativa generale sulla figura


Continua l’iter del DDL 506, ovvero il disegno di legge con deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane, che si pone l’obiettivo di definire nuovi criteri e interventi assistenziali per la terza età, per migliorare il sistema di assistenza alle per­sone anziane e anziane non autosufficienti e contribuire agli oneri gravanti sulle loro fa­miglie con emolumenti da rafforzare e rifor­mare, anche alla luce dell’evoluzione dei bi­ sogni assistenziali, in un quadro di integra­ zione sociale, di autonomia e di vita indipendente.
Il disegno di legge, che dovrà essere approvato entro il primo trimestre del 2023, avrà poi attuazione con successivi decreti legislativi.

OSSERVAZIONI DELLA FISH
In questo contesto, guidata dal vicepresidente Roberto Speziale, nella giornata di ieri è stata audita in commissione Affari sociali del Senato una delegazione della FISH, che nel complesso valuta positivamente il testo, ma ne evidenzia alcune criticità:


NON AUTOSUFFICIENZA ED ETÀ
Precisa la FISH che, come dice la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, la disabilità è una condizione. Il ddl 506, evidenzia FISH, non fa differenza tra persone non autosufficienti e persone che abbiano maturato disabilità in età avanzata. Anche sulla non autosufficienza sarebbe il caso di fare riferimento a ciò che dice la Convenzione, secondo la Federazione.

DISABILITÀ PREGRESSE NELL’ANZIANO
La federazione chiede inoltre di tener conto di disabilità pregressa nelle persone anziane, in modo coerente e rispettoso del progetto di vita indipendente, attraverso il rispetto del PAI, strumento vitale per garantire alla persona che ne beneficia il soddisfacimento dei bisogni e desideri effettivi.

POTENZIARE L’AUTONOMIA VS COHOUSING
FISH ha inoltre proposto di prevedere percorsi e attività di potenziamento dell’autonomia delle persone con disabilità. In questo senso si inserisce anche la proposta di garantire il diritto della persona con disabilità a vivere dove si vuole e con chi si vuole, mentre il ddl comprime questo diritto attraverso delle proposte di co-housing.

PROPOSTE CAREGIVER
FISH, nella sua memoria, ha inoltre chiesto ai senatori di stralciare le proposte inerenti la figura del caregiver, in quanto non è presente nel nostro ordinamento una normativa generale sulla figura.

FONDI AUTONOMI
Sulla coperture finanziarie
la federazione reputa che i fondi per la realizzazione delle proposte contenute del ddl non debbano essere prese dal fondo non autosufficienza, né da altri fondi istituiti per rispondere a quanto predisposta da altre norme.

MAGGIORE COINVOLGIMENTO TERZO SETTORE
L’associazione ha infine chiesto un maggiore coinvolgimento degli enti del terzo settore nella discussione delle politiche in favore delle persone con disabilità e non autosufficienti.

Per approfondire:

il testo del DDL506

Su questo argomento leggi anche:

Il DDL delega sulla non autosufficienza dimentica le persone con disabilità?
Redazione

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