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Presa in carico, Lea, inclusione scolastica e lavorativa, informazione, autonomia e Dopo di noi sono le richieste nel documento presentato da AIPD alla Ministra per le Disabilità, durante la sua visita a Casa Arcobaleno, a Roma

All’indomani della Giornata mondiale sulla sindrome di Down, AIPD (Associazione italiana persone Down) ha consegnato alla Ministra per le disabilità, Alessandra Locatelli, un documento con alcune istanze fortemente sentite dalle persone con sdD e dalle loro famiglie. Si tratta di 6 proposte che riguardano presa in carico, Lea, inclusione scolastica e lavorativa, informazione, autonomia e Dopo di noi.

LA VISITA DELLA MINISTRA A ROMA
L’occasione è stata la visita della ministra di Casa Arcobaleno, gestita da AIPD Roma, dove Locatelli martedì ha incontrato i ragazzi e le ragazze dell'associazione: "I ragazzi mi hanno accolta e raccontato cosa preferiscono fare – racconta Locatelli sui social - ho conosciuto anche Francesco e Francesca che vorrebbero sposarsi a settembre e ho visto i disegni meravigliosi che hanno realizzato e che sono anche stati stampati sui biglietti della Lotteria Italia, davvero bellissimi".

la ministra Locatelli insieme ad alcuni ospiti di Casa Arcobaleno

LA CAMPAGNA WITH US NOT FOR US
Dopo aver riscosso ampia partecipazione alla campagna di comunicazioneWith us not for us” lanciata in occasione del 21 marzo, alla quale ha prestato il suo volto e la sua adesione anche l'attore Lillo Petrolo, continua il lavoro di AIPD per garantire alle persone con sindrome di Down i loro diritti: salute, istruzione, lavoro, autonomia, in una parola a una vita piena e felice.

LE 6 RICHIESTE AL GOVERNO
A questo proposito, le 6 richieste al Governo presentate da AIPD e consegnate alla Ministra Locatelli:
1.     Garantire per le persone con SD, in tutti i territori e per tutte le fasce d'età, una reale e concreta presa in carico che, a partire dalle capacità e desideri della persona, sviluppi, secondo il modello biopsicosociale, un progetto individuale che miri a migliorarne le performance nel contesto di vita grazie ad adeguati sostegni.
2.     Rivedere i LEA e l'attuale classificazione della sindrome di Down come malattia cronica, per favorire il diritto e l'accesso ai necessari servizi abilitativi/riabilitativi e sostenere più efficacemente la ricerca.
3.     Potenziare l'informazione, condizione indispensabile perché i diritti fondamentali siano realmente esigibili.
4.     Garantire la qualità dell'inclusione scolastica, conquista irrinunciabile nel nostro Paese, realizzandola sia in termini di adeguata acquisizione di competenze (nei limiti del possibile) che di qualità delle relazioni sociali.
5.     Dare risposte adeguate ai bisogni dell'età adulta: autonomia; occupazione; vita indipendente; relazioni sociali; invecchiamento precoce; "Dopo di noi".
6.     Valutare un possibile riconoscimento economico ed elementi di flessibilità nelle regole del Codice del Terzo Settore per gli enti che erogano servizi in supplenza dello Stato, per dare risposta a bisogni essenziali e diritti primari non garantiti dalle istituzioni nel territorio di riferimento

Su questo argomento leggi anche:

Vivere con la Sindrome di Down in Italia: alcuni numeri su diagnosi, scuola, lavoro, socialità

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Redazione

Image by Vectorportal.com, CC BY

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