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Scuola, lavoro, accesso alle prestazioni socio sanitarie sono gli ambiti nei quali sono state raccolte le principali segnalazioni dal Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi

Da due anni in Lombardia è attivo il Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi: promosso da LEDHA e intitolato alla memoria di Franco Bomprezzi, era stato presentato a Milano il 25 giugno 2015 per poter dare un supporto alle persone con disabilità del territorio, facendone crescere la consapevolezza nel riconoscere le situazioni di discriminazione (vietate dalla legge 67/2006) e, in secondo luogo, contrastando concretamente tali situazioni, attraverso interventi legali, se necessario ricorrendo ai tribunali.

QUASI UNA SEGNALAZIONE AL GIORNO - Oggi, a distanza di due anni, sono oltre 2.500 le segnalazioni ricevute nel periodo compreso tra il 1° luglio 2015 e il 30 giugno 2017 e 470 casi di discriminazione gestiti: quasi uno al giorno, considerando solo i giorni feriali.
Alberto Fontana, Presidente LEDHA, ha dichiarato al riguardo: “Quando abbiamo presentato il CAFB, avevamo immaginato di ricevere un migliaio di richieste l’anno. Abbiamo invece superato ampiamente quella cifra. Segno che tra le persone con disabilità e loro familiari c’è un grande bisogno di informazioni e sostegno per vedere tutelati i propri diritti”.

AREE DI DISCRIMINAZIONE - Per quanto riguarda le tematiche di intervento, la scuola e il diritto allo studio per alunni e studenti con disabilità fa la parte del leone con 398 richieste di intervento. Seguono gli interventi legati al tema della compartecipazione delle spese (146 interventi), i casi di discriminazione sul lavoro (138), l’accesso alle prestazioni socio-sanitarie (104).
Nella maggior parte dei casi, l'attività dei legali si è concentrata sulla consulenza legale (893 casi) e sull'assistenza legale stragiudiziale (207 casi). I ricorsi presentati in tribunale, invece, sono stati 65.
 
“Questi dati ci dicono che la discriminazione è un elemento quotidiano nella vita delle persone con disabilità, anche se siamo consapevoli che questi numeri rappresentano solo la punta dell’iceberg -commenta Alberto Fontana-. In questi due anni il livello di percezione della discriminazione si è sicuramente alzato, così come è cresciuto il livello di conoscenza del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi. Ma al tempo stesso ancora troppe persone con disabilità e loro familiari vivono situazioni di discriminazione, spesso senza averne una piena consapevolezza”.

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Redazione


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