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A Reggio Emilia un gruppo di parenti e persone con disabilità saranno a disposizione, in ospedale, per affiancare con un supporto  e la loro esperienza chi si trova ad affrontare direttamente o come famigliare questa nuova condizione   

L’arrivo di una disabilità (su se stessi, un figlio, un fratello, un amico) è un momento destabilizzante e per molti versi drammatico. Lo smarrimento, la paura e il disorientamento possono non trovare supporto solo nel personale clinico e medico: in alcuni momenti può servire una parola, un consiglio, un supporto  e un confronto da chi  e con chi quella stessa esperienza l’ha vissuta e la sta vivendo. Per capire come poterla affrontare, anche dal  punto di vista emotivo,  pratico, umano, oltre che sanitario. E nulla, come l’esperienza, in questi casi soprattutto, ti rende esperto.

Per questo motivo, ovvero completare e arricchire il lavoro del personale ospedaliero, dai tecnici agli operatori socio sanitari, a Reggio Emilia è stato avviato il progetto 'Esperti per esperienza', per un supporto dato da chi “ci è già passato” a quanti affrontano la disabilità per la prima volta, direttamente o in veste di famigliare.

Promosso dal Comune di Reggio Emilia e da Fcr (Farmacie comunali riunite ) nell'ambito del progetto Reggio Emilia Città senza Barriere in collaborazione con il consorzio Oscar Romero, l’associazione Sentiero Facile e l'Ausl di Reggio Emilia, questo progetto mette in campo  24 persone – madri, padri, fratelli e sorelle, persone con disabilità – che, essendone diventati “esperti”, possono dare un supporto a quanti si trovano a gestire questa condizione per la prima volta, offrendo la loro esperienza diretta di contatti con la disabilità.

Questo gruppo – tutto di volontari – è coordinato da uno staff di psicologi e operatori. Inoltre le persone sono state formate in un corso di 30 ore per apprendere come comunicare in modo efficace ed assertivo con le famiglie coinvolte, per comprenderne e accoglierne le emozioni di rabbia e paura e offrire aiuto nella gestione anche pratica dei contatti all’interno del contesto ospedaliero e delle conflittualità che sorgono affrontando la disabilità.

I volontari facenti parte del gruppo porteranno la loro esperienza solo su richiesta del personale sanitario, che vaglierà i singoli casi, nei reparti di Neonatologia, Pediatria, Neuropsichiatria Infantile, Genetica Clinica, Unità gravi disabilità infantili e Reumatologia Pediatrica all'ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, e Riabilitazione neurologica all'ospedale San Sebastiano di Correggio per ascoltare, accompagnare, condividere la propria esperienza, orientare e fornire informazioni pratiche e utili ad affrontare una situazione di difficoltà e cambiamento.

Con questo progetto cade un’altra barriera, grazie alla collaborazione di chi è già stato fragile e mette a disposizione la propria esperienza trasformandola in una forza e un aiuto – ha sottolineato Annalisa Rabitti, presidente di Fcr - Quando arriva la disabilità è come prendere un treno in faccia. Tutte le persone che hanno avuto questa esperienza raccontano di un momento di paura e smarrimento: spesso non si ha una visione clinica chiara, non si riesce ad immaginare un futuro, non si sa nemmeno come affrontare il giorno dopo. Proprio in quel momento incontrare qualcuno che ha vissuto quello che stai vivendo tu adesso, ascoltare la parola giusta, può essere un modo per sentirsi meno soli. E questo faranno i nostri "esperti per esperienza": un'accoglienza da persona a persona. Per ascoltare, accompagnare, esserci”.


Per informazioni:

Comune di Reggio Emilia


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Redazione


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