Dati Eurostat: il 28,4% della popolazione dell’Unione Europea con disabilità è a rischio povertà o esclusione sociale, rispetto al 18,4% dei cittadini che non hanno una disabilità
Che l’elemento della disabilità incidesse sul rischio di una maggiore povertà già si sapeva. Ora arrivano anche i numeri dell’Eurostat che mettono nero su bianco il rischio di povertà delle persone disabili che vivono nell’Eurozona.
+10% RISPETTO ALLA POPOLAZIONE NON DISABILE
Ebbene, secondo le rilevazioni dell'ufficio di statistica europeo (i dati sono riferiti al 2019, ndr), quasi tre persone con disabilità su dieci (28,4%) in Ue sono a rischio di povertà o esclusione sociale. Il numero è più alto del 10% rispetto alla popolazione non disabile, per la quale il rischio di povertà si attesta sul 18,4%.
In Italia il dato è anche peggiore: rispetto alla media europea del 28,4% nel nostro Paese la percentuale sale al 29,5% (contro il 24,1% delle persone senza disabilità).
DATI PRE-PANDEMIA
I dati riguardano persone di età pari o superiore ai 16 anni e si riferiscono al 2019, quindi ad un periodo pre-pandemia: elemento che fa presumere che la situazione possa essere nel frattempo anche peggiorata.
I MIGLIORI E I PEGGIORI
Nonostante per tutti gli stati membri si sia registrata questa tendenza di maggiore di rischio povertà per i cittadini con disabilità, si sono rilevate differenze anche significative tra i vari stati europei. In particolare, il rischio di povertà o esclusione sociale per le persone disabili è più marcato nei paesi dell’Europa dell’Est e nei Paesi Baltici.
I dati peggiori (quindi con percentuali più alte) si registrano in: Bulgaria (50,7%), Lettonia (42,1%), Estonia (40,0%) Lituania (39,9%), ma anche Irlanda (37,8%).
I dati migliori si osservano invece in Slovacchia (19,2%), Danimarca (20,3%), Austria (22,2%), Finlandia (22,5%) e Francia (22,9%).
Per approfondire:
Eurostat
Redazione
Foto: Pixabay
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