Menu

Tipografia

POESIE
Silvana Pagella

IL LINGUAGGIO DEL CUORE

Tacciamo
con le nostre parole!

Permettiamo
ad un cuore
di esprimersi
con il suo linguaggio
nel tutto diverso.

È un linguaggio articolato
favellante coi suoi battiti
d’amore,
di dolcezza,
di gioia
per le piccole cose.

È il linguaggio familiare
del cuore
avente,
pure,
gli occhi interiori:
occhi che vedono
cose che noi, grandi
non vediamo.

È il linguaggio
semplice e speciale
dei piccoli,
degli ultimi
e dei meri di cuore.

È il linguaggio chiaro
 del cuore
di coloro
che la vita
sembra aver
negato tutto.

La vita,
nonostante tutto,
non nega nulla
a nessuno
ed a chi
 non sa esprimersi
con le labbra
dona
il linguaggio del cuore.


PENSIERO INTIMO

Tu sei il sole,
tu sei la luna,
voi siete le stelle
che brillate
nell’immensità
dell’Universo.
Tu sei l’acqua
che mi disseta
nelle afose giornate estive.
Tu sei il grano
che mi doni il pane.
Tu sei la brezza
che mi offri
il respiro.
Tu sei il fuoco
che mi riscaldi
nella bianca stagione.

Quando sono sola
penso e ripenso
ad ogni persona
sola al mondo.
Questo mondo
così splendido,
ma spesso indifferente,
dove esistono:
trasparenza,
dolcezza,
semplicità
e bellezza infinita,
e talvolta
è sufficiente accorgersene,
è sufficiente non perdersi.


L’AMORE

L’innocenza dell’amore
la si trova
nelle iridi
di chi,
sinceramente,
sa amare;
di chi,
veramente,
sa soffrire.


NON SEMPRE

Non sempre
il sole risplende
sul mio piccolo
pezzo d’azzurro.

Non sempre
i fiori
del mio giardino
hanno colori
lucenti e brillanti.

Non sempre
il mio cuore
è forte
come vorrei
che fosse.

Non sempre
mi sento denominatrice
della mia disabilità.

Non sempre
la mia fede
è pronta
a sostenermi.

Come
non sempre
le bianche colombe
preannunciano
la pace
nel mondo.

No, non sempre!


CHIESA

Chiesa,
Tu sei sofferente
da più di duemila anni,
hai udito
ennesimi gemiti
e pianti,
ed hai veduto trapassare
miliardi di creature innocenti.

Chiesa,
Tu sei la dimora
di tutti
i fratelli
di Cristo,
e Madre dei Santi,
dei Beati
e dei Venerabili.

Chiesa,
per piccola o grande
che sii;
antica o moderna:
sei sempre
il Corpo di Cristo
in mezzo all’umanità.

Chiesa!


IL SORRISO
Ad Oreste Rossi

Il sorriso
d’un grande uomo politico
è la fiducia
più solare
e più leale
che egli possa
ispirare
al mondo intero.


PIOGGIA PURIFICATRICE

Silenzio, piove!

Piove su ogni cosa.

Ma questa è una pioggia
che purifica
i nostri cuori,
offrendo a loro
più vigore
ed amore da donare.

Sia questa
la pioggia
d’una nuova
ed eterna primavera!


INFLUENZA
A mia nipote

Il mercurio del termometro
scale:
37,5°; 38°; 38,5°; 39°.
La mia bimba,
l’influenza avrà
ed a casa
da scuola
se ne starà.

O, povera Benedetta!

Il mercurio del termometro
ora, scende:
37,4°; 37,3°; 37,2°; 37,1°; 37°; 36,9°.
La mia fanciulla,
la febbre non ha più
e presto
sul banco
si ritroverà.


RIFLESSO DI NEVE

Dalla finestra osservo
il puro e candido riflesso
dell’umile sorella neve,
assai preziosa alla natura,
perché “sotto di essa
c’è il pane”.
Era solita
affermare
nonna Angelina.
Mi rincresce
che San Francesco
non l’abbia descritta
nei Suoi “Cantici delle creature”.


AVEVO TREDICI ANNI
Alla nonna Angela

Avevo tredici anni
e ben ricordo
quel giorno,
quando,
tu, nonna,
mi lasciasti definitivamente.

Avevo tredici anni
allorché
ti vidi riposare,
beatamente,
nel tuo eterno giaciglio.

Avevo tredici anni.
 Rammento
che ti volli
fare l’ultima visita
ed una vermiglia rosa
ti posai sul petto
che tu mi ricambiasti
con un indimenticabile sorriso.

Avevo tredici anni!


FRATELLI MAGGIORI”

Desidero ardentemente
esprimere
il mio più vivo ringraziamento
ed innalzare un inno di lode
a tutti coloro
che tempo
della feroce crudeltà nazista
si appressarono
a salvare,
fino a rischio
della propria vita,
centinaia e centinaia
di ebrei:
nostri Fratelli Maggiori.


AUSCHWITZ

Auschwitz,
terra del dolore
e dell’orrore,
città del pianto,
zona del trapasso innocente,
mai ti scorderemo.

Auschwitz,
piccolo angolo 
del mondo,
macchiato dal sangue umano
che i nazisti spietati
lasciarono sul suolo,
uccidendo centinaia
dei loro simili,
segno intramontabile
nella storia
e di tutti i deportati.

Auschwitz!


FOGLIA TREMANTE
alla nonna Angela

Foglia tremante
d’un austero cipresso
che nel cimitero
e nella terra
di Lobbi 
hai radici ben fisse,
e accanto
alla mia defunta
e tanto amata
nonna paterna stai,
ti prego,
sussurrarle
presso alla sua tomba,
che lei
è ognora
viva nel mio cuore,
che è, instancabilmente,
presente
nel mio intelletto
di poetessa.


IO SOGNO

Io sogno
che si sia,
Lassù,
oltre i cirri rosei
notti chiare
come la luce
del sole.


POVERI PASSERI

Quando
Il cielo è d’un grigio opaco.
Quando
 la strada è tutta argentata
di neve.
Quando
sulle alte vette
non si ode nient’altro
che il fischio della bufera.
Poveri passeri
come farete ad arrivare
a sera,
senza trovare
una briciola di pane
per la vostra piccola cena?

Penso a voi,
poveri passeri.


AMO IL BLU

Amo il colore blu
perché è
la tinta del mare.

Amo il blu
perché simboleggia
la calma
e la quiete dell’animo.

Amo il blu
perché è il respiro
della lindezza
e della purezza.

Amo il blu infinito
del firmamento
perché
con la luna e le stelle
preannuncia
l’ora dei sogni d’oro.


CANZONE DELL’ANIMA

L’anima ha una canzona
tutta sua,
tutta articolata
e nel frattempo tutta misteriosa.
È una canzona
solare,
linda
e libera
più d’ogni altro fenomeno
più d’ogni filosofia.
La canzone dell’anima
si nota
nei piccoli,
 nei menomati
e nelle creature soprannaturali.


CANTO D’UNA CIECA, SORDA E MUTA
Ad Helen Keller

Il canto
di questa piccola
e grande donna
di terra lontana, 
cieca, sorda e muta
è stato un canto gioioso
e la sua vista
è stata più splendente
di quella
d’una creatura normodotata,
perché essa
vedeva, discorreva
ed ascoltava
ogni gente,
con l’anima,
sorridendo
alla sua avversità
con il sole del cuore.

Desidero
che il suo esempio
resti immortale.


E’ NEVICATO

È nevicato,
stanotte,
 per la terra,
la neve
è come un caldo
e soffice mantello
che splende
per il magico biancore
alla luce del sole.


ARMONIA VERDE

Armonia verde!

Armonia verde,
come nel dipinto
di Claude Monet,
tu, mi vuoi già
preannunciare
la vivacità
e  la dolcezza
della primavera.

Armonia verde!


DOPO

Si sa,
dopo l’inverno viene
la primavera.

Dopo
la pioggia ritorna
il sereno.

Dopo
l’infanzia
c’è la giovinezza.

Dopo
la guerra vince
la pace.

Dopo
la tristezza trionfa
la gioia.

Dopo
l’indifferenza s’assapora
la solidarietà.

Dopo
la solitudine
c’è l’amore.

Dopo
il trapasso
rivivremo
in una splendente dimensione.


BAMBOLA VIVA
A Benedetta

Mia cara nipotina
sei sempre stata,
per me,
la mia bambola viva 
e solare.

Sei una bambola
che parla,
che sorride,
che ragiona,
che si muove,
che studia,
che mi prende in grembo
e m’induce a sognare
cose irreali, cose lontane,
facendomi, pure,
immaginare
un futuro migliore.

Ti auguro
ogni bene del mondo,
tanta fortuna,
 gioia e serenità,
Benedetta:
mia bambola viva!


LUCE DELLE LUCCIOLE

La luce delle lucciole
è la luce più naturale,
più vera,
più viva,
più inestimabile.
Essa fa d’ausilio
ad ogni creatura dispersa
nell’oscurità notturna,
è come
 la luce della fede
che aiuta
ogni anima umana
a ritrovare
la via della tenerezza del Creatore.


LO SCRIGNO

Possiedo
uno scrigno d’argento
dove ci sono deposi
tutti i miei gioielli.
Sono gioielli argentati, 
dorati,
e vi sono posati
pure tre pietre preziose.
Tutti sono preziosi ricordi.
... Ma quello
dall’inestimabile valore,
secondo la mia filosofia,
è l’antica catenina 
della mia nonna Angelina.


MAN MANO

Man mano
che s’avvicina
 il giorno,
i bimbi
non temono più
la notte ed il buio.

Man mano
che si sente
la primavera,
i nostri cuori adulti
avvertono,
in minor modo,
il rigido gennaio.


ODOR DI PRIMAVERA

Già si sente
nella gelida aria gennaina
il fresco olezzo
della prossima primavera.


L’ESISTENZA

L’esistenza,
è saper vivere
la vita,
così,
come si presenta
innanzi ai nostri occhi
poveri ed umani,
ed affrontare
ogni prova
con più coraggio possibile.


SOLITUDINE

Amo la solitudine
dell’intelletto
e dell’anima 
per comporre
i versi più veri.
Non amo, però,
La solitudine fisica
perché
m’induce ad intravedere
tutto oscuro
e mi rende pessimista.


IL MIO CUORE

Il mio cuore
palpita lieto
perché è
colmo di pensieri.
Perché è 
pieno di emozioni.


MAREMOTO
In ricordo delle vittime dell’Asia

Un’onda lieve,
poi, d’improvviso,
un’onda violenta imprevista:
onda assassina.
Dopo, più nulla,
soltanto vite perdute:
vite non aventi più vita!


MESSAGGI INVERNALI

Seguiamo,
all’uniscono,
i messaggi
che i mesi invernali
ci offrono.
Contempliamo
il magico biancore
della neve.
Ascoltiamo
il sibilio del gelo
che sfiora
il nostro viso.
Udiamo
l’infuriare della bufera 
che ci vuole parlare
di cose passate.
Ammiriamo,
con coraggio,
la nebbia
come desiderasse
nascondere
ogni dolore.
Palpitiamo
le gocce della pioggia
che batte sul suolo,
 preparandola
per la futura e prossima primavera.

Ogni messaggio
ha un insegnamento
disuguale
che la natura
nel profondo cuore
della rigida stagione
ci vuole donare.


ACROSTICO DELL’EPIFANIA

Epifania, Epifania:
notte di doni,
segni che la primavera
man mano s’avvicina
e le giornate
s’allungano d’un’oretta.


PREGHIERA SERALE

Il sole,
di minuto in minuto,
sta declinando,
s’allungano le ombre
della sera
ed il cielo imbruna,
la luna e le stelle
di avvertono
col loro lume.
Si dischiude,
oramai,
la nostra giornata
e le mani
congiungiamo
alla preghiera.
Nel nostro cuore,
seppur, sdegno,
Signore,
ecco,
la nostra minuscola offerta.
Ancora oggi,
nel Tuo Regno
resti ogni giorno
una porta aperta.


PENSIERO DELLA SERA

Osservo
il cielo blu della sera
e lo vedo
punteggiato
di stelle di speranza:
ciò m’induce
a pensare
che presto
il mondo
si svolgerà
alla cortese attenzione
della pace.


PARAGONE

Si sa,
come ogni albero
ospita un nido,
anche
ogni cuore
regge la sua Croce.


IL MIO AUGURIO

Io auguro
a tutto il mondo
quell’intramontabile speranza
di vedere
il lato positivo
d’ogni Bene
che soltanto
il sole possiede
al di là
delle oscure nuvole.


AMICI!

Amici
per amare,
amici
per dialogare,
amici
per ascoltare,
amici
per piangere,
amici
per ridere,
amici
per convivere
tutto ciò
che abbiamo in noi.

Amici e sempre amici!


IL NUTRIMENTO INTERIORE

Poesia
sei come la preghiera:
pane, acqua e vino
della mia anima.


ACROSTICO DI FINE ANNO

Piange, piange
il vecchio anno
che morendo
ce ne va!

Ride, ride
il nuovo anno
che atteso
tanto è!


LA DANZA DEL VENTO

Contempliamo,
con lo stesso stupore
d’un bambino,
il vento danzante
all’aperta natura.

Egli danza,
or lentamente,
or energicamente
sulle cime
degli alti cipressi,
scuotendo
gli argentei rami.

Amo pensare
che la mia amata nonnina
possa assistere
alla musica,
alla danza del vento
e sollevi
per un attimo
le palpebre,
chiuse da anni.


ENERGIA UMANA

Siamo veramente
forti di cuore,
soltanto,
se riusciamo
 a percepire
la voce del vento
e gli confidiamo
ogni nostro timore.


FELICITA’ E’

Che felicità novella
s’assapora
nel cuore,
seguendo
la voce dell’atmosfera
con ogni messaggio
dell’immensa natura!


L’IMMENSO GIOIRE

L’immenso gioire
è quando ascoltiamo
i suggerimenti
 del nostro cuore
e del nostro intelletto
senza dar retta
a nessuno.


GIOCO POETICO

La poesia
è un gioco
composto da più versi
di lodi,
di baci,
di abbracci,
di rime,
 di canzoni
donanti ricordi
intramontabili
ed acrostici
talvolta dolci,
e talvolta amari
che accompagnano
tutta la vita
del cuore
e dell’intelletto umano.


MAGICO NATALE

Il Natale è magico
allorché la neve
che copre ogni strada
diventa d’argento.
Quando ogni gioco
di bimbo si anima
e prende vita,
dialogando con lui.
Allorquando nel cuore
d’ogni uomo
si spegne
la più tenue scintilla
d’odio.


SENSAZIONE

Mi sento
teneramente bene
allorquando
percepisco
che nel cuore
d’ogni persona amata
spuntano fiori
di serenità.


IL DONO

Il dono più grande
che Iddio ci ha elargito
è una particella
della Sua infinita bontà,
della Sua impareggiabile generosità,
 della Sua inespugnabile intelligenza.


SPONDE LONTANE

Il piccolo Dio
che rinasce
con noi
e per noi,
che rigioisce,
che risoffre,
che morirà piamente,
ancora mille volte,
per l’umanità.
Ode pure
il gemito
di sponde lontane,
di sponde infinite
come il firmamento,
di sponde inimmaginabili
alle menti d’ogni uomo,
e condivide il loro dolore.


IL CAMMELLO DI NEVE
A Suor Gianna

Il cammello di neve
non l’ho sognato,
l’ho visto veramente
coi miei occhi infantili.
Era il cammello nevoso
che una mattina invernale,
Suor Gianna,
l’aveva costruito
con un berretto verde
ed una sciarpa rossa
per rallegrare,
un poco,
i malinconici cuori
 di noi bambini,
appena rientrati
all’istituto Torrigiani
dalle vacanze natalizie.

Cara Suor Gianna,
il tempo è trascorso veloce,
lo so;
ma tu
ed il cammello di neve
siete rimasi immortali
nella mente,
ora adulta,
di noi:
tuoi ex bambini.


SPERANZA

Il cuore umano
non lascia mai
svanire ogni speranza.
È sempre pronto
a lottare ed a sperare
pur contro ogni speranza
come,
nella stagione bianca,
la terra ammantata
di neve spera
ed attende piamente
la verde primavera.


LIETO E’ IL MIO CUORE

Lieto
è il mio cuore
perché ha accettato
la vita così com’è,
perché è ispirato
dalla poesia.


ETERNA PRIMAVERA

Brevissimi raggi solari
che nella bianca stagione
spuntate e splendete
tenuemente e pigramente
aiutateci almeno
a sperare
in un’eterna e colorata
primavera.


IL DONO INESTIMABILE

Il dono inestimabile
d’ogni Natale,
per me,
è sempre
l’amicizia di Babbo Natale.


LA PIU’ BELLA FESTA

La nostra festa
più bella
è quando spalanchiamo
le tenerissime iridi
alla luce del mondo.


DAVANTI AL PRESEPE

Immagino di trovarmi
davanti al Presepe
che d’innanzi
ai miei occhi
diventi vivente.
Con un tocco di fantasia
e di magia
mi trovo anch’io
ad adorare
il santo Bambino.
Sono a Betlemme
e vedo
un’infinita schiera
di pastori,
pastorelle,
gente d’ogni luogo
e di ogni ceto sociale,
ognuno porta
il suo dono
al piccolo Dio.
Io sono l’ultima
ed a stento
cammino
appoggiata
al deambulatore.
Tutti offrono
i loro doni.
Poi,
viene il mio turno
ed il Neonato
mi chiede:
“ E tu, cos’hai da darmi? ”
Mi guardo attorno
e rispondo:
“ Non ho nulla da offrirTi,
Signore.”
 Lui mi sorride
e mi dice:
“ Dammi il tuo deambulatore...
... e cammina da sola!”.


NON SARA’ PIU’ PRIMAVERA

Allorché
nel mio cuore
si spegnerà
ogni scintilla d’amore
e s’accenderanno
scintille di rancore
Non sarà più primavera!


IL SOLE E LA LUNA

Un giorno
il sole si fermò,
qualche secondo,
a dialogare
con la sorella luna.
Disse.
“ Io, sole,
sono l’astro incandescente,
offro alla natura:
vita e sostenimento.
Rinverdisco le foglie,
ed amo abbronzare
la tenera pelle 
dei frugoletti
e delle giovanette”.

La luna commentò:
“Io sono
la sentinella notturna.
La guardiana
della natura oscura
e con le stelle,
che con me appaiono
ancora più vivide e belle
induco a brillare
il firmamento,
tengo compagnia
ai piccoli dormienti.
Talvolta vista dalla terra
posso sembrare
una virgoletta d’argento
ed ai compositori
so donare
l’ispirazione poetica”.


MAGIA NOTTURNA

Mentre
la fanciulletta dorme,
nella sua ridente stanzetta,
sotto un tenue lune.
Per magia e per incanto
ogni giocattolo
si anima,
danzando
attorno al suo lettino
della piccola dormiente,
emettendo suoni articolati
che soltanto lei
ode nel sogno.

Dal lontano cielo oscuro
punteggiato
di corpi celesti,
la luna guardiana
sorride divertita
ai giochi animati,
e col suo sguardo materno
e lancia una carezza
ai teneri riccioli d’oro
di bimba.


MAGIA INVERNALE

Si sa
che la magia invernale
è la strada tutta argentata
di ghiaccio.
E’ il ricamo della brina
sui rami
degli alberi spogli
di verde.
E’ l’abbagliante luce
 candida della neve
che nell’ora del tramonto
assume il colore vermiglio
dei tenui raggi solari
rosseggianti tutta
la valle.


IL MIO ALBERO NATALIZIO

Il mio albero
di Natale
resta addobbato
tutto l’anno
e splende di mille luci,
colori, candeline,
palline, dolcetti,
gemme e perline;
ma non è un abete qualsiasi.
E’ l’albero
della mia vita,
della mia spasticità
ed ogni addobbo
rappresenta
un minuscolo gioiello
delle mie sofferenze
e delle lacrime sparse.


IL GELO ED IL SOLE

Un mattino
il gelo
dialogò col sole,
e favellando disse:
“Io sono più potente
di te, sole.
Ricamo
 con fili di brina argentea
 l’intera natura,
formando un incanto.
Uccido i germi
 che avvelenano l’atmosfera
e la neve chiamo
a giocare coi bambini”.

Rispose
il sole
con diplomazia:
“Fai attenzione,
gelo,
ad ingannarti.
Ricordati,
che ho il fuoco
nelle vene.
Sveglio,
a primavera,
la natura.
La intepidisco
e le ridono vita
con la mia luce,
con il mio calore
e con il mio amore”.


UNA STELLA

Una stella
è caduta
sul tetto
della mangiatoia
del Dio fattosi neonato,
riportando
 la Sua tenerezza Celestiale
all’umanità perduta.


LA POESIA E’ IMMORTALE

La poesia,
come la pittura,
non è mai morta.

La poesia
è rimasta immortale
nel cuore
dei poeti
d’ogni tempo,
anche,
 nel cuore
e nell’anima,
di noi,
 poeti e pittori
 disabili.


IL PUNGITOPO

Alta è la neve,
la natura è tutta argentea,
c’è gelo e brina;
ma dalla coltre bianca
sbuca, pigramente,
la pianticella vermiglia
del pungitopo
in fiore:
segno che la vita germoglia
anche
nel profondo inverno.


COS’E’ UNA DONNA?

Cos’è una donna?

Una donna è una maestra,
un’amica,
una sposa,
una moglie,
una madre,
una medichessa,
una nonna,
una santa.

Una donna è tutto questo!


ALLA ZIA GRAZIA

Grazie
per il tuo dono, zia:
una splendida rosa
di velluto vermiglio
con una foglia
color verde vivo.
L’ho presa
tra le mani,
l’ho aperta delicatamente
e vi ho scorto
un minuscolo Presepio argenteo,
benedetto da Padre Pio.
Nel cuore di quella rosa,
c’è il cuore
dell’umanità
in cerca di salvezza.


ACROSTICO DELLA VITA

Vita,
non sei mai stata docile
con nessuna creatura.
E non sei stata dolce,
nemmeno,
con Gesù Bambino.


IL SIBILIO DEL FUOCO

Il fuoco danza
nel caminetto,
formando mille lucciole
di scintille
ed emettendo
un sibilio
gioioso e giocondo.
Narra ai fanciulli,
le storielle
 dei suoi tempi remoti,
e la legna arde
e scoppietta
alla sua allegra fiamma.

Mentre
sulle alte vette
ammantate di neve
urla ed infuria
la tramontana.


LA LAMPADA DEL POETA

Io tengo,
ogni giorno,
accesa
la mia lampada
della poesia
e come un vero poeta
quando avverto
che arde
m’accingo a stilare
tutto ciò
che il mio intelletto
 detta e sussurra
al mio cuore
ed alle mie vene
dove scorre veloce
il mio sangue vermiglio
di compositrice.


LA VITA

Si sa,
la vita sarà breve
ed avrà la stessa durata
d’un fiore.
Oggi è olezzante e splendente;
domani sarà curvo e cupo
e non più emanerà
il suo intenso profumo.


BATTITO D’ALI

Desidererei possedere,
ardentemente,
un paio d’ali
per poter sfuggire
dalla mia disabile realtà
e alzarmi verso il cielo,
con un solo battito d’ali,
come una possente
aquila imperiale.


ESSERE SPASTICA

Essere spastica,
per me,
significa:
essere più intelligente,
più sensibile,
più solare,
più volitiva
dei normodotati
seppur nella nostra
assoluta immobilità.
Vuol dire,
anche,
sapere più degli altri,
studiare più degli altri,
prevedere più degli altri,
acquisire e raggiungere
mete più elevate
delle cosiddette
e non speciali
persone normali.


BALCONE COI FIORI

Il balcone
della mia stanzetta
sia in primavera,
sia in pieno inverno
è colmo di fiori
d’ogni specie
e d’ogni colore.

Sono fiori
del mio handicap,
fiori delle mie lacrime,
fiori delle mie sofferenze
passate e future,
fiori della mia solitudine,
fiori delle mie gioie
e fiori delle mie poesie.

Ma sono
i fiori inestimabili
ed imparagonabili
della mia esistenza.


LA VITA

Si sa,
la vita sarà breve
ed avrà la stessa durata
d’un fiore.
Oggi è olezzante e splendente;
domani sarà curvo e cupo
e non più emanerà
il suo inteso profumo.


PASSEGGIATA NEL BOSCO

Ho sognato
che passeggiavo
in mezzo ad un bosco.
Era un bosco fitto d’alberi
che mi accarezzavo la chioma
e non m’incutevano
timore alcuno,
anzi mi erano familiari,
e sui loro rami trillavano,
allegramente gli usignoli.
Ma ad un tratto,
mi accorsi
che più m’inoltravo,
il bosco
emanava un grande splendore.
Ho domandato
agli usignoli
il motivo
di quella luce bellissima.
E loro mi risposero:
“ Vedi, il bosco
rappresenta la tua disabilità,
gli alberi sono i tuoi amici,
noi, usignoli siamo i messaggeri
del firmamento...
... e quel bagliore
è l’immensa Luce
della tua vita eterna.
Coraggio, non aver paura!”.


RE DEI RE

Discendesti
dall’Eterno Universo
e da una splendida costellazione
di Fuoco Divino,
piccolo e grande
Re dei re.
Venisti,
al mondo,
assumendo l’aspetto
d’un neonato comune
bisognoso di protezione,
Re del re.
Avresti potuto e dovuto
nascere nell’immensa ricchezza
ma T’inchinasti dirimpetto
la povertà,
la sofferenza,
l’ingiustizia,
la solitudine
e l’umiltà,
Re dei re!


FOCOLARE

Focolare,
mi rammenti,
quando, bambina,
seduta dirimpetto
a te,
udivo le splendenti poesie
che mia nonna leggeva
per rendere meno amaro
il mio destino,
e con la fantasia
galoppavo, sorridendo
tra la musica
e l’irrealtà.
Oggi,
tu, focolare,
non ci sei più
e  non c’è più,
neppure,
la mia amata nonnina.
Ma le poesie
escono
dal mio intelletto
e dalle mie vene,
si posano sul computer,
addolcendomi
la vita.


BRINA RICAMATRICE

La gelida brina mattutina
si posa sui nudi rami
del ciliegio,
ricamandoli d’un pizzo
tutto d’argento
con il riflesso del cielo.
Tra il magico biancore della neve
e degli ultimi raggi solari
 forma uno specchio cristallino
ed ogni cosa diventa un incanto:
questo è l’impareggiabile spettacolo
della natura invernale.


LACRIME UMANE

Le lacrime umane
sono lacrime
non soltanto
di dolore;
ma, pure,
lacrime di gioia immensa,
d’amore,
di solidarietà,
di amicizia,
di bontà,
di un ricordo prezioso
che è rimasto
incancellabile
nel profondo,
del nostro intelletto,
 nel pulsare vivace
del nostro sangue vermiglio
e nel palpito armonioso
del nostro cuore.


NON E’ PRIGIONIERA

La mia mente
non è prigioniera
come il mio tarpato fisico.
Ella è solare e molto profonda.

Il mio intelletto
vola libero e lontano
per gli interminabili spazi
e l’infinito cielo.


IL CUORE ED IL CERVELLO

Disse un mattino
il cuore d’una donna
al cervello:
“Sono l’organo
più importante,
pulsando porto l’ossigeno
fino a te,
e sono io
che offro la vita
agli esseri viventi”.

Il cervello
pronto rispose:
“Io non sono meno indispensabile
di te, cuore.
Perché senza di me
l’uomo non ragionerebbe,
inerte sarebbe
e non vivrebbe,
anzi, vegeterebbe
e... neppure... amerebbe”.


OCCHI INFANTILI

Occhi infantili
che contemplate
il mondo
con tanto stupore,
così ignari, così puri,
così giulivi.

Insegnateci
a noi adulti,
a noi colti,
a noi potenti
ad essere felici
delle più piccole cose:
a gioire,
malgrado tutto.


SOFFERENZA FRATERNA

Sofferenza umana
e fraterna,
piccola o grande,
cosa sei tu mai?

Sei Cristo stesso,
che condivide
la Sua immensa Croce
con ogni Suo fratello!?


IL CORPO E L’ANIMA

Un corpo umano,
un giorno,
disse all’anima:
“Tra poco morirò,
inerte diverrò,
non avvertirò
più alcun dolore
e sotto terra finirò”.

L’anima rispose:
“Tra qualche istante,
da te, mi distaccherò,
e liberamente,
come un petalo di rosa
per il cielo volerò”.
 

FOGLIO

Foglio bianco;
foglio d’ogni colore;
foglio delicato;
foglio ruvido,
foglio di pergamena,
foglio di tela,
foglio elettronico,
od a righe,
od a quadrettino.
Foglio, tu lasci una traccia
d’un aforisma,
d’un tema,
d’un dettato,
d’un calcolo,
d’una bella poesia,
d’un favoloso disegno.
Cioè tutto ciò
che esce
dalla mente
e dalla mano
dell’uomo.


GIOIE E DOLORI DIMEZZATI

Un dolore condiviso
è un quarto di dolore.
Mentre una gioia dimezzata
è triplice gioia.

Cara mia gemella
Mariangela,
non sai,
quanto sia felice
di condividere
tutto ciò
che provo
con te.


POETA ANTICO

Al poeta
d’altra epoca
per comporre una poesia
erano sufficienti:
carta, penna e calamaio,
tanta musica interiore
e soave ispirazione.


PAPA’ VERRA’ PER ULTIMO

“Nonna,
ascoltami, ora!
Desidero farti
un’insolita domanda”.

“T’ascolto, parla!”.

Chi mi verrà incontro
quando oltrepasserò
questa vita?”.

“Ti verrò
incontro io
con il Buon Pastore”.

“E poi?”.

“E dopo
ci saranno:
il nonno Marziano,
il nonno Oreste,
la nonna Maria,
lo zio Francesco,
la zia Minchina,
e coloro,
che vicini e lontani
ti hanno amata
ed apprezzata
per la gioia di vivere,
nonostante la infermità;
per il tuo pensiero
e per le tue doti poetiche.”
“… E… papà?”.

“Papà verrà per ultimo!
Verrà per ultimo…
... a stento, vergognandosi...
per come ti ha trattata...
per quel nonnulla
che ti ha dato”.


CANZONE DI VITA

So che la vita
è una canzone,
quando canto
con tutta me stessa.
Mentre canto
non con le labbra,
bensì con il sole
nell’anima
ed il cuore
in perfetta armonia
ed in soave letizia.


CIELO OSCURO

Oggi, il cielo
non ha la luce solare,
è coperto di nubi
ed è malinconico,
similmente al cuore umano
privo d’amore:
privo di tutto.


NON VOGLIO MOLLARE

Non voglio mollare
la mia piccozza.

Non desidero cessare
la mia salita
sulla più alta vetta.

Non amo arrendermi
alle avversità
del mio destino.

Non voglio
che l’uomo normodotato
viola le mie volontà.

Sono contro
all’essere usata da cavia
dai medici.

Voglio vivere
Serena!

Desidero poetare
libera e col sole nel cuore,
nonostante il mio inesorabile morbo.

Voglio ammirare,
cantando allegramente,
gli infiniti orizzonti
e le intramontabili aurore
infuocate d’amore.


LETTERA

Una lettera può esprimere
tutto ciò,
che in quel momento,
un amico sente
ad un altro amico.
Può rivelargli
le gioie,
i dolori,
le speranze
e le delusioni.
Una lettera
rappresenta
l’amicizia a distanza
che ha viaggiato,
faticosamente,
per giungere
fino a te,
e condividere,
insieme a te,
gli sfaceli e le bellezze.


FOGLIA VOLANTE

Ultima foglia
distaccata
al ramo più alto
e destinata
a non essere arsa
dal fuoco.
Vola libera e lontana
al vento autunnale.
Sorvola
la valle,
il piano,
il monte,
l’oceano,
ascoltando e raccogliendo
ogni sospiro del mondo.
Io scommetto,
che tra tutti i sospiri,
percepisce e ruba
anche i miei!


NOVEMBRE

Vedi, è novembre,
ed il verde del prato
si spegne
sempre maggiormente
ed assume
un colore triste e stanco.
Forse, vorrà vestirsi
in lutto
per commemorare
i cuori
che sfiorano
le radici dei cipressi?


IL PASSATO

Il tempo passato
è più dolce
del tempo presente
perché non resta
null’altro che
un ricordo impalpabile,
perché non ritorna
neppure nel sogno. 


VORREI SCORDARE

Vorrei scordare
la mia lontana infanzia,
il mio non dolce passato;
ma la mia ferrea memoria
m’induce ognora
 rievocare
tutti i ricordi
del tempo che fu.
E m’impaurisce
il futuro.


A MATTEO SEYMANDI

Tu, fratello
d’un mio giovane amico medico,
moristi, solitario,
in mezzo alle tue montagne,
per le tue amate montagne,
precipitando a valle.
Ma non le abbandonasti mai!
Proseguirai, tuttora,
in metafisico aspetto
a scalare le tue adorate vette,
dedicando a loro,
con la tua inseparabile piccozza,
le più belle poesie
ed ogni giorno vedrai,
ne sono certa,
splendide ed intramontabili aurore.


PAROLE DELLA PIOGGIA

La pioggia
dice al cielo nuvoloso:
“Eccomi, sono tornata
ad adacquare
la natura novembrina,
ornata in festa
di fiori e frutti autunnali,
e di ricordi,
or malinconici,
or dolci e sereni”.

[continua]

Tieniti aggiornato. Iscriviti alla Newsletter!

Autorizzo al trattamento dei dati come da Privacy Policy