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In vista dei grandi eventi sportivi del futuro, il welcoming montano si sta attrezzando per ridefinire l’offerta con progetti a 360 gradi e “consapevoli”, focalizzati anche sull’accessibilità


Le prossime Olimpiadi e Paralimpiadi di Milano Cortina 2026 rappresentano un appuntamento cardine per il settore turistico del territorio montano che ospiterà ai Giochi. Le politiche e le progettualità che dovranno garantire una accoglienza a milioni di turisti devono quindi fare i conti con esigenze di accessibilità, inclusione e ospitalità, vera sfida da vincere per un territorio che voglia essere competitivo, accogliente e ospitale anche oltre gli eventi sportivi. Su questo si sono confrontate istituzioni ed esperti nel recente forum WG - Welcoming Gate projects & development di Cortina d’Ampezzo, dal quale è emerso un obiettivo condiviso: mettere al centro una accessibilità che non sia più intesa come risposta all’esigenza del singolo, ma dell’intera comunità.

LE SFIDE DI CORTINA
In quest’ottica gli attori del settore del welcoming della località dolomitica intendono ridisegnare la propria offerta, coinvolgendo tutto il comparto – l’hotellerie upscale e lusso, i servizi, la ristorazione, i trasporti e le infrastrutture – nell’ottica anche di sfruttare le nuove potenzialità del territorio, meno legato agli sport della neve. Le strategie per il prossimo triennio – periodo importante perché coincide con l’evento Olimpico e Paralimpico del 2026 e con gli altri grandi eventi sportivi in arrivo in Italia – puntano quindi a destagionalizzare l’offerta, con sempre più spazio a un turismo aperto a ogni persona, compresi i residenti e i lavoratori del settore, parte integrante della comunità. I nuovi progetti sono sempre più sensibili a questa evoluzione e all’esigenza di un’accoglienza realmente open e universale.

INCLUSIVITÀ COME CAMBIO DI PARADIGMA
Roberta Alverà, Vicesindaco, Assessore al Turismo, Bilancio, Finanze e Tributi, Programmazioni Economiche, Controllo di Gestione del Comune di Cortina d’Ampezzo, spiega come il nuovo approccio dell’accoglienza è un vero cambio di paradigma: “Accessibilità e inclusività sono due parole chiave che si fonderanno nell’accoglienza inclusiva, con l’obiettivo di rendere accessibile il territorio a 360 gradi. I tempi sono maturi per portare a terra quei progetti legati all’accessibilità, vorremmo diventare un modello virtuoso e replicabile, un nuovo benchmark. L’heritage delle Olimpiadi è fondamentale e ognuno deve fare la sua parte senza individualismi”.
Secondo Francesco Scullica, Professore Ordinario Dipartimento Design Politecnico di Milano e Coordinatore Comitato Tecnico-scientifico WG, “l’obiettivo sono città e territori inclusivi, e per questo serve una diversa residenzialità: occorre eliminare le barriere non per i singoli ma per le aumentate e diverse esigenze della cittadinanza nel suo complesso”.

UN LAVORO ANCHE CULTURALE
Anche Angelo Da Fre, presidente Fondazione Architettura Belluno Dolomiti, nel suo intervento ha provato a fissare alcuni paletti per il futuro, parlando di una progettualità che porta ad una ospitalità diffusa, e un lavoro anche culturale sul tema della accessibilità. Che il lavoro da fare sia anche e soprattutto culturale lo conferma Paolo Tavian, presidente FISIP: “Stiamo facendo un ottimo lavoro con la Regione Veneto per portare la cultura paralimpica nelle scuole elementari e medie, e poi faremo una gara di Coppa del Mondo a Cortina anche nel 2024 ma l’obiettivo vero è far sciare i ragazzi non agonisti e a tal fine ci si scontra con mille problematiche, anche per i costi: la disabilità va guardata e affrontata senza ipocrisie”.

USABILITÀ DI OGGETTI E AMBIENTI OPPORTUNITà DI BUSINESS
Ricorda l’Architetto Isabella Tiziana Steffan, esperta di ‘design for all’ e di ergonomia come la disabilità possa essere può essere visiva, fisica o sensoriale. Da qui la necessità di pensare all’usabilità, ovvero la facilità d’uso di oggetti e ambienti”. Steffan ricorda che il mancato adeguamento di strutture e servizi comporta una perdita anche economica ingente a livello mondiale, nell’ordine di oltre 140 miliardi di euro, ecco perché il design for all è “una sfida ma anche un’opportunità per buone pratiche che rilancino l’economia dei nostri territori”.

UNIVERSAL DESIGN: BELLO E ACCESSIBILE PER TUTTI
A livello di strutture, per l’Architetto Stefano Maurizio, esperto di accessibilità e referente CIP Veneto, è importante anche affrontare il tema di una ricerca sulla sgradevolezza delle stanze destinate agli ospiti com disabilità, spesso piccole, “ospedaliere” e non accessibili. Allo scopo è stato realizzato un laboratorio, Universal Design, creando una matrice con tutte le diverse categorie di disabilità. Partendo da esempi negativi, gli studenti hanno creato modelli di ristrutturazione sostenibile e accessibile, fino ad arrivare al vero messaggio del laboratorio: è davvero possibile progettare tutte le stanze di un hotel in modo accessibile, belle e confortevoli.

ACCESSIBILITA’ DI CENTRI E IMPIANTI SPORTIVI
È Orlando Volpe Maruggi, fisioterapista, allenatore di 4. Livello Europeo, esperto in preparazione fisica del CONI a spiegare in cosa consiste il nuovo approccio alla disabilità alla luce dell’esperienza quasi ventennale con il centro Cortina Energym: “La persona disabile per noi è solo una persona che usa il corpo in maniera diversa: è fondamentale anche sviluppare le competenze adatte per lavorare con la disabilità, creare dei centri caratterizzati dall’accessibilità totale con attrezzature senza barriere usufruibili da “normodotati” e disabili, e infine garantire la totale gratuità dei servizi”.
Infine, anche Riccardo Barlaam, Capo redattore della redazione Economia e Politica Internazionale del Sole 24 Ore collegato in remoto al forum, sottolinea la necessità di cambiare approccio sulla disabilità: “La disabilità è una condizione e non una condanna, e va affrontata dal punto di vista culturale. Lo sport paralimpico è un grande volano per questo, ma c’è ancora carenza ancora nel progettare impianti sportivi con servizi all’altezza del pubblico con disabilità”.

Tra gli enti patrocinatori dell’iniziativa: Comune di Cortina d’Ampezzo; Comune di Sondrio; Ca’ Foscari Alumni; Fondazione Architettura Belluno Dolomiti; Fondazione Cortina; Ordine degli Architetti di Belluno; Ordine degli Architetti di Milano; Ordine degli Architetti di Sondrio; Polidesign; Politecnico di Milano.

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Redazione

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