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Torniamo a parlare del "treno speciale per Pechino", di cui in molti si stanno occupando, e che vi abbiamo presentato con questo articolo.
Riprendiamo l'argomento per dar voce anche a chi si è dichiarato "indignato" dall'iniziativa.
La prima presa di posizione in questo senso viene da una lettera inviata all'Associazione Italiana Psichiatri (Aipsi-Med), e firmata da un familiare di persona con disagio psichico, che si firma con la sigla A.T.

Eccone di seguito alcuni passaggi salienti:
"Gli operatori e il Ministro della Salute dovrebbero battersi per curare quei tanti matti alla deriva che navigano senza cure nello stato italiano, invece di portare all'attenzione del grande pubblico queste iniziative, che sul piano pratico hanno solo un valore di difesa dell'immagine e di sviare ad ogni costo i mass-media dai veri problemi dei malati mentali.
Questi utenti della salute mentale, campo ormai di rapina per dare notizie sensazionali, ma poco consone alla realtà, è composto da persone che di "matto" o meglio "folle" hanno probabilmente la sola idea di voler andare a Pechino. Ed è criticabile e deprecabile anche l'uso del termine "matto".
Come familiare mi sento veramente indignato per le notizie recenti sull'iniziativa del Treno per Pechino. Mi stupisco che, pur di propagandare un'idea di normalità a tutti i costi si diffondano notizie simili".

Fa eco alla lettera proprio il destinatario, ovvero l'Associazione Italiana Psichiatri, che in sostanza condivide la critica, con alcuni distinguo: "Se fossimo manager di un'azienda, immaginiamola di navi da crociera, invece che producer organizzativi, per promuovere ‘il bene salute mentale’ per l’utenza da noi servita, assai ci compiaceremmo con il nostro funzionario responsabile del settore ‘Creatività, Propaganda, Pubblicizzazione del Prodotto’ e anche con il capo dello ‘Ufficio Relazioni col Pubblico e con l'Esterno’ per il risalto che è stato dato all'iniziativa (meglio che ‘progetto’, anzi perché progetto?) ‘Quel treno speciale per Pechino’.
La campagna di stampa ha funzionato a dovere, ottimi copywriter hanno spremuto al meglio le meningi per far sì che l'idea creata dall'"Ufficio Promozione e Vendita" sia stata propagandata così bene da essere addirittura esportata, in Cina poi, e tramite una mostra itinerante.
Naturalmente non siamo manager e, soprattutto, non vendiamo ‘pacchetti crociera tutto compreso’, ma siamo solo operatori dei servizi pubblici della tutela della salute mentale che ogni giorno del loro impegno professionale si chiedono: 'Abbiamo fatto quanto umanamente in nostro potere per ridurre almeno d'un minimo il disagio psichico delle persone a noi particolarmente affidate?'. Non sempre possiamo rispondere affermativamente, talvolta nemmeno per quella che è la nostra personale responsabilità.
Pertanto dev'esser considerata lodevole l'iniziativa del treno (ancorché "speciale", perché poi speciale?), ma il manager dev'essere al corrente che è solo un settore della sua attività che va a gonfie vele: se vuole sapere com'è la realtà concreta e produttiva, si sporchi le mani e scenda 'nell'officina' o, per continuare con la metafora dell'azienda di navigazione, si approfondisca anche nelle stive delle sue bellissime navi bianche".

INFO:

Il sito dell'Associazione Italiana Psichiatri (Aipsi-Med)

A questa pagina l'articolo con cui abbiamo presentato l'iniziativa:
IN TRENO FINO A PECHINO? MA SONO... MATTI!

Il sito del movimento "Parole ritrovate"
Mail: leparoleritrovate@apss.tn.it

Associazione Nazionale Polisportive Dilettantistiche per l'Integrazione Sociale
Viale della Vittoria 4,
60123 Ancona
anpisinternational@anpis.it

Il sito del Ministero della Salute


[Alberto Friso]

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