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Un film per tutti, che racconta una grande storia di riscatto e di successo.
Non abbiamo mai avuto occasione di occuparci da vicino di "Rosso come il cielo", di Cristiano Bortone.
Il "per tutti" di cui si diceva è doppio in questo senso.
Il film parla di disabilità visiva, ispirandosi alla storia vera di Mirco Mencacci, non vedente, montatore del suono tra i più noti e apprezzati del cinema italiano.
Dal suo studio di registrazione sono passati tutti i più noti registi italiani di oggi, da Marco Tullio Giordana a Ferzan Ozpetec.

Secondo elemento: è "per tutti" perchè è il settimo appuntamento di Cinema senza barriere, in programma allo Spazio Oberdan in Viale Vittorio Veneto 2 a Milano proprio nella serata di martedì 8 maggio, ore 18.00.
Invitate speciali, assieme ai cinefili, le persone con disabilità dell’udito e della vista, per le quali sono previste attenzioni particolari, per permettere loro di apprezzare in completezza la pellicola.
Del resto non vi parleremmo nuovamente della pur lodevole Cinema sanza barriere, che già vi abbiamo presentato in fase di avvio dell'edizione 2006/07.
Richiamiamo solo rapidamente le peculiarità: sono a disposizione cuffie a raggi infrarossi per le persone non vedenti. In questo modo si può ascoltare il film, aiutati da un commento audio che descrive, senza coprire i dialoghi e i rumori importanti, azioni, stati d'animo, colori e paesaggi.
Per l'occasione, il commento audio è affidato all'attrice Francesca Radaelli.
Per i non udenti invece sono previsti sottotitoli dei dialoghi, completati con indicazioni sui rumori e sulla musica.

Ma torniamo a "Rosso come il cielo". Film pulito, semplice, che conquista come una favola, senza tante sbavature.
E' ambientato nel 1971, in un piccolo paese della Toscana, dove Mirko vive con mamma e papà.
E' vivace Mirko, con i suoi 10 anni e la passione del cinema, western e d’avventura.
Un giorno, mentre gioca con un vecchio fucile, inavvertitamente parte un colpo che lo colpisce in viso. Mirko sopravvive ma perde la vista. In quegli anni la legge italiana non permetteva ai non vedenti di frequentare la scuola pubblica e infatti Mirko viene mandato in un “istituto per ciechi”, il David Chiossone di Genova, un istituto religioso in cui direttore e insegnanti sono convinti che il cieco sia un handicappato al quale è meglio non creare illusioni.
Mirko ha difficoltà ad accettare la sua nuova condizione.
Quando trova un vecchio registratore a bobine scopre che, tagliando e riattaccando il nastro, è in grado di creare storie fatte solo di rumori...

Il resto ve lo lasciamo gustare al cinema, altrimenti perdereste tutta la poesia!

Chiudiamo con una nota non positivissima, per un film che parla di disabilità: il sito ufficiale di "Rosso come il cielo" non è minimamente accessibile, essendo in flash.

INFO:

La presentazione dell'iniziativa Cinema senza barriere edizione 2006/2007
SENTIRE CON GLI OCCHI, VEDERE CON LE ORECCHIE

Cinema senza barriere
tel. 02.76115394 - info@mostrainvideo.com
cinemasenzabarriere@provincia.milano.it

Il sito ufficiale di Rosso come il cielo

La nostra raccolta di Recensioni di film dedicati alla disabilità


[Alberto Friso]

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