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Tipografia

L'immagine sulla sinistra, che è anche la copertina del libro, è del 1984.
"Mi guardo allo specchio. Non mi riconosco. Dov'è il mio viso? Dove l'ho perso?"
E' l'inizio di «Crudele dolcissimo amore», il diario di una giovane infermiera di Trento, affetta da una rara e incurabile malattia, che progressivamente riduce le funzioni vitali e i movimenti. Deturpando il suo corpo, che col tempo si sta lentamente consumando. Fino a renderla irriconoscibile quanto all'aspetto esteriore. Un'esperienza devastante, che ha spinto Chiara M. a cercare dentro di sè un senso, o ancor meglio, una vita.
Risultato: Chiara non molla.
Rende l'idea l'immaginarsela testarda trentina, che non si abbatte di fronte alla difficoltà, ma che scopre risorse insperate, senza lasciar spazio a tanti fronzoli o smancerie.
Non è stucchevole il suo scrivere. Non scende con facili trucchi a toccare le corde delle emozioni. Riesce a farlo lo stesso però, con naturalezza, e semplicemente raccontando la sua quotidianità e i suoi pensieri.

Tra le persone che sono rimaste affascinate da questa storia tragica c'è Cinzia TH Torrini, regista di «Elisa di Rivombrosa», che ha scritto la prefazione del libro. In cui racconta come è nata la sua amicizia con Chiara: "Avevo appena finito di girare "Elisa" ed ero esausta. Non avevo voglia di conoscere nessuno, sentivo solo il bisogno di ricaricarmi. E invece, in una tranquilla casa per le vacanze di Roncegno in provincia di Trento, l'ho incontrata ed è stata come una calamita. La sua straordinaria forza e il suo incrollabile attaccarsi alla vita, sono servite anche a me. E sono fiera di essere tra coloro che l'hanno costretta a pubblicare questo libro". Infatti Chiara non era dell'idea di scriverlo.
In un'intervista rilasciata a Tv sorrisi e canzoni racconta: "mi hanno convinta e faticosamente. Con le due dita che "avanzavano", ho cominciato a battere i tasti del computer. Ma non è stato facile, perché in quelle pagine ci sono io. Di più, la mia anima. E ora la vedo pubblicata".

Va detto che Chiara, in questa sua lotta contro il dolore e la malattia che la devasta, ha un "socio", come lo chiama lei. Sotto questa dicitura particolare è Dio che fa capolino: da tutto il libro traspare questa fede forte e coraggiosa, per un Dio che le si è rivelato come croce. Come amore, dolce e crudele assieme.
Faccio parlare in presa diretta Chiara, per non rischiare di banalizzare la sua esperienza: "Continuo il mio venerdì santo, immerso comunque di resurrezione. E' un mistero così alto..."

Alla presentazione in Campidoglio a Roma, la regista ha organizzato una sorpresa: ha invitato alcuni amici attori a leggere dei passi del libro. È arrivata Antonella Fattori (la Anna Ristori di «Elisa di Rivombrosa»), poi Giulio Pampiglione (uno dei protagonisti della fiction «Don Gnocchi») e infine Vittoria Puccini, che ha voluto interpretare l'ultima pagina del testo.

Recentemente poi è stata premiata insieme al campione del mondo di atletica leggera Francesco Panetta al Trofeo Fair Play al Castello Sforzesco di Milano, con la seguente motivazione: "Per la sua grande capacità di comunicare agli altri attraverso la sua vita e la sua costante testimonianza".

Proviamo a chiudere distinguendo cosa colpisce di più della sua esperienza, e del suo libro. Probabilmente la gioia che traspare.
Che non dovrebbe esserci e invece, potente, c’é.


INFO:

Questi gli estremi del libro di Chiara M.: Crudele dolcissimo amore, San Paolo, pag. 256 - € 14,00

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[Alberto Friso]

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