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"Il mio nemico" di Daniele Silvestri è il miglior brano del 2002 che parla dei diritti.
Lo ha deciso una giuria composta da critici musicali, rappresentanti di Amnesty International e del concorso "Voci per la libertà - Una canzone per Amnesty", scegliendo in una rosa di dieci candidati,  precedentemente selezionati dai soci attivi di Amnesty International:

· "Anime Candide" di Daniele Sepe
· "Avremmo Mai Potuto?" dei La Crus
· "Carretera Austral" dei Modena City Ramblers
· "Genova Chiama" de La Casa Del Vento
· "Il Mio Nemico" di Daniele Silvestri
· "Mary" dei Gemelli Diversi
· "Mentre Fuori Piove" degli Africa Unite
· "Shalom" di Roberto Vecchioni
· "Sole Silenzioso" dei Subsonica
· "Uguali E Diversi" di Gianluca Grignani.

Il Premio è stato consegnato durante un concerto organizzato dalla Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato, a cui lo stesso Silvestri ha partecipato insieme ad altri artisti.
La canzone è stata scelta, dice la giuria, le parole evocative ed emozionanti che puntano l'attenzione su numerose tematiche connesse alle violazioni dei diritti umani.

E, infatti, se si ascolta bene il testo tanti grandi temi affiorano: dalla guerra, alla falsa morale allo sfruttamento economico, tutti nascosti e legati da un punto in comune: l'ipocrisia che spaccia il male per il bene, ci dìce Silvestri, senza luoghi comuni, frasi fatte o paroloni, ma cercando di far cambiare prospettiva a chi lo ascolta.
Ma "sentiamo" le sue parole:

Finché sei in tempo tira
e non sbagliare mira
probabilmente il bersaglio che vedi
è solo l'abbaglio di chi da dietro spera
che tu ci provi ancora
perché poi gira e rigira gli serve solo una scusa
la fregatura è che è sempre un altro che paga
e c'è qualcuno che indaga per estirpare la piaga
però chissà come mai qualsiasi cosa accada
nel palazzo lontano nessuno fa una piega
serve una testa che cada e poi chissenefrega
la prima testa di cazzo trovata per strada
serve una testa che cada e poi chissenefrega
la prima testa di cazzo trovata per strada
se vuoi tirare tira
ma non sbagliare mira
probabilmente il bersaglio che vedi
è solo l'abbaglio di chi da dietro giura
che ha la coscienza pura
ma sotto quella vernice ci sono squallide mura
la dittatura c'è ma non si sa dove sta
non si vede da qua, non si vede da qua
la dittatura c'è ma non si sa dove sta
non si vede da qua, non si vede da qua

il mio nemico non ha divisa
ama le armi ma non le usa
nella fondina tiene le carte visa
e quando uccide non chiede scusa

e se non hai morale
e se non hai passione
se nessun dubbio ti assale
perché la sola ragione che ti interessa avere
è una ragione sociale
soprattutto se hai qualche dannata guerra da fare
non farla nel mio nome
non farla nel mio nome
che non hai mai domandato la mia autorizzazione
se ti difenderai non farlo nel mio nome
che non hai mai domandato la mia opinione
finché sei in tempo tira
e non sbagliare mira
(sparagli Piero, sparagli ora)
finché sei in tempo tira
e non sbagliare mira
(sparagli Piero, sparagli ora)

il mio nemico non ha divisa
ama le armi ma non le usa
nella fondina tiene le carte visa
e quando uccide non chiede scusa

il mio nemico non ha nome
non ha nemmeno religione
e il potere non lo logora
il potere non lo logora
il mio nemico mi somiglia
è come me
lui ama la famiglia
e per questo piglia più di ciò che da
e non sbaglierà
ma se sbaglia un altro pagherà
e il potere non lo logora
il potere non lo logora

Per ulteriori informazioni e approfondimenti:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa 
Tel. 06 4490224 - 348 6974361
E-mail press@amnesty.it

Per info sul Concorso musicale nazionale dal vivo "Voci per la lIbertà - Una canzone per Amnesty" è possibile consultare il sito Internet all'indirizzo www.vociperlaliberta.it

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