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Finalmente ci si sta rendendo conto che a tutti deve essere data la possibilità di sfuggire al caos delle nostre città per immergersi nelle tante aree verde presenti nella nostra Penisola.
E così, ad una già esauriente lista (clicca qui), possiamo ora aggiungere anche l'Oasi WWF del Bosco di Alvisopoli.
Infatti, grazie al progetto realizzato dal WWF, con il contributo della Fondazione S. Stefano di Portogruaro, della Provincia di Venezia e dell'ATER, che è proprietaria del terreno, anche il Bosco di Alvisopoli può essere ora annoverato tra le oasi WWF Natura Accessibile.

L'oasi di Alvisopoli rappresenta un Parco storico connesso a Villa Mocenigo, e può essere datato tra fine del Settecento e inizio dell'Ottocento.
Presenta interessanti valenze connesse alla storia dell'arte del giardino e agli aspetti naturalistici, di tutela faunistica e di unicità floristico-vegetazionali.
Il parco, una volta caduta in rovina la famiglia proprietaria, ha subito la ricolonizzazione da parte della flora autoctona.
Il bosco di pianura, così ricreatosi, rappresenta ormai una rarità nel panorama del Portogruarese e del Veneto,

La caratteristica principale di ques'oasi è quella di essere un bosco di pianura: una rarità ormai nell'insieme dell'ecosistema andato perduto sia nel Portogruarese che nell'intera Pianura veneta, dove le aree artigianali e industriali e l'agricoltura intensiva sono andati sostituendosi agli ecosistemi naturali un tempo presenti.

Avvalendosi  della collaborazione degli architetti Giuseppe Billotti, membro della Commissione Barriere Architettoniche dell'Unione Italiana dei Ciechi, e Paolo De Rocco, già presidente della Commissione Nazionale Barriere Architettoniche dell'AIAS (Ass. Italiana Assistenza Spastici), con questo progetto di accessibilità e di educazione multisensoriale realizzato dal WWF non si è voluto solo eliminare le barriere architettoniche.
Si è voluto cioè "creare" un nuovo modo di utilizzare la natura e di socializzare, articolato in due fasi.
Innanzitutto, sono stati attuati degli interventi sulla sentieristica presente, con tecniche mutuate dalla manualistica storica dell'arte dei giardini e connesse all'impiego di materiali naturali, impiegando diversi tipi di pietrisco per ottenere una superficie drenante e compatibile con l'utilizzo della sedia a ruote.
Non un sentiero  pensato per i disabili, quindi, ma un percorso accessibile a  tutti.
In secondo luogo, è stato coinvolto il Centro di Educazione Ambientale dell'Oasi WWF del Bosco di Alvisopoli, che ha portato a termine la propria offerta formativa secondo le nuove potenzialità messe a disposizione dal progetto.

Non si è voluto cioè interpretare come obiettivo finale la fruizione dell'oasi da parte dei disabili.

Allo stimolo della percezione plurisensoriale che già viene proposta, attraverso la percezione auditiva e olfattiva, è stata affiancata anche una percezione di tipo tattile.
E' stata così predisposta una mappa tattile, grazie alla quale riconoscere la forma del parco e dell'assetto della vegetazione arborea e arbustiva, con la sperimentazione di un codice di lettura in rilievo che completa la visione dell'oasi come ambiente complesso, con la scoperta di una moltitudine di legami e potenzialità che mettono in rapporto uomo e natura.

"Abbiamo voluto pensare il progetto ribaltando completamente il concetto di disabilità: non era sufficiente permettere la circolazione delle sedie a rotelle attraverso un sentiero in pietrisco.
Abbiamo così tramutato la necessità dell'accesso ai disabili in occasione per creare nuovi stimoli di fruizione dell'Oasi godibili da tutti
" ha affermato Ivo Simonella, responsabile Oasi del WWF Veneto.
"L'offerta formativa del Centro di Educazione Ambientale ha completato l'offerta multisensoriale: allo stimolo della percezione auditiva e olfattiva, che già viene proposta, si affianca ora anche una percezione tattile, attraverso la realizzazione di una mappa che sperimenta codici di lettura in rilievo.
Un dovere di civiltà che si è trasformato in arricchimento per tutti
".

Nel corso di quest'Anno Europeo della Disabilità, numerosi sono stati i progetti che il WWF ha realizzato a favore delle fasce considerate 'deboli'.
Non ultima, alla rete WWF Natura Accessibile si è aggiunta l'Oasi di Valle Averto, una vecchia valle da pesca, unica area Ramsar per la tutela degli uccelli della Laguna veneziana, in cui lo scorso aprile è stato inugurato un sentiero per disabili.
In questo modo, con la fine del 2003, le oasi del WWF che in Veneto sono diventate accessibili anche ai disabili attraverso percorsi appositi sono diventate tre (la prima è l'area umida dell'Oasi degli Stagni di Casale già abilitata dallo scorso anno).

INFO

WWF Italia - Sezione Regionale Veneto
via Piave 143 - 30171 Venezia
Tel. 041 5382820
Fax 041 930087
E-mail veneto@wwf.it
Sito web www.wwfveneto.it 
www.wwf.itt/veneto

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