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Da Telethon a una mostra personale all'Auditorium Parco della Musica di Roma.
E' la storia di Paolo Malgrati, giovane artista affetto da distrofia facioscapolomerale, una malattia genetica che non gli ha impedito di sviluppare la sua grande passione per l'arte e il disegno.
Fino al 30 maggio la sua rassegna personale di pittura, "Dentrointorno", è a disposizione del pubblico, ad ingresso libero
La mostra è promossa dal Comitato Telethon Fondazione Onlus per far conoscere da vicino un'artista diversamente abile, portato alla ribalta dalla maratona televisiva che raccoglie fondi da destinare alla ricerca sulle distrofie muscolari e le altre malattie genetiche.
Il desiderio di esporre i propri quadri in un grande spazio pubblico, espresso da Malgrati in quell'occasione, è così diventato realtà.

Per chi vuol farsi un'idea dell'opera di Malgrati, che è nato a Mariano Comense (CO) nel 1972 e vive a Carugo (CO), a questo link può visionare il "corto" dal titolo "Come foglie al vento", che è andato in onda nel dicembre scorso all'ultima edizione di Telethon sulle reti Rai.

Vi potrete vedere parte della sua produzione, che poi è esposta in "Dentrointorno", e vi troverete immortalate le emozioni in un’immagine che riassume la riflessione introspettiva con l'osservazione del mondo che lo circonda.
La sua pittura è piena di persone, corpi, volti, mani... Un mondo di relazioni possedute o ricercate.
I soggetti a volte malinconici a volte aggressivi, il tratto marcato e deformato, si rivelano essere trasfigurazioni simboliche di un conflitto in atto, di una ricerca di sintesi e di equilibrio che forse non è solo stilistica ma anche personale.

"Esporre in un grande scenario, come quello dell'Auditorium, fa sempre un effetto particolare. Vivo l'emozione del debutto, nonostante questa non sia la mia prima esposizione, ma non ho l'ansia per il giudizio del pubblico. Nelle mie opere c'è molta simbologia - ha detto Malgrati riferendosi ai suoi quadri - non dipingo soggetti facili per cui posso capire che la comprensione non sia immediata. Ciò che disegno è quello che vivo, quello che vedo e sento".

INFO:

Il sito di Telethon

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[Alberto Friso]

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