Dalla vittoria del GF4 alla sit-com su Rai Due "Tribbù", passando per "Lucignolo Bellavita" e "La vita in diretta", per i quali ha fatto, e continua a fare, l'inviata tutto pepe.
Di acqua sotto i ponti ne è passata e Serena Garitta di strada ne ha fatta!
Genovese, classe 1978, ex istruttrice di aerobica, deve tutto al GF che le è servito da trampolino di lancio per entrare nel mondo del piccolo schermo, nel quale, a quanto pare, si muove benissimo e si sente a proprio agio.
Serena è una grande chiaccherona, frizzante e piena di vita. Infatti non è un caso che le sia stata affidata la conduzione di "Tribbù", un programma comico a metà strada tra sit-com e cabaret, affiancata da Alessandro Siani (ex conduttore di Libero).
Anche di persona è così spigliata e travolgente come sembra in tv... anzi, di più!, visto che non ci ha nemmeno dato il tempo di presentarci...
Siamo di Disabili.com, la nostra è una rivista on-line sulla disabilità...
"Bene, cosa mi raccontate di bello?"
Veramente vorremo che ci raccontassi tu qualcosa!
Ad esempio: cosa ne pensi di questa tematica, se ne hai mai avuto a che fare, se pensi qualcosa in merito...
"Ok, parto? Allora ero un pò in difficoltà rispetto all'argomento perchè come spesso accade per chi non conosce una cosa, ne ha paura!
Poi mi è capitata una cosa molto bella con la Regione Emilia Romagna: ho partecipato ad un'iniziativa portata in tutte le scuole per la sicurezza stradale e in questo contesto abbiamo raccontato la storia di molti ragazzi che a seguito di un incidente sono rimasti sulla sedia a rotelle.
Sono diventata amica in particolare di due di questi ragazzi che raccontavano la loro storia... a parte la storia molto toccante, mi ha colpito il modo in cui loro la raccontavano, con una forza interiore pazzesca, davvero ammirevole il carattere con cui hanno superato la situazione.
E' quello proprio da prendere come esempio, come modo di affrontare in genere le difficoltà.
Per loro è stata quella, ma in generale se uno riuscisse ad affrontare con quella grinta e quel carattere qualunque difficoltà che si incontra nella vita... quello è il principio dal quale si dovrebbe partire.
Ho avuto a che fare con questi ragazzi che mostravano anche debolezze ma nel modo più naturale e mi sono resa conto di come vivessero in modo comunque normale.
Spesso la disabilità è negli occhi di che guarda dal di fuori, non di chi la vive.
Loro si sentivano abili in tutto quello che facevano. E non avevano paura."
INFO:
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