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Lottano ogni giorno per far accettare la loro diversità, si scontrano con un mondo ostile, indifferente, talvolta anche crudele: sono i protagonisti di molti dei film in uscita nelle sale italiane nelle prossime settimane.
Una pura e semplice trovata commerciale, che punta sull’effetto strappalacrime per far aumentare gli incassi ai botteghini, o il segno di una ritrovata sensibilità? Difficile rispondere, ma probabilmente entrambe le componenti hanno avuto peso nel determinare l’uscita di un numero così alto di film con protagonisti avulsi dallo stereotipo dell’eroe cinematografico.
Resta comunque il fatto che si parla in maniera così diffusa del tema della diversità, portandola così all’attenzione del grande pubblico.
Nel vasto universo dei film d’importazione, fa capolino anche la nostra “piccola” Italia, che con il film Ti voglio bene Eugenio uscito lo scorso 25 gennaio, ha acceso i riflettori sulla vita, non sempre facile, di un ragazzo down. E, ad accomunare questo a molti altri film d’oltreoceano, è il fatto che lo spunto all’ideazione della sceneggiatura nasce da una storia vera, da un’esperienza concreta che acquista sullo schermo valore di autenticità.
Nasce infatti da una vicenda realmente vissuta anche A beautiful mind, in uscita il 22 febbraio, magistralmente interpretato da un Russel Crowe, che tolti i panni crudeli del gladiatore, torna a essere il favorito nella corsa agli Oscar, dopo aver fatto già guadagnare al film ben quattro Golden Globes.
Crowe, diretto da Ron Howard, interpreta lo scienziato John Forbes Nash Jr (tuttora in vita, professore a Princeton), un matematico che nel 1947, prendendo spunto dai giochi dei suoi colleghi universitari, fa una scoperta straordinaria nell’ambito dell’analisi matematica, per poi precipitare nel baratro della schizofrenia e delle sue terribili cure a base di psicofarmaci ed elettroshock. Fortunatamente, però, l’incubo ha una fine: Nash riesce a guarire con l’aiuto della moglie Alicia, fino a salire agli onori del premio Nobel nel 1994.
Basato su una storia vera anche Iris, tratto dal libro "Elegia per Iris" scritto dal compagno della filosofa-scrittrice Iris Murdoch, morta nel 1999 per il morbo di Alzheimer. La Murdoch da giovane è Kate Winslet, mentre gli ultimi mesi di vita della scrittrice sono magistralmente  interpretati da Judy Dench, altra favorita tra le protagoniste femminili candidate all’ambita statuetta. In Italia il film dovrebbe uscire a Marzo, per approfittare del prevedibile successo agli Oscar.
È invece già uscito nelle nostre sale The dancer, un soggetto di Luc Besson sviluppato in sceneggiatura da una giovanissima: la 19enne Jessica Kaplan. Protagonista del film è India (Mia Frye), ballerina di talento che di giorno insegna danza ai bambini muti, e di sera danza in una discoteca di Brooklyn strappando al pubblico applausi entusiasti. Desiderosa di sfondare a Broadway, India supera l’audizione, ma viene inesorabilmente scartata dal coreografo che non vuole sulla scena persone come lei, “diverse”, perché mute dalla nascita. Una sera, però, viene notata in discoteca da un giovane scienziato che la induce a provare un macchinario, ideato da lui, in grado di trasmettere suoni e vibrazioni attraverso i suoi movimenti. Spicca nel film proprio la protagonista, Mia Frye, che per calarsi nella parte ha studiato con costanza e dedizione la lingua dei sordomuti, riproducendola nel film con grande precisione .
È appena arrivato nelle sale italiane Pauline & Paulette, film belga del regista Lieven Debrauwer che si occupa del problema – molto sentito dai genitori di persone disabili - di garantire un futuro sereno ai loro figli quando loro non ci saranno più. Le protagoniste sono quattro anziane sorelle, Martha, Pauline, Paulette e Cécile. Pauline, ritardata mentale dalla nascita, vive con Martha e trascorre il suo tempo dedicandosi tranquillamente ad album floreali. Paulette, attrice-cantante d'operetta, si occupa nello stesso paesino di un negozio di confezioni, mentre Cécile vive lontana dalle altre. Alla morte di Martha, il suo testamento rivela che, se le altre due sorelle non si occuperanno di Pauline, il suo patrimonio finirà esclusivamente a quest’ultima. Le due sorelle, per puro interesse venale, tentano di vivere con Paulette, ma alla fine gettano la spugna e decidono di ricoverarla in istituto. Il film, di cui non vi raccontiamo la conclusione, è comunque a lieto fine, e porta una delle due sorelle a riconoscere il proprio errore nell’aver allontanato da sé Pauline.
Ultimo film in uscita su questo filone è Mi chiamo Sam, produzione americana in arrivo nelle sale italiane probabilmente a metà marzo. Racconta La storia di Sam (Sean Penn), ragazzo semi-autistico con una figlia di sette anni, costretto a lottare per riuscire a tenerla con sé, senza doverla affidare a una famiglia "normale". A sostenerlo nella sua battaglia legale è un avvocato, interpretato da Michelle Pfeiffer, che si lascia coinvolgere dalla vicenda di Sam. 
Una serata, quella della consegna dei prossimi Premi Oscar, tutta all’insegna della “diversità”? Staremo a vedere…


 SITI SUL CINEMA
http://kwcinema.play.kataweb.it/
http://www.film.it/homepage.php
http://www.filmup.com/


SITI SUI FILM TRATTATI IN QUESTO ARTICOLO:

A BEAUTIFUL MIND
http://www.abeautifulmind.com/
http://digilander.iol.it/croweitalia/ABM/2001-03-27_A_Beautiful_Mind.htm
http://kwcinema.play.kataweb.it/templates/

IRIS
http://www.geocities.com/winsletkate2001/iris.html

THE DANCER
http://www.luc-besson.com/fr/films/thedancer/
http://kwcinema.play.kataweb.it/templates/

PAULINE & PAULETTE
http://kwcinema.play.kataweb.it/templates/
http://www.filmup.com/sc_pauline.htm

MI CHIAMO SAM
www.iamsammovie.com

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