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Il titolo dell'articolo si completa con "è pronto a usare le scorciatoie del doping".
A parlare in questo modo fuori dai denti è Luca Pancalli, che da pochi mesi ha concluso la sua esperienza come commissario straordinario della Federcalcio.
Ottenendone pubblico plauso, per la misura e la competenza del suo operato.
Ora è tornato "solo" al timone del Comitato Paralimpico Italiano.
Lo abbiamo già avuto ai nostri microfoni in più di un'occasione.
Con questo articolo segnaliamo un altro suo intervento, pubblicato da Anci Rivista, il bimestrale dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani.
Ne pubblichiamo ampi stralci, perchè con poche righe Pancalli riesce a dire molte cosette importanti. Il che già di per sè non è da tutti.

“Le maggiori difficoltà per un disabile che si vuole avvicinare allo sport sono due.
La prima legata alla possibilità di trovare fisicamente degli spazi dove poter praticare attività sportiva.
La seconda è trovare degli interlocutori adeguatamente formati, dal punto di vista tecnico e psicomotorio, che siano in grado di dare assistenza qualificata ai bisogni dei disabili.
Non è solo una questione di accessibilità, ma di professionalità che deve essere alta e qualificata quando si da assistenza ad un disabile”.
Pancalli ha parlato di strutture per atleti disabili nei comuni, ricordando che: “A Roma, nell’area del Tre Fontane, sarà in funzione a breve il primo centro di preparazione paralimpica e avviamento allo sport in Italia”.

L’intervista ha toccato anche temi di attualità come la lotta al doping e Pancalli è chiaro: “A parità di imbecillità anche l’atleta disabile è pronto a seguire delle scorciatoie pur di arrivare alla prestazione. Ormai l’atleta disabile vive la prestazione d’eccellenza come un collega normodotato, cioè in modo esasperante” anche se “nel nostro mondo, è più difficile stabilire la linea di demarcazione tra ciò che è doping e ciò che è uso di farmaco conseguente alla propria patologia”.

Il mondo dello sport lamenta carenze di risorse e i recenti scandali non aiutano: “Riattivare l’attenzione degli sponsor si può – è il parere di Pancalli –  purché questi siano decisi ad investire su strategie che non legano il proprio marchio solo alla prestazione tecnica e agonistica di alto livello”.

La recente finanziaria ha stanziato per il comitato Paralimpico circa 8 milioni di euro in tre anni.
“Vogliamo continuare ad offrire, in maniera sempre più seria e concreta, un’opportunità di pratica sportiva per i disabili, magari aprendo i gruppi sportivi militari agli atleti paralimpici, così da creare per loro anche opportunità di lavoro. Sono piccole cose che qualificano il mondo dello sport ma qualificherebbero ancora di più tutta la società civile e l’intero paese”.

INFO:

Il sito dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani

Il sito del Comitato Paralimpico Italiano

Altri articoli in cui abbiamo parlato di Luca Pancalli:
ALLA TESTA DI CALCIO E MOVIMENTO PARALIMPICO: E’ LUCA PANCALLI

IL CALCIO SCEGLIE LUCA PANCALLI PER VOLTARE PAGINA

PARALIMPIADI 2006, L’EVENTO SPORTIVO DELL’ANNO


[Marco Vivan]

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