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Per fortuna non siamo dovuti andare a rincorrerlo per strada.
Perché quando sfreccia in handbike è difficile anche solo riconoscerlo, da veloce che corre.
Alle maratone, agli arrivi, sorprendono sempre tutti, perché sono i primi ad arrivare, quando i supporters sanno che ai normodotati manca ancora un bel po' di strada per il traguardo.
Lui è uno che di chilometri, da atleta, ne ha macinati davvero tanti.
È Roberto Brigo, campione del mondo in carica ai mondiali di quest'estate che si sono tenuti in Italia, a Parabiago, dove si è aggiudicato il primato nella gara a squadre, con sulle spalle la maglia azzurra dell'Italia.
Lo abbiamo incontrato. Ecco cosa ci ha raccontato, a partire da come si è avvicinato al mondo dello sport.
"Nell'anno 1992 ho conosciuto Ruggero Vilnai. Costruttore di carrozzine sportive di Villa del Conte in provincia di Padova, grazie a questa conoscenza ho saputo che anche i disabili  possono fare attività sportiva. Così è partita la mia avventura sportiva".

L'handbike è una disciplina recente vero?
"E' negli anni 2005 2006 che è esplosa come disciplina in maniera davvero evidente. Il numero dei partecipanti e in costante crescita sia a livello nazionale che a livello internazionale. Il calendario di gare parte da gennaio e finisce ad ottobre".

Risultati ottenuti?
"Il mio avvicinamento allo sport agonistico  è incominciato con l'atletica leggera, nel 1998 ai campionati Europei svoltosi in Svizzera con un 4° posto assoluto nei 1500 m, un 5° posto nei 5mila m e vari titoli italiani nelle varie discipline che vanno 400 m ai 1500 m. Poi ho partecipato a diverse maratone sia nazionali che internazionali. Nell'anno 2001 ha New York sono riuscito ad ottenere un secondo posto del tutto inaspettato perché i partecipanti erano davvero agguerriti".

Gli atleti americani sono tutti professionisti, da noi invece bisogna coniugare lo sport con il lavoro…
"Non solo in America ma anche in Europa, esclusa l'Italia anche se fa parte a tutti gli effetti dell'Unione Europea. Da noi purtroppo lo sport anche agonistico praticato dai disabili non è ancora considerato come quello dei normodotati. E non sempre è facile coniugare le esigenze lavorative con quelle sportive.
Ma per la grande passione che nutro mi fa fare questo e altro.
Lo sport dei disabili è considerato minore, e di conseguenza non ha una grande visibilità e come tutti gli sport minori fatica molto a trovare degli sponsor.
Bisogna dire a onor del vero che il Comitato Paralimpico con il suo Presidente Luca Pancalli cerca di venire incontro alle varie esigenze degli atleti".

E la tua storia con l'handbike?
"Nel 2003 ho iniziato l'attività con questa nuova disciplina che è in forte espansione. E già nel 2004 ho ottenuto il Campionato Italiano in linea Maglia Tricolore. Poi mi sono tolto parecchie soddisfazioni nelle maratone. Nel 2005 ho ottenuto una doppia Maglia Tricolore sia nella gara a cronometro sia in quella individuale. Nel 2006 ho  partecipato ai Campionati del Modo in Svizzera dove sono riuscito a piazzare un ottavo posto nella gara in linea e un decimo posto nella gara a cronometro. Nel 2007 nella Città del Santo alla Maratona di Padova ho ottenuto la miglior prestazione mondiale, che purtroppo è stata migliorata proprio alcuni giorni fa in Germania. In giugno a Parabiago ai Mondiali, nella cronometro a squadra, assieme a Vittorio Podestà, Paolo Cecchetto, Roland Ruepp e naturalmente il sottoscritto, ci siamo laureati campioni del mondo.
Siamo riusciti a precedere di quasi un minuto la squadra olandese: un risultato del quale andiamo molto fieri…
Questo risultato mi ha permesso di partecipare ai campionati di Bordeaux, dove è arrivato un secondo posto sulla gara in linea sia sul cronometro. A fine agosto infine ho partecipato ai Campionati del Mondo dove ho ottenuto un sesto posto sulla gara in linea e un decimo posto sulla gara a crono.
Non amo le crono preferisco le gare in linea che mi permettono di correre sull'uomo".

E adesso?
"Puntiamo tutto su Pechino 2008!"

INFO:

Il sito dei Mondiali di Handbike 

E' già pronto il sito del Team Italia per Pechino 2008 


[Valter Nicoletti]

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