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Tutti conoscono Telethon, la maratona televisiva nata nel 1966 negli Stati Uniti, e dal ’90 attiva anche in Italia, sotto l’egida dell’UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare). Tra i vari settori operativi ed i laboratori del Comitato Telethon, c’è “Tecnothon”, con sede a Sarcedo, in provincia di Vicenza, che si occupa dal ’94 di ricerca a vari livelli, e che progetta tra l’altro ausili per disabili fortemente innovativi o semplicemente migliorativi di quelli gia’ esistenti, nel campo della casa, dell’automobile, ecc…


Ogni lavoro, brevettato e corredato di studio di pre-industrializzazione nonche’ di disegni costruttivi, viene ceduto gratuitamente ad imprese che si impegnano a realizzare e vendere l'ausilio ad un prezzo “etico”, pattuito con Tecnothon: il fatto che il costo della ricerca, in certi casi molto alto, venga sostenuto interamente da Tecnothon, puo’ consentire di contenere al massimo il prezzo finale dell'ausilio.

Coordinatore generale del laboratorio e’ Francesco Miotto, ex progettista di una nota industria meccanica. L’ultima “idea”, esposta in questi giorni (fino al 21 ottobre) al Salone Nautico di Genova (padiglione B, n. 39) e’ il “gommorano”, un catamarano a vela montato su scafi pneumatici, dotato di un sedile, praticamente inaffondabile, e facilissimo da usare.


“E’ un’imbarcazione per tutti”, spiega l’ingegner Miotto al telefono direttamente dallo stand. “Non ha controindicazioni nell’uso, e’ sicura, divertente, e sottolineo che e’ adatta a tutti, quindi ai disabili ma anche a chi vuole divertirsi in acqua senza fare fatica, perche’ la sua caratteristica principale e’ quella di essere stata studiata appositamente per dare la possibilita’ di fare sport anche a chi ha poca forza nelle braccia”.


Il gommorano, provato anche dagli skipper Mauro Pelaschier e Stefano Rizzi, ha un telaio in lega di alluminio, ma tutti i materiali sono stati scelti per rendere la struttura leggera, tanto che il natante smontato pesa meno di 40 chili e si puo’ riporre in due borsoni, richiedendo pochi minuti per essere armato. “E’ divertente come un surf, riprende Francesco Miotto, e puo’ raggiungere alte velocita’: per portarlo al limite delle prestazioni occorre un disabile coraggioso”, commenta ironicamente Francesco Miotto.


Le versioni del prototipo sono varie, di lunghezze comprese tra i 4 ed i 4,5 metri, e di 2 metri di larghezza. Le dimensioni della randa steccata sono tra i 3 ed i 5,5 metri quadrati, l’albero in fibra di carbonio misura 5 metri. E’ inoltre in dirittura d’arrivo l’applicazione di un kit di motorizzazione che consentira’ di comandare randa e timone attraverso un semplice joystick.


Ora resta in piedi a questione della produzione e commercializzazione. “Siamo a Genova per questo”, riprende Miotto. “Nello stand abbiamo esposto uno striscione che ricorda ai visitatori che stiamo cercando un partner. Abbiamo gia’ alcuni contatti, ma dobbiamo selezionare l’azienda piu’ affidabile alla quale cedere gratuitamente il brevetto. Il costo? “Diciamo che sara’ la barca a vela meno costosa in circolazione, e chi se ne intende sa che con una cifra che oscilla attorno ai 5-6 milioni si riesce ad acquistare ben poco, al massimo un gommone di 3 metri o una zattera di salvataggio. Siamo pero’ molto contenti anche dei collaudi che abbiamo effettuato, e che hanno sempre richiamato l’attenzione per l’originalita’ del mezzo”.


Se tutto andra’ “in porto” rispettando i tempi, dunque, il gommorano sara’ varato entro la prossima estate, e maggiore sara’ la diffusione, non solo tra i disabili, minori saranno i costi per portarlo a casa.

Federico Fusetti - federico@disabiliforum.com

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