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Yuri è tra i maggiori esperti italiani di questa disciplina estrema, Andrea un pilota bravissimo che di appendere le ali al chiodo non ne ha affatto voglia…nonostante le difficoltà' e nonostante un brutto incidente di qualche hanno fa'.

Andrea è un ragazzo simpatico, superimpegnato e, " bello come il sole…" come ama definirsi con la sua  immancabile dose di ironia. "Abito a Sulzano - dice - un paesino sul lago d'Iseo in provincia di Brescia, una bellissima zona di volo.
Nel settembre del 1997, precisamente la notte tra il 6 e il 7, ho avuto un incidente con la moto.
Risultato della serata: una frattura di due vertebre D5-D6 con conseguente paralisi degli arti inferiori (paraplegia).
Nel 1991 avevo seguito un corso per conseguire il brevetto di volo libero; ho cominciato a volare con il deltaplano, per poi a passare al parapendio circa due anni dopo.
Quattro anni dopo ho infatti conseguito il brevetto da bipostista, in modo da poter portare in volo con me un'altra persona.
La mia vita è sempre stata iperattiva, ma tra un impegno lavorativo e l'altro trovavo sempre il tempo per andare a dare sfogo al mio spirito libero in volo; con me c'è sempre stato il  mio carissimo amico Piero Ciocchi; è grazie a lui se oggi posso continuare a volare.
Devo ringraziarlo, perchè l'esperienza mi ha fatto capire chi sono i veri amici. Io mi sento l'Andrea di sempre, e quindi continuo a volare e, come se non avessi mai smesso, viaggio, cercando ancora quella scarica di adrenalina in più e quella dimensione di semplice libertà".

La voglia di  tornare a volare c'era in lui da anni. Molte le difficoltà tecniche che i due amici  hanno dovuto affrontare.
" Io e Andrea abbiamo lavorato seguendo due vie diverse" dice Yuri. " Per lui, pero', le difficoltà sono state poche rispetto ad un disabile che si avvicina per la prima volta al volo libero, in quanto  era gia' un ottimo pilota prima dell'incidente, e dunque non ha dovuto imparare nulla di nuovo se non adattare minimamente le sue conoscenze alla sua nuova realtà. 
Andrea ha scelto di utilizzare un imbrago da parapendio tradizionale, che ha  un sistema di ammortizzamento degli urti sulla seduta tipo AirBag, realizzato e studiato per rimanere gonfio anche a terra, molto sicuro nelle operazioni di decollo. Lui, infatti, ha preferito effettuare gli atterraggi con il "sedere", facendosi assistere nei decolli da due amici. L'altra piccola modifica è stata una piccola pedana che gli consentisse l'appoggio delle gambe durante il volo. Io, comunque, penso che il mezzo migliore sia una particolare sedia a rotelle progettata appositamente per il volo che consente di semplificare e rendere piu' sicure le operazioni di decollo e atterraggio".

Il volo di Andrea, oltre che dare mille emozioni ai loro protagonisti, ha aperto una strada per i disabili che, sempre piu' numerosi, si appassionano agli  sport estremi. Se, però, nel resto dell'Europa i corsi di parapendio sono aperti a 'tutti', nessuno escluso, nel nostro paese non è così.
"Ho parecchie richieste di voli in biposto" conclude Yuri "anche se non penso di organizzare voli di questo tipo fino a quando non riusciremo a trovare delle tecniche di decollo ed atterraggio con buoni margini di sicurezza.
Le difficolta' per un disabile che intende iniziare a volare in parapendio sono innumerevoli: innanzitutto non è possibile per legge organizzare un corso "regolare" di volo libero per disabili, inoltre, le organizzazioni che potrebbero promuovere queste iniziative anche con piccoli contributi economici (necessari per acquistare le sedie a rotelle speciali per il volo) non hanno intenzione di muoversi in questo senso. Di conseguenza, attualmente, non esiste nulla di strutturato per far avvicinare i disabili al volo libero…".

Info:
http://www.solenero.com
Andrea: andreaoio@libero.it
Yuri: juryp@interfree.it

 

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