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Lo scopo è sempre quello: valorizzare le qualità sportive dei disabili mentali e far apprezzare a loro e ai familiari o agli istruttori che li seguono la montagna e la natura. "Special Olympics" questa duplice missione ce l'ha nel suo Dna.

E da oggi a sabato 22 febbraio, a Tuenno, in Val Non, in provincia di Trento, vanno in scena i "Giochi Nazionali degli sport invernali di Special Olympics Italia" ai quali partecipano ben 138 atleti "speciali" di 23 società sportive, una "specialità", la loro, intesa come dote positiva, quella di essere capaci, nella sfortuna che li ha colpiti, di reagire alla grande, e di valorizzare attraverso lo sport tutte le proprie qualità, trascinando in questa avventura altre centinaia di persone sulle piste dell'Alta Val di Non, precisamente su quelle del Passo Amendola, compreso tra il Parco Naturale Adamello-Brenta e il Parco Nazionale dello Stelvio. Saranno infatti oltre 250 i volontari a dare supporto agli atleti di nove regioni: Emilia-Romagna, Lazio, Friuli, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino, Veneto, Abruzzo. Presente anche una rappresentanza di San Marino.

"Il nostro obiettivo è quello di far vivere una bella esperienza ai ragazzi, alle loro famiglie e agli accompagnatori", spiega Rodolfo Grandi, del Comitato Organizzatore, "facendo loro apprezzare le nostre montagne. L'incontro con Special Olympics è stato magico. La sua filosofia si coniuga perfettamente con le attività che da anni organizziamo per le persone con disabilità allo scopo di avvicinarle alla natura e alla montagna. La nostra esperienza ci ha dimostrato come la simbiosi tra lo sport e la natura possa dare frutti straordinari che le persone speciali sanno apprezzare".

Lunga la lista di società e associazioni che hanno aderito a fare parte del comitato organizzatore. Dalla Cooperativa Andino di Tenno, i cui componenti hanno una lunga esperienza, all'Unione Sportiva Rufrè Mendola, dal Gruppo Fondisti Alta Val di Non al Soccorso Alpino, al Corpo Volontari della Protezione Civile, al Gruppo Solidarietà degli Alpini.

"Salutiamo gli amici del Val di Non", ringrazia il presidente di Special Olympics Italia Alessandro Palazzotti, "apprezziamo l'attenzione mostrata verso il nostro movimento che da trent'anni lavora accanto alle persone speciali, utilizzando lo sport come strumento di inserimento nella società. Poter condividere la nostra mission con questi specialisti della montagna, sensibili verso la disabilità, è motivo di grande orgoglio". Tra le novità di questa edizione c'è la corsa con le racchette da neve, che ha grande tradizione da queste parti, tanto che l'ultima volta al via c'era anche Manuela Levorato, medaglia d'argento agli ultimi Europei di atletica leggera sui 100 metri. La "miniciaspolada", organizzata come gara dimostrati e accessibile a tutti, sarà un bel momento di incontro ludico-sportivo nell'ultima giornata della manifestazione. Le gare previste sono sci nordico (1-3-5 km) e sci alpino (slalom speciale e gigante, discesa libera).

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