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Una Paralimpiade in rosa quella italiana.
E non certo per il numero di donne che hanno sfilato nelle piste dello stadio di Atene lo scorso mese.
Perchè dei 75 atleti della spedizione azzurra, solo 11 erano donne!
Ma il nostro bottino sarebbe stato molto più leggero se non ci fossero state loro: 8 medaglie sulle 11 portate a casa.
Un exploit tutto femminile, insomma: "Ne parlavamo ad Atene con il medico che ci accompagnava, una donna - ci dice Sandra Truccolo, argento nel tiro con l'arco - si diceva che forse noi ci mettiamo più impegno, più serietà, più costanza.
Non saprei trovare altre spiegazioni
".
L'abbiamo incontrata a Verona, in occasione dei premi che la Regione Veneto consegnava ai suoi atleti olimpici e paraolimpici.
Davvero tanti. E tanti sono stati anche i campioni disabili premiati.
Perchè, se anche un po' di delusione c'è stata (diciamo la verità: ci si aspettava qualche medaglia in più! Vedi anche la nostra intervista a Luca Pancalli), il Veneto non può che uscire soddisfatto da questa spedizione.
"Veneto capitale d'Italia, d'Europa e per certi versi anche del mondo", ha infatti detto Giancarlo Galan, presidente della Regione, in occasione della premiazione.
Certo, abbiamo fatto tanto se consideriamo l'alto livello atletico degli sportivi che hanno partecipato a questa edizione: "Il livello continua a crescere e i risultati che si sono ottenuti quest'anno lo dimostrano", racconta Sandra Truccolo.
"Ad Atlanta '96 ero alla mia prima Olimpiade: allora il livello era molto più basso e per noi era stato più facile portare a casa delle medaglie.
Adesso anche le Nazioni dell'Est, che qualche anno fa avevano diversi problemi economici, e quindi attrezzature scadenti, possono ora usufruire di strutture e strumenti all'avanguardia e arrivare a queste gare ben preparati
".

Anche Francesca Porcellato, vera reginetta della spedizione italiana con 3 medaglie vinte in tutte e tre le 3 gare alle quali ha preso parte, confessa: "Non ero partita con l'idea di vincere tutte e tre le gare e sono tanto contenta dei risultati che ho ottenuto in queste Olimpiadi".
E ci dà il suo giudizio su queste Paralimpiadi: "L'impressione è stata ottima: ci sono stati moltissimi record del mondo e questo è sinonimo di un movimento che sta crescendo notevolmente.
Ne è prova l'alto numero di nuovi Paesi che hanno partecipato, quest'anno per la prima volta, alle Paralimpiadi.
Speriamo che l'Italia segua questa tendenza
".

E, infatti, quando si tocca l'argomento "Movimento Sport Disabili in Italia", gli sguardi degli atleti si fanno un po' più bui.
Noi abbiamo sentito il parere della Porcellato, mettendola un po' in crisi: "E' una domanda un po' difficile... c'è bisogno di investire di più, abbiamo bisogno di molto aiuto.
Perchè avvicinarsi allo sport e poi avere la possibilità di praticare una disciplina non è semplice.
Abbiamo bisogno di aiuto da parte di tutti, ma soprattutto c'è necessità di un aiuto economico.
L'impiantistica c'è, manca il contorno, tutto quello che servirebbe per far avvicinare nuovi disabili allo sport.
Basterebbe anche parlarne di più, ancora di più di quanto stiamo facendo
".

La risposta della Truccolo non è molto diversa.
Sandra ha iniziato a gareggiare a livello mondiale diversi anni fa.
Questo le permette di vedere e giudicare l'evoluzione e il futuro del movimento da una prospettiva più ampia: "Non lo vedo molto bene.
Perchè la media di età degli atleti che hanno partecipato alle ultime Paralimpiadi è alta e questo mi fa pensare che non ci sia molto seguito.
E non perchè non ci siano atleti disabili... sarebbe un bene questo!
Il problema è che non si riesce a coinvolgere nuovi atleti, perchè non si fa abbastanza.
Io ritengo che si dovrebbe lavorare di più all'interno delle scuole per cercare di portar fuori questi ragazzi da casa
".

Certo, è importante parlarne di più, sensibilizzare le persone, creare nuovo pubblico, stimolare i disabili fin dall'infanzia perchè, non c'è dubbio, lo sport aiuta ad uscire dall'isolamento facilitando l'integrazione.
Ma quando parliamo di sport ad alti livelli i problemi sono, in questo caso, soprattutto di carattere economico.
Tocchiamo allora un argomento che scotta e dal quale gli atleti preferirebbero forse rimenerne fuori.
Anche Francesca Porcellato si è dimostrata piuttosto schiva.

"E' di poche settimane fa la polemica dei premi medaglia, e la sensazione è che i fondi destinati allo sport disabili siano pochi, in assoluto e in relazione a quelli messi a disposizioni degli olimpionici. Cosa ne pensi?", le chiediamo.
"Io voglio stare fuori da questa polemica!
Dico solo che, se c'è da fare una polemica...
", poi si ferma alcuni secondi.
Francesca punta lo sguardo verso il basso e sorridendo dice: "Anzi no, guarda, non voglio avere a che fare con nessuna polemica.
Sono convinta che sia fondamentale innanzitutto preparare questi atleti, allenarli per le Olimpiadi e per tutte le altre gare.
Questi sportivi devono avere le stesse possibilità di allenarsi che hanno tutti gli altri.
Se questo fosse possibile, sono sicura che molti disabili si avvicinerebbero a queste discipline che, vi assicuro, sono molto entusiasmanti
".

A Verona, durante la premiazione, la sensazione era di essere alla notte dei Telegatti, versione casalinga, dove il Presidente Galan, padrone di casa, indossava le vesti di Pippo Baudo: chiamava i vari campioni che, emozionati e sorridenti, salivano sul palco allestito nell'aula magna del Polo Zanotto e ritiravano il bicchiere di vetro decorato con il Leone di Venezia, simbolo della Regione.
Da Valeria Zorzetto (argento nel tennis da tavolo) a Carlo Piccoli (bronzo nei 200 metri stile libero), da Alvise De Vidi (oro nella maratona e bronzo nei 200 metri), a Paola Fantato (oro nel tiro con l'arco individuale e argento in quello a squadre) sono stati tanti gli atleti, medagliati e non, protagonisti della serata.
Atleti dei quali l'Italia non può e non vuole dimenticarsi: anche Ciampi li ha voluti premiare, consegnando loro le onoreficenze di cavalieri ufficiali e commendatori.
Un segno forte, che viene dal Presidente ma anche da tutto il Paese.
Un segno che testimonia il ruolo che questi campioni e che lo sport per disabili devono avere nella nostra cultura.
"E' un premio che ci viene riconosciuto dalla massima autorità italiana e questo fa immenso piacere - commenta Francesca Porcellato.
Speriamo sia un modo per accendere i riflettori, ancora una volta, su di noi, in modo che la gente possa vedere, possa capire, possa apprezzare e avvicinarsi anche da spettatore, a questo bel mondo".

Anche Padova ha premiato i suoi atleti paraolimpici che hanno partecipato alle ultime Olimpiadi.
In quell’occasione abbiamo incontrato e intervistato Alvise De Vidi.


Leggi lo speciale di Disabili.com sulle Paralimpiadi.

Leggi l’intervista a Luca Pancalli, presidente FISD.


INFO

Comitato Paralimpico Nazionale Italia: Fed. Italiana Sport Disabili - FISD
Stadio Olimpico - Curva Nord
00194 Roma - Italia
Tel. 06 36857099
Fax 06 36857747
Sito web www.fisd.it
E-mail fisd_generale@libero.it


[Francesca Lorandi]

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