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Frasi secche, senza fronzoli. Facile che siano state buttate giù proprio in barca, tra un'onda e l'altra. O comunque danno questa impressione. Quando Dario scrive "fuga precipitosa alle 3 del mattino per mareggiata in prua" ci si parano davanti immagini di furia degli elementi, in cui la penna potrebbe cominciare a correre da sola e raccontare chissà quanti particolari. Noi pivelli si immagina. Invece, per chi naviga, il mare agitato è poco più che pura amministrazione, una situazione da mettere in conto. Come altre difficoltà, che non sono mancate nei 10 giorni di navigazione.
Conclusione: siamo all'altezza. In mare, come nella vita, siamo all'altezza dei "sani", dice Dario. Con un po' di orgoglio, perchè se è vero che magari tra noi non lo si mette più in dubbio, è altrettanto vero che le difficoltà da superare per affermare questa parità sono sempre tante.

Ma lasciamo la parola al capitano. Capitano e basta, sapere che è paraplegico è un di più.

"Una vacanza in barca a vela, gestita tutta da disabili: la nostra sfida ha meritato il premio ricercato, 10 giorni in balia del vento e del mare tra l'isola del Giglio e l'Argentario (provincia di Grosseto), con equipaggio formato da me (Dario capitano paraplegico), il nostromo (Franco sclerosi multipla), e rispettive consorti ("sane").
Primo giorno 9 ore di vela da Riva di Traiano al Giglio e prima notte in rada alle Cannelle.
Il giorno dopo giro dell'isola e grandi bagni nella cala dell'Allume, sempre con mare mosso e vento 20 nodi.
Il terzo giorno siamo stati ospitati all'interno del giglio porto e quindi siamo scesi a terra con le carrozzine per ammirare questo pittoresco ex borgo di pescatori.
Quinta notte all'ancora e fuga precipitosa alle 3 del mattino per mareggiata in prua.
Veleggiata di notte fino a porto S. Stefano con barca sbandata e velocità sui 7 nodi (fantastico).
Ospiti in porto per avaria all'alternatore... senza luce nè acqua per un giorno.
Viaggio di ritorno verso Sud con scirocco in prua e mare mosso.
Delfini che saltano e giocano intorno a noi e la gioia a bordo.
Anche noi disabili siamo all'altezza dei "sani".
Vivere immersi nella natura vera ci ha caricato di tanta energia e voglia di pace, che una volta approdati ci siamo meravigliati di quanta cattiveria e miseria governi ancora il mondo.

Ciao a tutti e buon vento"

INFO:

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[Alberto Friso]

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