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Sebbene sotto la pioggia, il “3° Giro del Veneto per handbike” ha avuto successo. Una pioggia battente, che non ha condizionato pero’ lo svolgimento della manifestazione. Una cinquantina di handbike, mezzi che consentono di muoversi come in bicicletta, ma azionati dalla forza delle braccia, hanno percorso la zona di Prato della Valle, a Padova.



C’era chi partecipava per vincere, ma anche chi aveva solo la velleita’ di arrivare fino in fondo, per poter dire “c’ero anch’io”. Senza dimenticare che il Giro era inserito in una serie di altre manifestazioni, cinque per la precisione, in programma in tutta Italia, e che valeva (inserito come ultima tappa) per il titolo italiano (anche se questa disciplina non e’ ancora registrata tra quelle riconosciute a pieno titolo dalla Fisd.



Doveroso ricordare e ringraziare gli organizzatori: il Padova Millennium Basket, la MiA (Mielolesi Associati Padova), con la collaborazione degli AdB, il tutto inserito nella settimana nazionale dell’AISM e di “Trenta Ore per la Vita”.

Quanto alla classifica, Roland Ruepp ha vinto la gara ed il titolo italiano, mentre tra le donne primo posto per Daniela Rota, anche lei diventata cosi’ campionessa italiana.



Ecco il racconto di Francesco Valentini, uno dei principali responsabili dell’organizzazione e presidente dell’Associazione Mielolesi Padova:



“La pioggia battente non ci ha fermato, nessuna indecisione: c’era gente che veniva persino d’oltremare, da Augusta, in provincia di Siracusa, e quindi non si poteva certo rimandare aspettando il sole. Gli atleti sono partiti da Prato della Valle, nel cuore di Padova, ma non si capiva se c’era più acqua dentro il canale che fa il giro della grande piazza o fuori, per coprire un tragitto di 4,5 km ripetuto per 6 volte. Il migliore, l’onnipresente Ruepp di Bolzano, ha vinto ad una media di “soli” 36 km/h, e mi ha dato due giri. Io ho concluso comunque con un dignitoso 23° posto, nonostante una foratura e nonostante la prestigiosa presenza di Clay Regazzoni ai box: ma i meccanici non erano quelli della Ferrari. Al di là del valore sportivo, e’ stata un’ottima esperienza. Peccato, avrei voluto far conoscere questa disciplina ad un numero maggiore di persone, e Prato della Valle ci pareva lo scenario ideale.



Sono rimasto un po’ deluso anche dal fatto che il lunedi’ successivo alcuni giornali hanno riportato la notizia nelle pagine della cronaca e non in quelle dello sport. Evidentemente queste manifestazioni non sono ancora valutate per il loro reale valore. Non dimentichiamo che erano presenti giudici della Federazione Ciclistica Italiana, e che non è certo da tutti percorrere 27 chilometri tenendo una media di 36 km all’ora pedalando con le mani…”

Federico Fusetti - federico@disabiliforum.com

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