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Foto di Paola Bevilacqua durante una partita di tennis tavoloAncora una volta scopriamo il tennis tavolo come sport d’integrazione a trecentosessanta gradi

Le Parlimpiadi invernali sono ormai prossime, appuntamento dal 12 al 21 marzo, ma sappiamo bene come la preparazione degli atleti non inizia certo poco prima delle gare, bensì molto molto prima. Ci prepariamo quindi, noi con gli atleti azzurri, oltre che per Vancouver, per Londra 2012 curiosando un po’ nella preparazione dei nostri porta colore, ricoprendo qualche vecchia conoscenza ma andando a €˜scovare‑¬ anche qualche altra bella storia.

A farci da apripista è questo caso Paola Maria Bevilacqua, campionessa di tennis tavolo prima da normodotata e ora da disabile, allenatrice ed insegnante. Una donna dalla volontà di ferro.

Anzitutto Paola, Lei è stata campionessa di tennis tavolo prima da normodotata e ora da disabile, ci racconta la Sua storia e le Sue esperienze?
Nasco come tennista abbastanza promettente, bimane sia di dritto che di rovescio, all’età di 11 anni provo un pomeriggio a giocare a ping pong all’oratorio San Francesco di Milano e mi innamoro perdutamente di questo bellissimo sport. Dopo circa 6 mesi partecipo ai primi Giochi della Gioventù nel 1974 dove vinco il doppio e arrivo seconda nel singolo femminile. Qui vengo contattata da un giocatore dello storico CSI Milano e invitata a frequentare il Velodromo Vigorelli.
Cresco sportivamente e anagraficamente fino al primo titolo Assoluto vinto all’età di 15 anni (prima giocatrice di sempre per quei tempi ad essere numero 1 d’Italia d’assoluto e numero 1 d’Italia giovanile).
Anni intensi pieni d’emozioni sportive ed umane mi hanno accompagnata in 4 Mondiali, 3 Europei, diverse Leghe Europee e decine di titoli assoluti di individuale di doppio gara a squadre di serie A, attraverso il tennistavolo sono anche riuscita ad aiutare gli altri meno fortunati di me ( divento allenatrice Nazionale dell’allora FISHA, poi allenatrice nazionale FITET allenatrice CIP ed infine Responsabile Tecnico Nazionale della nuova FISDIR), con il Ministero di Grazia e Giustizia partecipo attivamente ad un progetto sportivo riabilitante per i detenuti ( insegno a giocare a ping pong ) nell’Istituto Don Gnocchi di Milano collaboro alla riabilitazione dei ragazzi difficili, mentali ed anche alla integrazione un ragazzo spastico con attacchi di epilessia, ottenendo risultati intensi che mi hanno lasciato dentro al cuore sensazioni di gioia e di pace, poi a Passirana di Rho collaboro con il Centro Ospedaliero Spinale per il recupero di ragazzi che hanno subito gravi lesioni da trauma. Anni stupendi che mi hanno arricchita dentro mentre da normodotata giovane e serena mi godevo il mio amato sport in giro per il mondo‑¬¦ poi mi si è spenta la luce dapprima per colpa di un incidente di moto ( ero motociclista) ed infine d’auto. Riporto varie lesioni in ogni parte del corpo ma in particolare nella zona cervicale dove subisco la torsione del dente dell’epistrofeo (se si fosse torto ancora pochi centimetri avrei mosso solo gli occhi per tutto il resto della mia vita), emiparesi facciale con lesione totale della settima inferiore ( bocca storta), mi si producono sei ernie esterne nel collo ed un osteofita ( becco osseo) che comprimendo il midollo spinale mi impedisce di utilizzare la gamba sinistra ed il braccio sinistro. Segue un periodo buio e denso solo di dolore di cortisone ( ingrasso circa 50 kg) e di paura di non poter più tornare a vivere normalmente e nemmeno a fare sport, anzi in quei momenti l’unica cosa in cui speravo era che smettesse il dolore che mi privava anche della forza di alzarmi dal letto. Subisco un primo intervento all’Istituto Neurologico Besta di Milano, grazie al quale riescono a ridurmi le ernie. Il dolore e l’inutilizzo del braccio e della gamba ‑¬â€˜ però- procedono verso la parte destra del mio corpo progressivamente ed irreversibilmente. Devo essere sottoposta nuovamente ad un delicatissimo intervento per l’applicazione di una speciale protesi di titanio che blocchi le mie vertebre cervicali. Sfortunatamente durante l’intervento qualcosa non va per il verso giusto e mi ritrovo in rianimazione, uscendo dall’ospedale con un nuovo regalino: l’asma. Dopo un periodo tremendo di riabilitazione torna la luce e ottengo una nuova chance di vita che sfrutto immediatamente e dopo nemmeno 8 mesi dall’intervento riprendo a fare gare di qualificazione x Pechino 2008. Torno a vivere, torno a giocare, torno a vincere stavolta nelle gare disabili col CIP, ma credetemi di sicuro non certo gare di seconda scelta!!! Il livello è altissimo, le giocatrici di tutto il mondo, compresa la mia stupenda Nazionale, mi accolgono con affetto e con dolcezza non facendomi sentire la mia nuova situazione come riduttiva, ma altresì come molto gratificante e sublimante la mia voglia di vivere!!! Continuo a perdere peso aiutata dal Dott.re Fabrizio Muratori dell’Ospedale Niguarda di Milano, che crede in me e impegnandosi professionalmente dapprima e d’amico dopo ( non ha mai voluto essere pagato per le sue prestazioni professionali!!!) riusciamo assieme a centrare un grandissimo obiettivo che è quello di aver perso quasi 40 kg di peso!!! E per un atleta anche questo è un nuovo grandioso successo!!!


Come mai la scelta del tennis tavolo?
Il tennis tavolo ha scelto me in realtà , l’attrazione e l’adrenalina che questa stupenda disciplina Olimpica mi trasferiscono mi coinvolgono completamente, al punto tale da lasciare sia il tennis che l’atletica che già mi stavano dando grandi risultati, per dedicarmi completamente a questa €˜sana‑¬ passione.
Mi sposo un giocatore dello stesso sport che condivide con me questa €˜ sana‑¬ passione tanto da aprire lui stesso un punto vendita di sport con la racchetta a Milano. Come si può evincere dal punto 1 ho sempre creduto nelle capacità del tennistavolo di inclusione non solo fisica ma anche sociale, mentale, stimolo di vita qualitativamente elevato. Infatti sono da anni una fautrice della necessità di creazione di una classe 11 TT (specifica per atleti con Sindrome di Down). Il tennistavolo aiuta tantissimo anche questa disabilità ma proprio per le loro caratteristiche fisiche, questi atleti necessitano di una classe a parte rispetto ai mentali in senso lato.


Disabili.com si è occupato altre volte di tennis tavolo identificandolo come uno degli sport più adatti ad essere utilizzati come strumento di inclusione, che ne pensa? È d’accordo?
Ovviamente sono assolutamente d’accordo, il tennistavolo è una disciplina difficilissima dal punto di vista tecnico ma è nel contempo un ottimo strumento riabilitativo dal punto di vista fisico ( nel caso di traumi ) per disabili fisici e nel caso dei disabili mentali una stimolazione cerebrale assolutamente portentosa. Io dopo le mie disavventure alleno con la ASG Gabriella Vivalda di Fossano Associazione Onlus che opera nel campo della disabilità fisica e specialmente mentale, ottenendo grandissimi risultati (vedi ultimi Campionati Italiani di tennis tavolo che vedono gli atleti Vivalda pluripremiati. Alessandra Pinna: campionessa italiana femminile assoluta; Alberto Mondino e Alessandra Pinna: campioni italiani doppio misto assoluto e Alberto Mondino terzo classificato assoluto). Colgo l’occasione per ringraziare Carlo Tiano (ASD Vivalda e consiglio nazionale FISDIR) e la dott.ssa Daniela Zuzio (la preparatrice atletica mia e della Nazionale) che a diverso titolo mi sostengono e mi permettono di credere in questo sogno olimpico.

Ormai Londra 2012 si avvicina sempre di più, quali sono i Suoi progetti in vista di questo importante appuntamento olimpico?
Se riesco a qualificarmi per le Olimpiadi di Londra 2012 spero di poter accedere al podio come terza piazza d’onore cioè bronzo. Non credo che alla luce della mia condizione fisico atletica io possa competere ambendo a piazze più nobili‑¬¦ anche se‑¬¦ la voglia ce la metto eccome‑¬¦!!!!


Per INFO:

F.I.Te.T ‑¬â€˜ Federazione Italiana Tennis Tavolo


Il portale italiano sul Tennis Tavolo


In DISABILI.COM:

TENNIS TAVOLO, SPORT IDEALE PER L'INTEGRAZIONE


TENNIS TAVOLO, LA PHB NELLA STORIA


Alessandra Babetto

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