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Anche quest’anno saranno migliaia i posti di sostegno in deroga: urge la stabilizzazione del personale specializzato per la qualità dell’inclusione scolastica

Nei giorni scorsi ci siamo occupati di quelle situazioni in cui, in presenza di documentazione riguardante la disabilità di un alunno che sia giunta a scuola in ritardo, i dirigenti scolastici possono chiedere risorse aggiuntive di sostegno.

INCARICHI DEL SOSTEGNO
Ricordiamo a tal proposito che, nell’attribuzione delle risorse e dei relativi incarichi, vige nella scuola italiana la distinzione tra l’organico stabile delle scuole e il cosiddetto “adeguamento alle situazioni di fatto”, vale a dire quei posti che, per varie ragioni, vengono assegnati annualmente e sono ricoperti da docenti con incarichi annuali. Questa distinzione ha determinato nel tempo una crescita consistente del precariato nella scuola, che ogni anno appare particolarmente massiccia proprio nell’assegnazione dei posti di sostegno.

I POSTI IN DEROGA
Anche quest’anno, infatti, si prevedono migliaia di posti in deroga nel sostegno, che saranno assegnati con incarichi fino al prossimo 30 giugno. In questo periodo gli Uffici Scolastici regionali e provinciali stanno pubblicando le tabelle con le disponibilità dei posti di sostegno in deroga che, proprio per la loro natura aggiuntiva, non possono essere assegnati con contratti a tempo indeterminato. I posti saranno coperti, come purtroppo da numerosi anni ormai, con supplenze al 30 giugno.

Negli anni sono aumentati in maniera costante gli alunni con disabilità e, pertanto, l’assegnazione delle risorse aggiuntive riguarda ormai diverse migliaia di docenti.

L’ATTRIBUZIONE DEI POSTI DI SOSTEGNO IN SUPPLENZA
L’attribuzione delle supplenze su posti di sostegno da parte degli Uffici Scolastici avviene del seguente ordine:
·         docenti specializzati inseriti negli elenchi di sostegno delle graduatorie ad esaurimento (GaE);
·         docenti specializzati inseriti nella prima fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze (GpS);
·         docenti privi del titolo di specializzazione ma che entro l’a. s. 2019/2020 abbiano maturato tre anni di servizio su posto di sostegno nel relativo grado e inseriti in seconda fascia GpS;
·         graduatorie di istituto (GI).

IL NUMERO DI ORE DI SOSTEGNO
Ricordiamo che le ore di sostegno vengono richieste all’interno dei lavori del GLO e che le ore richieste devono essere assegnate. Gli uffici scolastici o i dirigenti non possono quindi diminuire il numero delle ore richieste nel GLO. Una recente sentenza del TAR del Lazio, del 10 giugno scorso, ha fugato ogni dubbio in merito a questo, indicando che altri gruppi, come il GLI o il GIT, o il dirigente possono incrementare ma non diminuire il numero delle ore richieste. Il TAR nel fornire una lettura costituzionalmente orientata dell’art. 10 del D.Lgs 66/2017, ha ritenuto che le “eventuali modifiche alle misure di sostegno contenute nel P.E.I.” (siano esse proposte dagli organi territoriali dotati di poteri consultivi sia apportate dal dirigente scolastico) siano ammissibili solo se “incidenti in melius sulla sfera giuridica degli alunni disabili”. In altre parole, nessun organo può diminuire le ore di sostegno ritenute necessarie dal GLO nel PEI, eventualmente esse possono essere solo aumentate o possono disporsi ulteriori attività al fine di rendere effettivo il diritto all’inclusione scolastica degli alunni disabili.

Il TAR del Lazio ha così scongiurato il pericolo che esigenze di bilancio o meramente organizzative possano determinare la riduzione delle ore di sostegno richieste nei PEI degli alunni, la cui quantificazione rimane pienamente nelle mani del GLO.

Ci auguriamo che al più presto possa essere superata anche la distinzione tra l’organico stabile delle scuole e l’adeguamento alle situazioni di fatto, palesemente obsoleto rispetto alle attuali esigenze e che quindi tali ore assegnate dai GLO possano tradursi sempre più spesso nell’assegnazione di risorse stabili alle classi.

APPROFONDIMENTI

Sostegno: migliaia di posti in deroga

Le ore di sostegno non possono essere ridotte


In disabili.com

Come chiedere ore aggiuntive di sostegno

Tina Naccarato

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