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scuola: classe di alunni con maestra alla lavagna Sedici famiglie milanesi hanno presentato un ricorso collettivo, con la Lega per i diritti delle persone con disabilità , affinchè ai loro figli sia garantito il monte ore di sostegno scolastico adeguato

Quella della scuola e del diritto al sostegno dei bambini e ragazzi con disabilità è una questione che nell'ultimo periodo si sta facendo sempre più calda. Le politiche di restrizione di costi si sono inevitabilmente tradotte anche in disagi per i piccoli che a scuola hanno bisogno di sostegno. Di fronte a questa situazione, si sono moltiplicati i ricorsi che le famiglie hanno e stanno continuando a fare ai Tribiunali Amministrativi (TAR) per far valere i propri diritti, e far sì che ai loro bambini sia garantito il monte ore di sostegno adeguato ai loro problemi.

Ora la cosa assume una dimensione anche maggiore, con il ricorso collettivo di sedici famiglie milanesi unite alla LEDHA (Lega per i diritti delle persone con disabilità ) contro il Ministero dell'Istruzione per chiedere che ai loro figli sia garantito un adeguato monte ore di sostegno a scuola.
Si tratta di diciotto tra bambini e ragazzi con disabilità che, nel corso dell'anno scolastico 2012-2013, si sono visti assegnare un numero di ore di sostegno insufficiente rispetto ai loro bisogni. "L'inclusione scolastica, che è stata una delle più grandi conquiste delle persone con disabilità in Italia, oggi è a rischio. Si è ridotta a un mero scambio di ore, senza tenere conto dei bisogni e dei dirit ti dei bambini con disabilità . E questo è inaccettabile - commenta Fulvio Santagostini, presidente di LEDHA -. Una situazione che va di pari passo con le gravi difficoltà in cui si trova la scuola italiana nel suo complesso".

Una situazione del genere, si legge nel testo del ricorso presentato dall'avvocato Livio Neri, si configura come una discriminazione diretta nei confronti dei ragazzi con disabilità che sono privati "di quegli strumenti minimi di aiuto che potrebbero consentirgli di ripristinare, nella misura possibile, una condizione di parità ". Per porre rimedio a questa situazione, le famiglie ricorrenti e LEDHA chiedono al Tribunale di Milano di "accertare e dichiarare il carattere discriminatorio del comportamento tenuto dal Ministero dell'Istruzione, consistente nell'aver previsto una dotazione di organico di insegnanti ampiamente inferiore a quella necessaria a soddisfare il r elativo bisogno". Inoltre si chiede ai giudici di assegnare a ciascun alunno un adeguato monte ore di insegnamento di sostegno specialistico individuale.

Il Ministero dell'Istruzione è stato peraltro già condannato all'esito di giudizi analoghi a quello sopra descritto. "Negli ultimi tre anni l'Amministrazione scolastica è stata condannata ben sette volte per condotta discriminatoria nei confronti di alunni con disabilità - dichiara l'avvocato Livio Neri -. Inoltre, in questo caso, per la prima volta gli alunni interessati hanno chiesto al Tribunale di essere anche risarciti per la discriminazione subita".

"Il protrarsi di questa inaccettabile situazione di negazione e violazione dei diritti fondamentali degli alunni con disabilità porterà prima o poi a contestare responsabilità penali ed erariali a coloro che debbono assicurare l'assegnazione di figure di sostegno adeguate per evitare la discriminazione di minori in condizione di particolare fragilità ", conclude l'avvocato Gaetano De Luca, del Servizio legale LEDHA, esperto in diritto antidiscriminatorio.

Fonte: Ledha


Per info:

Ledha - Lega per i diritti delle persone con disabilità


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Redazione


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