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Sul portale Musica a scuola di INDIRE è disponibile una buona pratica musicale che consente a udenti e non udenti di cantare insieme

Mani cantanti nasce da un’idea di A. Del Vacchio e, dopo aver superato una selezione nazionale, è stata riconosciuta come Buona Pratica Musicale ed è oggi fruibile sul portale Musica a scuola dell’Istituto Nazionale Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (INDIRE). Sul portale è disponibile una lunga intervista ad A. Del Vacchio tradotta in Lingua dei Segni. Sono inoltre presenti altri materiali e riferimenti bibliografici che possono essere scaricati e vi è la possibilità per i docenti di registrarsi ed entrare in contatto con l’ideatrice, quindi di ottenere formazione e supporto per la replicabilità. Chi volesse approfondire ulteriormente può anche consultare il libro Mani Cantanti, scritto dall’ideatrice della metodologia.

Mani cantanti propone un’attività di canto corale che amplifica l’espressività utilizzando simultaneamente anche la Lingua dei Segni, consentendo pure alle persone sorde di godere appieno della musica. Mani Cantanti sperimenta un doppio canale comunicativo nel canto alla scuola primaria: quello vocale e quello gestuale. È un’attività corale cui viene aggiunta una traduzione in Lingua dei Segni contestuale al canto.

La sperimentazione è stata realizzata con bambini udenti. Nella sua applicazione scolastica sono emerse l’accelerazione dell’apprendimento dell’italiano in alunni stranieri ed una capacità inclusiva significativa per tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali. Risulta infatti molto coinvolgente per i bambini e consente loro di fare attività corale, di svolgere un’analisi ritmica, melodica e testuale e di confrontare la sintassi dell’italiano con quella della Lingua dei Segni. L'uso contemporaneo della lingua italiana e della LIS, che hanno sintassi differenti, costringe all'attivazione di aree cerebrali diverse; inoltre, l'iconicità della lingua dei segni, spesso intuitiva, accelera l'apprendimento dell'italiano come L2. La pratica consente infine a tutti i partecipanti di sviluppare la coordinazione manuale e la capacità coreografica e di musica d’insieme. Queste evidenze hanno mosso l’interesse dell’Università della Valle d’Aosta che ha avviato una sperimentazione per ricercare quali elementi scientifici stiano alla base delle evidenze empiriche rilevate.

Un coro di mani cantanti differisce da un coro di Manos Blancas. Quest’ultimo è infatti un coro integrato di persone sorde e udenti: alcuni cantano, altri segnano. Usano i guanti bianchi ed i segni sono fatti quasi tutti molto alti, sopra la testa. Un coro di Mani cantanti è invece un coro di udenti. Sono a mani nude. I segni vengono fatti quasi tutti ad altezza del torace.

L’attività di Mani Cantanti necessita:

 

  • di uno spazio adeguato ad ospitare un coro che si muove:
  • di uno stereo o di un computer per la scelta, l’ascolto e la riproduzione della musica;
  • di un interprete in Lingua dei Segni (se il direttore del coro non ne ha le competenze) per la traduzione dei testi e per il confronto tra la sintassi della lingua italiana e quella della Lingua dei Segni;
  • della competenza del direttore del coro nel suo doppio e simultaneo compito di direttore della parte vocale e della parte gestuale.
L’attività di Mani Cantanti inizia sempre dalla scelta di un brano da cantare in LIS, proposto dai docenti, dai bambini o dalle associazioni. Alle esibizioni del coro è sempre è presente un pubblico sordo.


APPROFONDIMENTI

Mani cantanti sul portale INDIRE


In disabili.com

Oralità, lingua dei segni, bilinguismo

Tina Naccarato

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