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Una recente sentenza del Tribunale di Roma ha stabilito che il docente di sostegno deve recarsi a casa dell’alunno con disabilità grave per garantire le ore di sostegno per tutto il periodo indicato nel PEI

Torniamo a parlare di scuola, ore di sostegno e ricorsi al TAR. Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa della FIRST (Federazione Italiana Rete Sostegno E Tutela diritti delle persone con disabilità) in merito ad una recente sentenza del Tribunale di Roma, che si è pronunciato d'urgenza con un provvedimento il 17 aprile scorso.

IL CASO - I genitori del piccolo alunno affetto da una malattia rara collegata ad una malattia grave immunitaria, con disabilità grave, richiedevano ad una scuola di Roma la possibilità che i docenti di sostegno assegnati all’alunno per 18 ore settimanali svolgessero il loro lavoro presso l’abitazione del bambino in modo da consentirgli i collegamenti tramite web cam e assisterlo al fine di garantire il suo diritto allo studio e all’istruzione.
La scuola, sulla scorta della circolare del MIUR Regione Lazio n. 32987/2017, predisponeva invece un progetto di scuola domiciliare prevedendo che i docenti potessero assistere a domicilio l’alunno, solo per 6/7 ore settimanali, di fatto, annullando ogni diritto del piccolo e garantendo una tutela minima.
I genitori, sfiduciati, rivolgevano numerosi appelli e missive scritte, anche indirizzate al MIUR regionale e la stessa scuola richiedeva un intervento del MIUR Nazionale, ma con esito totalmente negativo.
Stanchi e scoraggiati da una situazione per loro impossibile da gestire, nel mese di marzo si rivolgevano alla FIRST (Federazione Italiana Rete Sostegno E Tutela diritti delle persone con disabilita’), tramite lo sportello “ Dillo alla FIRST”.
Esaminato il caso, si provvedeva a depositare un ricorso in via d’urgenza al Tribunale Civile di Roma, dove si denunciava il comportamento discriminatorio e la lesione del diritto fondamentale del minore allo studio e all’istruzione.

In data 17.04.2018, il Tribunale di Roma si pronunciava accogliendo integralmente il ricorso dei genitori, stabilendo un principio giuridico che assume, per la sua portata, una valenza nazionale e che di fatto rende illegittime le circolari del MIUR che tendono a restringere il diritto degli alunni che hanno bisogno della domiciliarità in applicazione del criterio “di minima tutela”, laddove invece il Tribunale stesso, dopo avere ricordato la natura dei diritti fondamentali in gioco, ha applicato il giusto ed effettivo principio “della massima tutela possibile”.

La FIRST è felice di avere potuto contribuire a garantire il diritto allo studio e all’istruzione del piccolo alunno, di avere dato un po’ di serenità a una famiglia molto provata dalla circostanza e di avere contribuito alla costruzione di provvedimenti e misure che tutelino effettivamente le persone con disabilità in applicazione della nostra mission, ovvero la ricerca della massima tutela possibile delle persone con disabilità, siano esse minorenni o maggiorenni.

Redazione


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