Menu

Tipografia
Mario Tortello e’ scomparso colpito da un infarto improvviso martedi’ 12 giugno all’età di cinquantuno anni mentre si recava alla redazione del quotidiano La Stampa dove da anni si occupava di scuola. E’ stato uno strenuo difensore dei diritti dei più deboli in ogni sede. Infatti oltre all’attività di giornalista era membro del comitato tecnico dell’Osservatorio Permanente sull’handicap presso il Ministero della Pubblica Istruzione e docente a contratto di Pedagogia generale presso l’Università di Torino e dal prossimo anno accademico avrebbe ottenuto la cattedra di “Didattiche speciali”.
Mi piace ricordarlo per le sue analisi meticolose e severe che pubblicava su libri e riviste ed in particolare “Handicap & scuola” del Comitato per l’integrazione scolastica degli handicappati di Torino da dove ho tratto alcuni significativi passaggi dall’ultimo articolo che ha scritto dal titolo L’integrazione scolastica ha compiuto trent’anni quattro parole chiave per fare “qualità”. “La trentennale esperienza di inserimento scolastico maturata nel nostro Paese dall’ormai lontana legge n. 118/71 richiama molto opportunamente, “radici” e “antenne”. Di fronte ai cambiamenti imposti dalle riforme scolastiche ed istituzionali in atto, non possiamo considerare che l’integrazione di allieve e allievi in situazione di handicap torni all’ “anno zero”. La scuola delle autonomie, della flessibilità e dell’individualizzazione degli interventi non puo’ esimersi dal dovere etico di meglio accompagnare la crescita di tutti e di ciascuno. (…) I questi trent’anni, la scuola italiana (e, piu’ in generale, la comunità sociale) hanno ottime esperienze d’integrazione, pur tra alti e bassi e qualche contraddizione. Dobbiamo documentarle e farle circolare, anche per mettere i diritti fondamentali dei minori e delle persone in situazione di handicap al riparo da scelte di comodo, pigrizia istituzionale o professionale, tentazioni di efficientismo e vocazioni al risparmio sulla pelle dei più deboli. (…) Prosegue ancora Mario Tortello “Un minore, un ragazzo, un giovane in situazione di handicap cresce nella misura i cui non rimane pensato e agito come “eterno bambino”; cresce in relazione a come, in famiglia e altrove, lo si aiuta progressivamente ad assumere quei micro-ruoli familiari e sociali che stanno alla base della successiva assunzione di macro-responsabilità, sia pure rapportate alla presenza di un deficit e delle compromissioni che cio’ può comportare (ma sapendo che e’ possibile ridurre o annulare l’handicap)”. L’integrazione degli allievi e delle allieve in situazione in situazione di handicap costituisce forse l’unica vera riforma trasversale del sistema scolastico del nostro paese abbandonarla significherebbe tradire il sacrificio di questo nobile paladino. In rete alcuni interventi di Mario Tortello, oltre che nell’area scuola di disabili.com, sono reperibili nel sito del Centro Studi Erickson e della FADIS
.

Nicola Quirico - nicola@disabiliforum.com

Tieniti aggiornato. Iscriviti alla Newsletter!

Autorizzo al trattamento dei dati come da Privacy Policy