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FifthelementprojA casa come dal terapista: è italiano il software che si basa su movimenti e interazione
Sul monitor compaiono domande a cui rispondere, e sequenze di azioni da compiere. La speciale videocamera di fronte al giocatore riprende i suoi gesti e lo porta a immedesimarsi nelle scene virtuali. Il legame con la realtà , però, non viene meno: ci può essere contatto tra più giocatori, e non manca il controllo di terapisti e insegnanti. Il software, infatti, è pensato per aiutare i bambini autistici nell’apprendimento. Si chiama Fifth Element Project, ed è un’idea tutta italiana che nel 2013 punta alla commercializzazione.

Alla base del progetto c’è l’Italian Ingenium Team, gruppo di quattro studenti di altrettante università italiane. Con la loro applicazione, nel 2012 hanno vinto il primo premio nella categoria Salute del concorso internazionale Microsoft Imagine Cup. Il progetto presentato punta a sviluppare le attività dei bambini autistici. «Può essere l’attività motoria, come lo svolgimento di determinate azioni, o l’aumento degli aspetti legati all’equilibrio" - precisa Matteo Valoriani, membro del team "Il gioco, poi, cerca di facilitare l’apprendimento dei simboli PCS, usati per comunicare con i bambini».

Elemento distintivo del progetto è la possibilità di "remotizzazione", attraverso la tecnologia cloud che viaggia in Rete: mentre il bambino gioca a casa, il terapista può vedere in tempo reale quello che al piccolo paziente appare sul monitor, come pure l’immagine frontale del bambino con informazioni sulla posizione del corpo. In questo modo, si dà la possibilità di fare terapia anche ai bambini lontani dagli appositi centri. «Tutti i giochi sono pensati per essere supervisionati dal terapista, o dai genitori a casa - sottolinea Valoriani - Il bambino, dunque, non è solo davanti al gioco: c’è sempre relazione con le persone che lo circondano». Grazie allo speciale dispositivo che riprende i movimenti, per giocare non servono mouse e tastiera: sembra così di entrare nelle scene, tutto diventa più coinvolgente, e questo «aiuta nelle attività relazionali e di apprendimento rispetto a un videogioco tradizionale», aggiunge Valoriani.

Fifthelementproj2Tra i giochi proposti nel Fifth Element Project, ci sono quiz a cui rispondere attraverso PCS, con la possibilità anche di creare storie in evoluzione in base alla risposta. Ci sono poi attività in cui il bambino è stimolato a muoversi seguendo la musica. E poi i giochi collaborativi: due bambini - uno solo o entrambi con autismo -, oppure un bambino con il terapista devono impegnarsi insieme per creare ad esempio una forma sullo schermo, o per accumulare punti. Man mano che si prosegue nel gioco, i bambini superano lo scoglio iniziale della comunicazione, interagendo. «I terapisti si sono molto sorpresi vedendo come i bambini autistici, che di solito non vogliono esser toccati, si avvicinano, e quello più bravo insegna come giocare a quello con più difficoltà », racconta Valoriani.

Durante lo sviluppo del progetto, Italian Ingenium Team ha avuto contatti con l’associazione Astrolabio di Firenze e con il centro Benedetta d’Intino di Milano. Il gruppo ora sta portando avanti una ricerca con l’obiettivo di avere un riscontro medico-scientifico dei benefici della tecnologia proposta. Il software, poi, continua la sperimentazione in diversi centri e, assieme a specialisti, il team sta sviluppando nuovi giochi più dettagliati e avanzati. L’intento è di arrivare entro l’autunno 2013 a una versione definitiva, pronta per la vendita.

Approfondimenti:
Il video di Fifth Element Project (in inglese):



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Roberto Bonaldi


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