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I cittadini denunciano tempi di attesa lunghi per l’assistenza protesica e integrativa, forniture insufficienti e scarsa qualità. Le proposte per rendere i processi di acquisto in sanità più vicini ai bisogni delle persone

Come sappiamo, il Servizio Sanitario Nazionale eroga alle persone disabili o a quanti ne hanno necessità l'assistenza protesica e integrativa prevista dai LEA  - Livelli Essenziali di Assistenza (qui come ottenere ausili, protesi e ortesi).
Al cittadino sono garantiti quattro tipologie di dispositivi:
•    ausili: strumenti, utensili o apparecchiature che permettono alla persona disabile di compiere un atto che non potrebbe fare in condizioni normali (ad esempio carrozzina)
•    protesi: apparecchiature che sostituiscono parte mancanti del corpo
•    ortesi: apparecchiature che migliorano la funzionalità di una parte del corpo compromessa (ad esempio scarpe ortopediche)
•    presìdi: oggetti che aiutano a prevenire o curare determinate patologie (ad esempio catetere per l'incontinenza, ausili per assorbimento urina).

Rispetto all’accesso ai dispositivi medici (un elenco di quelli detraibili è presente qui, e riporta, ad esempio, anche prodotti ortpedici come tutore spalla ecc), però, le cose sono migliorabili. Le sfide legate ai processi di centralizzazione degli acquisti in sanità sono tante: è possibile garantire ai cittadini qualità, innovazione, personalizzazione, appropriatezza nella erogazione, e contemporaneamente tenere a bada e razionalizzare i costi?

CRITICITA’ PER I CITTADINI - Per dare una risposta è importante prima analizzare i punti di debolezza del sistema. Ci ha pensato Cittadinanzattiva, realizzando una fotografia delle criticità riscontrate, evidenziando le principali problematiche degli acquisti in sanità che vanno a ripercuotersi sui cittadini.  In base ai dati del XIX Rapporto Pit Salute 2016 emerge che:
-  il 47.6% dei cittadini lamenta tempi di attesa troppo lunghi per quanto riguarda l’assistenza protesica e integrativa;
- il 26.2% forniture insufficienti e costi troppo alti
- il 26.2%  scarsa qualità dei prodotti.

LE RICADUTE DELLA SPENDING REVIEW – A queste si aggiungono le osservazioni rilevate da parte degli stessi attori della salute. Una indagine civica sulla spending review in sanità e impatto sui cittadini, realizzata da Cittadinanzattiva, ha visto anche un focus su dispositivi medici e una survey alla quale hanno risposto 1438 attori della salute appartenenti a 15 società scientifiche per rilevare, in base all’esperienza quotidiana dei professionisti sanitari, quanto i tagli disposti da ripetuti provvedimenti, a partire dalla spending review del 2012 ad oggi, abbiano inciso sulla pratica clinica e su quanto effettivamente viene reso ai cittadini, in termini assistenza e servizi sanitari. Le principali problematicità segnalate sono state la riduzione della qualità dei servizi e un aumento dei rischi per la sicurezza. Inoltre i tagli alla sanità rendono difficile o addirittura impossibile per i professionisti la scelta del dispositivo maggiormente idoneo, ovvero l’appropriatezza. Inoltre insistono problemi rilevanti per ciò che riguarda la qualità del dispositivo erogato e difficoltà nell’approvvigionamento.

Come si può intervenire, quindi, per dare risposte efficienti alle sfide legate agli acquisti a gara nella sanità? Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva, vede nella messa in squadra delle competenze la prima risposta: “Questi obiettivi possono essere raggiunti se si coinvolgono nei processi di acquisto tutte le “competenze necessarie”, vale a dire i cittadini/pazienti, i professionisti della sanità e tutti gli altri stakeholder del SSN, che possono e devono mettere a disposizione delle Istituzioni le proprie competenze, evidenze e informazioni sui bisogni. Ma è necessario anche innovare le attuali modalità di valutazione dei processi di acquisto affiancando alla misurazione prettamente economica, sistemi in grado di valutare soprattutto la qualità dell’assistenza erogata e gli esiti di salute prodotti".

 Maggiore sinergia degli attori coinvolti, maggiore trasparenza di processi di messa a gara e acquisto,  e riforma delle nelle modalità di valutazione dei processi di acquisto che facciano perno su qualità ed esiti verificati sono i punti chiave secondo  Cittadinanzattiva, che ha messo nero su bianco questa proposta, dando vita alla Raccomandazione civica "La gara che vorrei”, realizzata con il confronto con i molteplici stakeholder impegnati sul tema  e con il  contributo non condizionato di Assobiomedica, e rivolta al Governo, al Ministero della Salute (Aifa, Iss, Agenas), alle Regioni, alle ASL, alla Consip, alle Centrali acquisto regionali, alle altre Amministrazioni aggiudicatrici degli appalti del SSR, alle Organizzazioni di cittadini/pazienti e alle Organizzazioni dei professionisti della sanità, ognuno per il proprio livello di responsabilità.

Questi, in sintesi, i punti centrali della proposta:
1.    Coinvolgere, in ogni fase della gara e anche nella valutazione successiva, cittadini, pazienti e professionisti sanitari, per garantire qualità, sicurezza, innovazione, personalizzazione del bene o servizio oggetto della procedura di acquisto. Per il coinvolgimento trasparente di questi soggetti, deve essere formalizzato un quadro di regole chiare.

2.    Innovare gli attuali sistemi di valutazione dell’impatto delle procedure centralizzate degli acquisti in sanità, affiancando alla misurazione prettamente economica, sistemi in grado di valutare la qualità dell’assistenza erogata e gli esiti di salute prodotti.

3.    Svolgere una mappatura precisa e coordinata dei bisogni, cogliendo puntualmente le esigenze delle comunità locali interessate e delle strutture che erogano loro servizi, al fine di descrivere esattamente ciò che serve e, di conseguenza, acquistarlo.

4.    Selezionare le tecnologie da acquistare attraverso una rigorosa procedura di Health Technology Assessment, capace di riconoscere le vere innovazioni e assicurando il coinvolgimento delle associazioni di cittadini e pazienti con le loro evidenze.

5.    Garantire la personalizzazione del trattamento sanitario.

6.    Implementare l’informatizzazione e la trasparenza nel percorso delle gare di appalto in sanità, al fine di rendere maggiormente visibile, accessibile e verificabile l’iter procedurale delle gare stesse. Individuare momenti di confronto pubblico sul tema al fine di diffondere la cultura della rendicontazione ad un più ampio pubblico.

7.    Formalizzare un modello di governance delle centrali di acquisto, chiarendo: chi fa che cosa; con quali modalità; chi vigila, non solo sul rispetto delle procedure formali ma anche su eventuali duplicazioni di procedure di acquisto; chi verifica e interviene per assicurarsi che il livello di qualità, sicurezza, innovazione e personalizzazione garantito dalle centralizzazioni sia il migliore e il medesimo su tutto il territorio nazionale.

8.    Richiedere alle Istituzioni competenti maggiori spazi di coinvolgimento nelle diverse fasi dei processi di acquisto: mappatura dei bisogni, messa a punto del capitolato, esecuzione del contratto, valutazione degli esiti in termini di salute e della qualità dell’assistenza.

9.    Garantire, attraverso la pubblicazione sistematica dei dati, la trasparenza dei risparmi ottenuti con l’aggregazione della domanda e la centralizzazione degli acquisti.

10.    Garantire che i risparmi ottenuti siano reinvestiti nel settore della sanità per un migliore accesso ai servizi e alle prestazioni e per consentire la reale innovazione.

PARTECIPANTI - Al tavolo di lavoro per la stesura della Raccomandazione hanno partecipato: ACOI – Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani;  A.FA.D.O.C. onlus - Associazione Famiglie di soggetti con deficit dell'ormone della crescita e altre patologie; AIIC - Associazione Italiana ingegneri clinici; A.I.P.A.S. - Onlus Associazione Italiana Pazienti con Apnee del Sonno- Onlus; A.I.S.Le.C.- Associazione Infermieristica per lo Studio delle Lesioni Cutanee; ANMAR - Associazione Nazionale malati reumatici; CIC - Collegio Italiano dei Chirurghi; F.A.I.S.- Onlus Federazione Associazioni Incontinenti e Stomizzati; FAND - Associazione Italiana Diabetici; FARE- Federazione delle Associazioni Regionali degli Economi e Provveditori della Sanità; FONDAZIONE SCUOLA NAZIONALE SERVIZI; IPASVI- Federazione nazionale collegi infermieri; INTERCENT-ER, Agenzia regionale per lo sviluppo dei mercati telematici – Regione Emilia Romagna; MINISTERO DELLA SALUTE; SIC- Società Italiana di Chirurgia; SIFaCT - Società Italiana di Farmacia Clinica e Terapia; SIFO - Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie; SORESA Campania- Soggetto aggregatore Regione Campania: SIMEU, Società Italiana medicina d’emergenza-urgenza; SIRM - Società Italiana di Radiologia Medica e Interventistica.


PER APPROFONDIRE:

Il testo completo della Raccomandazione civica "La gara che vorrei”


Redazione




 

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