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Pubblichiamo l'inchiesta di un collega di Brescia Oggi

Almeno fino a settembre, nella stazione di Brescia per chi è costretto in carrozzella sarà quasi impossibile prendere il treno dieci minuti prima della partenza: le procedure per l’attivazione dell’atteso ascensore non sono ancora complete.
Solamente al primo binario si accede dall’ingresso; per gli altri serve l’aiuto di amici o parenti.
In tutta Italia solo quindici «stazioni principali» (Ancona, Bari, Bologna, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino, Trieste, Venezia e Verona) offrono tecnologia adeguata a chi non possa usare le proprie gambe; le altre 251 «secondarie» come Brescia sono sprovviste di rampe, scale mobili o ascensori.

LA SITUAZIONE è venuta alla luce grazie a Paolo Rivi, dell’associazione pendolari «In orario» di Brescia, che vedendo in stazione l’ascensore fermo, ha chiesto spiegazioni a Trenitalia. La direzione Compartimento movimento di Milano ha risposto che «la piattaforma elevatrice realizzata da Centostazioni nell a stazione di Brescia non è ancora in esercizio, in quanto l'iter approvativo per l'attivazione a uso pubblico non è stato completato».
Si prevede che entrerà in funzione nel mese di settembre.
Per i disabili c’è comunque il servizio Trenitalia, chiamando il numero unico 199 30 30 60, presso le Sale Blu, oppure utilizzando la posta elettronica con tempo minimo di richiesta del servizio un’ora prima della partenza nella fascia tra le 8 e le 22 per i collegamenti tra le stazioni principali, 12 ore prima per gli altri e 24 per i viaggi internazionali.
Occorre presentarsi in stazione 30 minuti prima della partenza del treno, e in caso di rinuncia si raccomanda la disdetta almeno quattro ore prima della prevista partenza.
Alla domanda di Paolo Rivi sull’eliminazione dei vecchi attraversamenti di superficie da un binario all’altro, la direzione Compartimento e movimento ha risposto che attraversare i binari in superficie è permesso «solo per servizio e non è consentita, in nessun caso, l’adozione di iniziative individuali da parte dei viaggiatori».
La risposta non ha convinto le associazioni dei pendolari. Rivi ha sottolineato che anche l’accompagnatore nella stazione di Brescia è in difficoltà : «Non esiste nulla per aiutare l’accompagnatore di un disabile su una carrozzina a scender e e salire le scale. Nella moderna e tecnologica Lombardia le stazioni "secondarie" di Bergamo, Brescia, Cremona, Lecco e Lodi non sono provviste di rampe o ascensori e mentre in Cina in quattro anni costruiscono e aprono al traffico un ponte di 36 chilometri sul mare, noi abbiamo bisogno di quasi un anno soltanto per far completare l’"iter approvativo" e dare i permessi necessari a far funzionare un ascensore da un piano a un altro».

L’USO DEL TRENO è «vietato» a chi è sulla sedia a rotelle non solo nella stazione di Brescia, ma su tutte quelle per Milano. «A Rovato e Chiari in carrozzella si arriva solo al primo binario - spiega Adele Ghilardi, del Comitato pendolari Romano-Chiari-Rovato -. Gli altri hanno scale ripide».
E a Romano hanno costruito l’ascensore dove non serve, al primo binario per Milano, cui si accede con rampe sia dall’ingresso principale sia dalla strada.

Di Giancarlo Chiari, giornalista di Brescia Oggi

INFO:
Il sito del quotidiano Brescia Oggi
E-mail del realizzatore del servizio: chiari.giancarlo@alice.it

Il sito delle Ferrovie dello Stato

Abbiamo parlato di Ferrovie dello Stato anche in:
TRENITALIA: UN SERVIZIO... PER UN PAESE PERFETTO!

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