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50 le scuole che quest'anno hanno aderito al progetto di educazione stradale di Di.Di. Diversamente Disabili "Non buttate via la vita in un secondo"

Quella degli incidenti stradali si sta configurando sempre più come una vera e propria emergenza nel nostro Paese. Secondo i dati ISTAT, nel 2021 sono morte oltre 2.875 persone a causa di incidenti stradali in Italia, 204.728 sono rimaste ferite in 151.875 incidenti totali.
Se ne contano 169 tra gli utenti su mezzi pesanti (+44,4% e +23,4% rispetto a 2020 e 2019), 695 tra i motociclisti (+18,6%; -0,4%), 471 tra i pedoni (+15,2%; -11,8%), 1.192 tra gli occupanti di autovetture (+17,1%; -15,5), 67 tra i ciclomotoristi (+13,6%; -23,9%). Per biciclette e monopattini elettrici si registrano 229 vittime (+30,1% rispetto al 2020 e –9,5% rispetto al 2019).

INCIDENTI STRADLI E DISABILITÀ TRA I GIOVANI
E gli incidenti stradali sono tra le principali cause di disabilità tra i giovani. Troppe ancora le giovani vite che vengono stravolta in un istante, vite che dovranno fare i conti con una invalidità permanente. Nessuno più di chi “ci è passato” può raccontare cosa significa, e mettere in guardia da questo pericolo, sensibilizzando ed educando al rispetto delle regole della strada.


NELLE SCUOLE I MOTOCICLISTI DISABILI
Da questo presupposto, dal 2014 è nato
"Non buttate la vita in un secondo": progetto di educazione stradale con il quale alcuni motociclisti con disabilità dell’associazione Di.Di. Diversamente Disabili, in collaborazione con OCTO Telematics, portano nelle scuole le loro storie, che possono essere lezioni di vita per altri.
tre piloti di.di. durante un incontro nelle scuole


FACCIA A FACCIA CON LA DISABILITÀ
Dialogare direttamente con motociclisti disabili
, che portano addosso le conseguenze permanenti di un incidente stradale, è per gli studenti un incontro indelebile e formativo, dichiarano i promotori.
Il progetto si sviluppa con incontri, in presenza e online, con studenti di tutte le età per far comprendere loro l'importanza della sicurezza stradale, per far capire che bastano pochi attimi di distrazione per distruggere una vita intera. La propria o quella degli altri. Ma non solo. I motociclisti che portano avanti il progetto (Omar Bortolacelli, Emiliano Malagoli, Luca Zavatti e Alex Innocenti ) vanno anche oltre, mostrando al contempo come la disabilità possa essere una forza e non solo uno svantaggio, vogliamo spronare i ragazzi a reagire con energia e forza davanti alle difficoltà perché tutto è risolvibile, dicono i piloti.

UN PROGETTO VINCENTE
Dal 2014 ad oggi i piloti Di.Di. hanno incontrato più di 10.000 studenti. Solo in questo anno scolastico sono state oltre 50 le scuole su tutto il territorio italiano che hanno aderito al progetto, un nuovo traguardo che dimostra come è sempre più vivo l'interesse verso il tema dell'educazione stradale.
"Non buttate la vita in un secondo" diventa non solo un progetto ma anche il nostro grido, la richiesta che rivolgiamo a tutti gli studenti che incontriamo ogni anno, dicono i promotori.

Qui sotto un video che illustra il progetto



Redazione

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