DA "LA NAZIONE"
Disabile «prigioniera» nel bagno del treno
PRATO - Che i treni locali siano in ritardo sembra essere un ineluttabile destino che incombe ogni giorno sui pendolari toscani e che, nonostante proteste a vari livelli sembra difficile da sbloccare. Disagi gravi, ma gravissimi sono quelli che colpiscono i disabili, come è accaduto martedì scorso ad Anna Maria Fogacci la combattiva leader del dell'Associazione nazionale mutilati e invalidi della provincia di Prato.
Secondo il suo racconto, il viaggio in intercity da Bologna a Prato è stato costellato da disagi inaccettabili, in un crescendo davvero sconsolante che l'ha vista per circa un'ora intrappolata nel bagno che, teoricamente, dovrebbe essere attrezzato per i disabili.
«Ma che, in realtà, non lo è, o comunque lo è in maniera sbagliata visto che la tazza del water è troppo bassa e gli appoggi per alzarsi sono anch'essi troppo bassi e non a norma di legge», racconta la Fogacci, assistita nella sua battaglia dal Tribunale per i diritti del malato.
Una volta resasi conto di non potersi rialzare e rimettere a sedere sulla sua carrozzina elettrica, la Fogacci ha suonato l'apposito campanello di soccorso riservato ai disabili.
Ma per tutto il tragitto da Bologna a Prato non è accaduto nulla.
«Io suonavo, ma non arrivava nessuno e così sono rimasta chiusa, intrappolata, fino a Prato» ricorda la Fogacci.
A Prato, infatti, l'addetto della cooperativa che si occupa di assistere i disabili in arrivo e in partenza con il treno, è andato a cercare la signora Fogacci al suo posto, ma non l'ha vista e a quel punto si è scoperto che si trovava in bagno.
«Quello che mi ha dato più noia - dice la Fogacci - è che un ferroviere mi abbia detto: Ah, ma allora era lei che suonava".
Il che vuol dire che qualcuno ha sentito il campanello e non è intervenuto».
Anche l'inizio del viaggio, a Bologna, era stato difficile con la signora che era stata fatta salire su un vagone sbagliato (non attrezzato per disabili) a causa di un'errata segnalazione.
Sull'intera vicenda Trenitalia ha aperto un'inchiesta interna per verificare l'esatto svolgimento dei fatti, assicurando anche che «a conclusione dell'indagine verranno presi i provvedimenti del caso». Intanto, la signora Fogacci ha prenotato un altro intercity per domani.
«Non posso fare altrimenti, ma stavolta eviterò di andare in bagno».
R.D.P.