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Nelle pazienti con tumore al seno metastatico e bassa espressione della proteina HER2 (HER2 low) l’anticorpo monoclonale farmaco-coniugato trastuzumab deruxtecan ha dimostrato di aver ridotto del 50% il rischio di progressione rispetto alla chemioterapia e aumentato significativamente la sopravvivenza globale

E’ una notizia importante (e positiva) quella della approvazione, da parte dell’AIFA, della rimborsabilità del farmaco trastuzumab deruxtecan come monoterapia per il trattamento di pazienti con cancro della mammella anche con Her2 Low. La notizia è ottima perché, fino ad oggi, la chemioterapia era l’unica opzione disponibile per le pazienti con tumore del seno avanzato o metastatico a bassa espressione di HER2. L’anticorpo monoclonale farmaco-coniugato Trastuzumab deruxtecan era già rimborsabile da luglio 2023, per tumore al seno metastatico HER2 positivo: con questa decisione di AIFA, potranno essere trattati anche altri gruppi clinicamente significativi di pazienti oncologiche la cui malattia non prevedeva opzioni terapeutiche mirate.

EFFICACIA DEL TRATTAMENTO
La decisione dopo che gli studi hanno dimostrato che trastuzumab deruxtecan migliora in modo sia la sopravvivenza libera da progressione che la sopravvivenza globale nelle donne colpite da tumore alla mammella. In base ai risultati dello studio di fase 3 Destiny-Breast04, pubblicati sul New England Journal of Medicine, l'anticorpo farmaco-coniugato ha ridotto del 36% il rischio di morte, con un miglioramento di oltre 6 mesi della sopravvivenza globale.

PER QUALI FORME DI CANCRO ALLA MAMMELLA

L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha quindi approvato la rimborsabilità di trastuzumab deruxtecan come monoterapia per il trattamento di pazienti adulti con cancro della mammella HER2 low (HER2 low: IHC 1+ or IHC 2+/ISH-) non resecabile o metastatico, che hanno ricevuto precedente chemioterapia per malattia metastatica o che hanno sviluppato recidiva della malattia durante o entro 6 mesi dal completamento della chemioterapia adiuvante.

NUOVE POSSIBILITÀ DI TRATTAMENTO
Trastuzumab deruxtecan è la prima terapia anti-HER2 approvata per le pazienti con tumore al seno HER2 lowha dichiarato Alessandra Fabi,Responsabile Medicina di Precisione in Senologia, Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli IRCCS di Roma -. Una bassa espressione di HER2 può verificarsi sia nella malattia ormono-positiva che negativa. Fino ad oggi la chemioterapia era l’unica opzione disponibile per le pazienti con tumore del seno avanzato o metastatico a bassa espressione di HER2, sia positivo che negativo per i recettori ormonali dopo aver ricevuto almeno una linea di chemioterapia. Usare come bersaglio HER2 in tumori con un basso livello di espressione di questa proteina delinea un approccio di cura innovativo, che permette di rispondere a bisogni clinici finora insoddisfatti. Le implicazioni terapeutiche sono importanti. Grazie alla rimborsabilità di AIFA, possiamo trattare le pazienti con bassa espressione dei livelli di questa proteina, precedentemente considerate HER2-negative, con un anticorpo monoclonale coniugato anti-HER2, migliorando il tempo di controllo della malattia e la sopravvivenza globale nello stadio metastatico”.

COME FUNZIONA IL FARMACO
Trastuzumab deruxtecan, prodotto da Daiichi Sankyo e AstraZeneca, è un anticorpo monoclonale coniugato anti-HER2. Spiega Giampaolo Bianchini, Professore associato e responsabile del Gruppo mammella dell’IRCSS Ospedale San Raffaele, Università Vita-Salute San Raffaele di Milano: “Trastuzumab deruxtecan appartiene alla categoria degli anticorpi farmaco-coniugati, cioè è costituito da un anticorpo diretto contro il recettore HER2, espresso sulle cellule tumorali, e da un potentissimo chemioterapico legato a questo anticorpo: il risultato è di traghettare all’interno delle cellule questo chemioterapico che porta a morte cellulare, limitando l’esposizione dei tessuti normali. Questa terapia estremamente innovativa supera il dogma, precedentemente definito nel tumore della mammella, per cui le terapie anti-HER2 funzionano solo nei carcinomi HER2 positivi, che esprimono livelli molto alti di questo recettore, espandendo gli orizzonti della cura a pazienti precedentemente escluse dai benefici delle terapie HER2 mirate.
Nello studio DESTINY-Breast04, che ha coinvolto 557 pazienti, trastuzumab deruxtecan ha ridotto del 50% il rischio di progressione rispetto alla chemioterapia e aumentato significativamente la sopravvivenza globale. L’impatto di questi risultati è tale da aver meritato da parte della comunità scientifica la ‘standing ovation’ in sessione plenaria al Congresso della Società Americana di Oncologia. Questo rappresenta un ulteriore importante passo avanti per aumentare tempo e qualità della vita per un numero sempre maggiore di pazienti con malattia metastatica”.


Redazione

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