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Dal rapporto Ocse emerge che l’Italia è al quarto posto per aspettativa di vita ma ha forti disparità di accesso ai servizi nelle regioni e registra alti tassi di demenza, vera sfida per un futuro sempre più vecchio

E’ stato pubblicato l’"Health at a Glance 2017",  apporto con cadenza biennale, che presenta una panoramica sullo stato di salute dei cittadini dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). Per quanto riguarda L’Italia, si evidenzia ancora la disparità che emerge nelle diverse regioni del nostro paese, a discapito in particolare di quelle meridionali. In Italia, si rileva, il totale della spesa sanitaria si attesta sotto la media Ocse: 3.400 dollari all'anno a persona (dato riferito al 2016) rispetto ai 4.000 della media Ocse.

PAESE LONGEVO MA CON MAGGIOR DEMENZE - Tra i punti a favore del nostro Paese, il fatto che l’Italia è al quarto posto dei Paesi Ocse per aspettativa di vita (il Giappone è al primo): da noi si vive in media fino a 82,6 anni, contro gli 80 degli altri paesi Ocse.
Ma questa longevità ci espone anche ad un maggior numero di demenze, che sopraggiungono proprio con l’anzianità. Nel 2017 ha una demenza il 2,3 % della popolazione, che secondo le proiezioni potrebbe raggiungere  e superare il 3% nei prossimi vent’anni (3,4% entro il 2037).

EMERGENZA ANZIANI - Al 2015 gli over 65 sono il 22% dell’intera popolazione. Tra i Paesi che registrano un forte e progressivo invecchiamento, è evidente che tra le priorità deve entrare il prima possibile il rafforzamento e la predisposizione di cure primarie, servizi ed assistenza per la popolazione anziana, che nel 2050 vedrà i 65enni toccare il 34% dell’intera popolazione, e gli 80enni il 15%.

MOLTI MEDICI E POCHI INFERMIERI – Tra le evidenze del rapporto, soprattutto considerando il necessario rafforzamento futuro dei servizi di assistenza, si rileva lo sbilanciamento tra il numero dei medici e quello degli infermieri. In Italia ci sono 3,8 dottori ogni mille cittadini (la media Ocse è di 3,4) a fronte di 5,4 infermieri ogni mille cittadini (media Ocse di 9).

VACCINI, ANTIBIOTICI E FARMACI – un primato italiano è quello delle prescrizioni di antibiotici ai bambini tra gli 0 e i 9 anni. Il dato scende negli adulti, dove ci superano Francia e Grecia, e ci attestiamo sul quarto posto. Si tratta peraltro di un tema altamente attuale, considerando l’avanzata della resistenza agli antibiotici: un problema affatto trascurabile. Gli italiani si dimostrano restii a optare per i farmaci generici: nel nostro Paese vengono scelti solo nel 19% dei casi, a fronte del 52 della media Ocse. Sul fronte vaccini, come sappiamo, si rileva una tendenza a ridurre la copertura vaccinale nei bambini italiani, soprattutto rilevata per il morbillo.

ALCOL, FUMO E OBESITA’ – L’Italia se la cava abbastanza bene negli stili di vita legati alla salute. Beviamo meno alcol della media Ocse (7,6 litri all'anno con i 9 della media dei paesi Ocse) e siamo meno obesi (il 9,8% in Italia contro il 19,4% della media Ocse). Non va altrettanto bene invece per i nostri polmoni: in Italia fuma il 20% della popolazione (contro il 18,4% delle media Ocse), inoltre la nostra esposizione media annuale alle polveri sottili è di 19,9 mg/m3 (il livello medio dei paesi Ocse è 15,1).


Redazione

Immagine: Pixabay

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