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Un nuovo accordo di collaborazione poterà ricercatori UNIPD e clinici IRCCS Medea a confrontarsi sul terreno comune delle patologie neurologiche e neuropsichiche (cerebrolesionei, disturbi dello spettro autistico, dell'attenzione, dello sviluppo intellettivo…) unendo le proprie conoscenze da prospettive diverse

È stato siglato un accordo quadro di ricerca tra Università di Padova e IRCCS Medea – La Nostra Famiglia, con l’obiettivo di promuovere l'attività di ricerca nella lotta alle patologie neurologiche e neuropsichiche dell'età evolutiva promuovendo lo scambio di idee e competenze tra professionisti che se ne occupano da prospettive diverse.

Grazie a tale convenzione, approvata dal Ministero della Salute, verranno messe in rete competenze diverse ma complementari, derivanti da vari ambiti, con la collaborazione tra clinici e ricercatori di diversa formazione (neuropsicologi, neurologi, fisiatri, ingegneri, neuropsichiatri).

COLLABORAZIONE TRA CLINICI E RICERCATORI
In particolare, il Dipartimento di Psicologia Generale dell'Università di Padova, diretto da Francesca Pazzaglia, struttura identificata all'interno della convenzione come principale interlocutore universitario, vanta tra i suoi numerosi ambiti di ricerca le neuroscienze cognitive, la neuropsicologia sia dell'adulto che dell'età evolutiva e l'intelligenza artificiale: tutte discipline strategiche per la ricerca nel settore sanitario che contraddistingue l'IRCCS Medea – La Nostra Famiglia (Polo di Conegliano e Pieve di Soligo, che ha per responsabile scientifico Andrea Martinuzzi), istituto di ricovero e cura a carattere scientifico impegnato sul fronte delle disabilità neurologiche dell'età evolutiva e adulta.
La struttura vanta infatti un'attività di riabilitazione e ricerca scientifica rilevante, e funge da centro di riferimento clinico per patologie quali le gravi cerebrolesioni acquisite, l'epilessia, i disordini motori e dello sviluppo neuropsichico.

CHIARIRE ORIGINE DI ALCUNI DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO
L'unione delle forze permetterà di ottimizzare l'applicazione di protocolli di ricerca che prevedono l'utilizzo di strumenti di valutazione clinica unitamente a tecniche funzionali, in particolare elettroencefalografia ad alta densità, e strutturali, risonanza magnetica.
L'obiettivo principale è quello di contribuire a chiarire le dinamiche cerebrali alla base di alcune delle condizioni cliniche sopramenzionate, in particolare quelle che comportano alterazioni precoci del neurosviluppo (es: disturbi dello spettro autistico, dell'attenzione, dello sviluppo intellettivo).

UNA COLLABORAZIONE CHE RINFORZA GLI SFORZI
«Questo accordo formalizza una collaborazione scientifica che è in essere da diversi anni e che ha già prodotto numerosi risultati scientifici – sostiene Giovanni Mento, responsabile del NeuroDev lab del dipartimento di Psicologia Generale e referente universitario dell'accordo quadro –. Ci auguriamo che l'inclusione di ulteriori linee ricerca e di altri ricercatori all'interno di questa felice collaborazione possa condurre ad ulteriori traguardi scientifici, soprattutto nella prospettiva di individuare marker neurocognitivi precoci in grado di migliorare l'approccio clinico».

«L'accordo consolida la collaborazione esistente tra i due enti e contribuisce a sostenere una precisa volontà degli stessi – riportano Alberto Danieli, uno dei referenti dell'accordo-quadro per l'IRCCS E. Medea, e Paolo Bonanni, responsabile dell'UOC di Epilessia e Neurofisiologia Clinica dell'Istituto – quello di promuovere lo scambio di idee e competenze tra professionisti che affrontano le patologie neurologiche e neuropsichiche da prospettive diverse, allo scopo di acquisire nuove conoscenze che possano tradursi in miglioramenti concreti nella vita delle persone».

Redazione

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