In attesa di una normativa completa le strutture sanitarie devono attenersi alle raccomandazioni espresse dal Garante
I referti medici ora arrivano direttamente sul proprio pc, comodamente a casa (o in ufficio). E arrivano pure le analisi del sangue, le radiografie e tutti gli esami diagnostici che possono essere trasferiti in file, eliminando così inutili code agli infiniti sportelli di ASL e laboratori.
La consultazione dei referti in formato elettronico è realtà già da tempo, ma non esisteva ancora una normativa che potesse regolamentare la via telematica come modalità di consegna ufficiale.
Sono necessarie regole chiare e uniformi, che non lascino spazio alla casualità e all’errore. Il Garante per la Privacy ha in questo caso assolto il proprio dovere, supplendo al vuoto legislativo attuale, stabilendo delle €˜Linee Guida in tema di referti online‑¬.
L’adesione al servizio dovrà essere facoltativa, e il referto elettronico non sostituirà quello cartaceo, che dovrà in ogni caso restare disponibile.
L’assistito sarà chiamato a dare (o negare) il proprio consenso con la firma di un’informativa semplice ed esaustiva. Il referto dovrà restare a disposizione per un massimo di 30 giorni, e sarà accompagnato da un giudizio scritto e dai riferimenti del medico che sarà disponibile a fornire tutte le spiegazioni qualora l’interessato lo ritenesse opportuno.
Tutte le strutture sanitarie pubbliche intenzionate a fornire il servizio dovranno adottare misure di sicurezza elevate, quali standard crittografici, convalida degli indirizzi e-mail con verifica online, uso di password complesse etc.
Potete consultare le Linee guida a questo indirizzo: http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=1630271
Per info:
ufficiostampa@garanteprivacy.it
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