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Come dovrebbero essere i servizi alla persona, rivolti a chi ha una disabilità in particolare intellettiva?  A che punto siamo con una auspicabile evoluzione, in chiave inclusiva, dei servizi stessi, e la sperimentazione di soluzioni innovative anche per l’abitare inclusivo? Un focus di ANFFAS

In occasione dei suoi 65 anni, ANFFAS accende un dibattito per una riflessione su quanto gli attuali servizi alla persona possano essere ritenuti inclusivi e come le consuete soluzioni abitative garantiscono alle persone con disabilità il diritto a poter scegliere dove, come e con chi vivere, senza essere mai adattate ad una specifica sistemazione.

EVITARE LE POSIZIONI PERICOLOSAMENTE IDEOLOGICHE
La riflessione parte da una considerazione iniziale di ANFFAS che, se ammette che c’è molta strada da fare, molto da approfondire e tantissimo da sperimentare, riconosce anche che l’errore più grande che si potrebbe fare è quello di dare agli attuali servizi un’accezione negativa o, peggio, derubricare gli stessi come servizi segreganti o istituzionalizzanti e ciò a prescindere dalle loro oggettive caratteristiche e tipologie anche tenendo conto della complessità e varietà di persone con disabilità ai quali tali servizi devono essere rivolti.
In sostanza, afferma ANFFAS, non si può fare di tutta l’erba un fascio, e sarebbe grave, oltre che ideologico affermare che qualsiasi servizio diverso dai normali contesti di vita all’interno della propria comunità di appartenenza sia di per sé da considerare segregante.

COME DOVREBBERO ESSERE I SERVIZI PER LE PERSONE DISABILI
Fatta questa premessa, secondo ANFFAS è fuor di dubbio che i servizi per le persone con disabilità, comprese le soluzioni presso il proprio domicilio o quelle relative a soluzioni abitative diverse dal proprio domicilio di origine debbano presentare determinate caratteristiche che li rendano rispondenti ai singoli bisogni dei cittadini, e non il contrario. Secondo ANFFAS; infatti, i servizi, qualsiasi sia la loro tipologia, devono essere degli abiti sartoriali cuciti a misura delle persone e le persone non devono mai essere adattate a servizi precostituiti o standardizzati.
ANFFAS individua alcune delle caratteristiche che dovrebbero essere presenti nei servizi:
- non devono mai essere segreganti o istituzionalizzanti;
- devono essere inclusivi;
- devono rispettare la dignità intrinseca ed estrinseca di ogni persona;
-devono essere di alta qualità;
- devono garantire la libertà di scelta;
- devono essere basati su un progetto di vita personale e partecipato della stessa persona con disabilità;
-devono riprodurre, nella massima misura possibile, l’ambiente familiare;
- ove ad alta necessità di sostegni intensivi, anche di natura sanitaria, devono essere improntati al rispetto della dignità ed essere sempre umanizzanti.
Allo stesso tempo – aggiunge ANFFAS - sono da adeguare quei servizi che non tengono in debito conto le effettive necessità di bisogno di sostegno, anche di elevata o elevatissima intensità, che non tendono in primis a traguardare sempre l’ottimale perseguimento della migliore Qualità di Vita possibile.

L’IMPORTANZA DEGLI OPERTAORI
Altro punto di cui sottolinea l’importanza ANNFAS è l’aspetto professionale degli operatori: l’adeguata preparazione professionale, le competenze, le attitudini e le motivazioni degli operatori rappresentano una imprescindibile pre-condizione per poter disporre di adeguati ed idonei servizi di alta qualità: condizione, questa, necessaria per prevenire anche i noti e frequenti fenomeni di violenze, maltrattamenti e molestie, di varia natura, di cui sono fatte oggetto le persone con disabilità.

CARENZA DI RISORSE ECONOMICHE
Infine, ancor prima di parlare della auspicata transizione inclusiva o miglioramento dei livelli di qualità dei servizi, di pari passo, si deve porre mano, sia a livello centrale che territoriale, all’annoso e mai risolto problema della carenza di risorse pubbliche, appositamente dedicate ai servizi per le persone con disabilità.  Infatti, per le stesse e per i loro familiari disporre di una rete integrata di idonei ed adeguati servizi è assolutamente necessario se non indispensabile.

DISCUSSIONE SUL TEMA
Come riuscire a contemperare la necessità di disporre di adeguati servizi con i paradigmi della Convenzione Onu?
Se ne discuterà il 28 marzo 2023 con un evento online e una diretta Facebook promosso da Anffas che si svolgerà dalle 9 alle 18 in occasione della celebrazione del 65mo anniversario dalla sua fondazione e della XVI Giornata nazionale delle disabilità intellettive e dei disturbi del neurosviluppo, promossa ed organizzata, ogni 28 marzo, da Anffas e dedicata all’informazione e alla sensibilizzazione sui temi della disabilità intellettiva e disturbi del neurosviluppo per promuovere un necessario quanto attuale avvio di un dibattito sulla “transizione inclusiva dei servizi alla persona letta alla luce della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità”.


Tutte le informazioni sull’evento sono disponibili sul sito www.anffas.net.

Redazione

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