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Le raccomandazioni, pubblicate su iniziativa del Comitato Tecnico Scientifico della Protezione Civile, valgono per i pazienti in terapia e quelli che hanno finito la terapia

Si moltiplicano in questi giorni le informazioni e raccomandazioni sanitarie dedicate alle persone più fragili, che sembrano maggiormente esposte ai rischi correlati al Coronavirus, ovvero quelle con patologie associate ad immunodepressione, ma anche oncologiche o onco-ematologiche . Questi soggetti, stando ai dati – pur limitati – ad oggi disponibili, sembra siano da un lato esposti a maggior rischio di contrarre l’infezione, e dall’altro ad andare incontro ad un andamento più severo.

A questo proposito, segnaliamo pertanto le Raccomandazioni per la gestione dei pazienti oncologici e onco-ematologici, in relazione all'emergenza da COVID-19, redatte su iniziativa del Comitato Tecnico Scientifico della Protezione Civile.
Le linee guida, indirizzate sia ai pazienti stessi che alle strutture e agli operatori sanitari, forniscono alcune indicazioni sia per i pazienti che hanno completato il percorso terapeutico sia per i pazienti ancora in trattamento. Riportiamo qui sotto il contenuto delle Raccomandazioni, rimandando alla loro lettura integrale alla pagina dedicata.

PAZIENTI IN TERAPIA E PAZIENTI CHE HANNO FINITO LA TERAPIA
Nel primo punto, le Raccomandazioni distinguono i pazienti oncologici/onco-ematologici in 2 gruppi:
a)I pazienti che hanno completato il percorso terapeutico (cosiddetti pazienti off-therapy);
b)I pazienti ancora in trattamento. A loro volta questi ultimi possono essere suddivisi in:
i)Pazienti in trattamento citostatico e radiante, a maggiore rischio di complicanze infettive. Anche i pazienti sottoposti a interventi chirurgici maggiori in ragione di patologia oncologica possono essere esposti a un rischio aumentato di COVID-19.
ii)Pazienti in trattamento immunoterapico.

RACCOMANDAZIONI PER TUTTI I PAZIENTI (a), (bi) e (bii)
Non esistendo al momento vaccini o farmaci antivirali specifici per l’infezione da SARS-CoV-2 si raccomandano le seguenti norme igieniche:
a)evitare, ove possibile, luoghi affollati;
b)indossare la mascherina (di comune uso, quali quelle chirurgiche) fuori dal domicilio, in particolare quando si rendano necessarie visite in ospedale per visite, esami e/o trattamenti;
c)eseguire un’accurata e frequente igiene delle mani (si vedano anche le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)sul lavaggio delle mani);
d)evitare le visite al proprio domicilio da parte di familiari o amici con sintomi respiratorie/o provenienti da aree a rischio;
e)al fine di evitare contagi in ambito lavorativo si suggerisce di mantenere una distanza di almeno un metro (meglio anche due)dai colleghi che presentino sintomi respiratori, invitandoli ad indossare una mascherina.

RACCOMANDAZIONI PER I PAZIENTI ANCORA IN TRATTAMENTO (bi) e (bii)
Si raccomanda alle Autorità Sanitarie Locali di identificare e applicare quanto più rapidamente possibile le modalità necessarie a garantire i trattamenti oncologici necessari ai pazienti residenti nelle “aree rosse”, al fine di assicurare il principio di intensità di dose, in modo che non venga negativamente influenzata la prognosi della patologia in trattamento. Si raccomanda alle strutture sanitarie presenti nel Paese di identificare e istituire percorsi e spazi (es. sale di attesa) dedicati ai pazienti in oggetto.
Si raccomanda a tutto il personale sanitario di indossare gli appositi dispositivi di protezione individuale (DPI) (es. mascherine chirurgiche).
Si raccomanda,infine,di individuare specifiche strategie per garantire il percorso diagnostico-terapeutico già avviato per i pazienti in caso di potenziale esposizione di un soggetto oncologico a soggetti contagiati da SARS-CoV-2.

RACCOMANDAZIONI PER I PAZIENTI CHE HANNO COMPLETATO IL PERCORSO TERAPEUTICO (a)
Si raccomanda di posticipare, laddove possibile e in accordo con gli specialisti del settore che hanno in carico il paziente, i controlli di follow-up, in modo da limitare al massimo la frequentazione delle strutture sanitarie (sia per limitare il rischio di esposizione a SARS-CoV-2, sia per ridurre la mole di lavoro di strutture già in parte sovraccariche).

Per approfondire:

Il testo intergale

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Redazione

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