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La difesa ha chiesto il rito abbreviato per accelerare l'iter, sostenendo che la coltivazione era a uso personale con finalità terapeutiche. La prossima udienza è stata fissata per il  27 aprile

Per chi soffre di insopportabili dolori cronici la cannabis terapeutica rappresenta un indispensabile aiuto per andare avanti, per poter alleviare il dolore, rendendolo sopportabile. Lo sa bene Walter De Benedetto, un uomo disabile di 49 anni, che da 33 anni convive con una grave forma di artrite reumatoide che gli rende impossibile camminare e che lo estenua dal dolore, per la quale ha una regolare prescrizione medica per la cannabis terapeutica. Ma quella che gli passano Stato e Regione non è sufficiente: è così che Walter, con l’aiuto di un amico, ha iniziato a coltivarsi la sua medicina. Questo lo ha portato ad essere indagato, e oggi Walter è sotto processo per coltivazione di stupefacenti; tra un paio di mesi tornerà di nuovo davanti a un giudice.

IL PROCESSO PER AUTO PRODUZIONE
“Voglio essere giudicato dalla giustizia, sono pronto ad assumermi le responsabilità di quello che ho fatto” dice Walter, con il filo di voce che la sua malattia gli ha lasciato. Lo scorso 23 febbraio si è tenuta l’udienza preliminare ad Arezzo; la difesa ha chiesto il rito abbreviato per accelerare l’iter, sostenendo che la coltivazione era a uso personale con finalità terapeutiche. La prossima udienza è stata fissata per il prossimo 27 aprile.

SCARSITA’ DI CANNABIS TERAPEUTICA
Per Walter la cannabis terapeutica è l’unica terapia capace di attenuare solo lievemente i dolori che lo stremano. La cannabis gli è indispensabile per una vita dignitosa: a lui, come a migliaia di altri malati italiani nelle analoghe condizioni, ricorda l’Associazione Luca Coscioni, al suo fianco nella sua lotta e nella sua vicenda giudiziaria.
Secondo l’associazione Luca Coscioni la cannabis terapeutica in Italia continua a scarseggiare, non se ne produce a sufficienza né si riesce a far fronte al fabbisogno con le importazioni. Per questo Walter De Benedetto è stato costretto a farsi aiutare da un amico nella produzione domestica di piante, per supplire alla mancanza di un aiuto che il sistema sanitario non riesce a garantire in termini quantitativi e qualitativi. Lo ha fatto per necessità, per riuscire a curarsi nonostante uno stato di salute drammatico.

L’APPELLO ALLE ISTITUZIONI
L'associazione, che insieme a "Meglio Legale" fece incontrare Walter De Benedetto con il Presidente della Camera, Roberto Fico, rilancia anche la raccolta firme per chiedere alle istituzioni di adeguare le normative nazionali alle novità dell'ONU in materia di cannabis. Riprende anche il digiuno a staffetta.
L’appello di Walter (che si era rivolto al Presidente della repubblica in un video) si firma qui e diventerà oggetto di una lettera in cui si chiede al Ministro Speranza di adeguare le normative nazionali alla cancellazione della cannabis dalla IV tabella della convenzione ONU del 1961. Il 2 dicembre 2020 L’Italia ha votato a favore della modifica internazionale che riconosce le proprietà terapeutiche della pianta togliendola dalla tabella delle sostanze che necessitano particolare controllo internazionale, occorre esser conseguenti e normalizzare le varie norme nazionali attorno alla canapa potenziando la produzione nazionale, facilitandone la prescrizione e l’utilizzo e la ricerca, fino a inserire la cannabis nei Livelli Essenziali di Assistenza sostiene l’associazione Luca Coscioni.

Ma bisogna fare presto. Perché, come scrive Walter nella sua lettera indirizzata al Presidente Mattarella: La cannabis è illegale nel nostro paese, e questo fa sì che ancora oggi rimangono tabù sul suo utilizzo medico. Per come la vedo io, Presidente, ad essere illegale dovrebbe essere solo il dolore. Caro Presidente, io rimango, nonostante tutto, aggrappato alla vita. Ma il dolore non aspetta. Ed è un vostro dovere istituzionale confrontarvi con questa mancanza.

Qui, il video di Walter De Benedetto



Redazione

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