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Sarebbe cresciuta con un grave handicap e, al momento in cui sarebbe stata l'ora di cominciare a fare i suoi primi passi, quello che dovrebbe essere un grande momento di gioia si sarebbe trasformato, in pochi istanti, in un vero e proprio dramma. Lei, Anna, nome di fantasia visto che parliamo di una piccola bimba di sei mesi di origine pakistana, avrebbe sì camminato ma con un'andatura claudicante. E questo handicap l'avrebbe accompagnata per tutta la vita. Ma il suo destino, che pareva ineluttabile, è stato recentemente ridisegnato, garantendole almeno così una nuova possibilità per il suo futuro.

Ad offrirle una nuova "chance" è il complesso intervento chirurgico-ortopedico a cui la bambina è stata sottoposta di recente nell'ospedale di Piove di Sacco (Padova). Un'operazione estremamente delicata che ha richiesto un'importante sinergia tra il reparto di Anestesia e Rianimazione diretto dal dottor Claudio Mongiat e quello di Ortopedia diretto dal dottor Giuseppe Pavanini. "Vista la giovane età della paziente - dicono insieme i due primari - questo intervento è stato studiato nei minimi dettagli."

"I farmaci infatti - continuano i due dottori - devono essere somministrati con accuratezza e la bambina deve essere costantemente monitorata per quanto riguarda l'ossigenazione e l'idratazione e soprattutto bisogna eseguire una attenta emostasi al fine di evitare perdite di sangue, che in un bambino molto piccolo devono essere, per la sua sicurezza, molto contenute". Ancora quando era ospitata nel grembo materno, ad Anna era stata diagnosticata questa grave patologia, cioè la lussazione embrionaria bilaterale dell'anca. Per malattie deformanti di questo tipo sono pochi oggi i centri in grado di effettuare efficaci trattamenti chirurgici. Tra questi trova spazio il nosocomio piovese grazie all'esperienza che il dottor Pavanini si è fatto negli anni Settanta a fianco dei due professori Calogero Casuccio e Ferdinando Vigliani.

 "In quegli anni - ricorda il primario di Ortopedia - erano molto diffuse le patologie ortopediche infantili. E' l'esempio del piede e della mano torta, la lussazione congenita dell'anca, la spina bifida, i rachitismi vitamina D resistenti e tante altre ancora". "Questo fenomeno - spiega il dottor Pavanini - che in seguito si è notevolmente ridotto fino quasi a scomparire per varie motivazioni di carattere ambientale e di qualità della vita, ora, da circa una decina di anni, è ricomparso con l'arrivo degli extra comunitari". A soffrire di queste patologie sono soprattutto i marocchini, i moldavi, gli albanesi, i rumeni e i pakistani. Anna, quindi, non è l'unica bambina a cui l'ospedale di Piove di Sacco ha offerto, per così dire, una seconda opportunità . "Qualche tempo fa - continuano i dottori Pavanini e Mongiat - abbiamo trattato 3 bambini molto piccoli affetti da piede torto, due affetti da rachitismo e due affetti da spina bifida con fratture degli arti ". I risultati del trattamento sono molto buoni quando si interviene in giovanissima età . "E' ovvio - conferma l'ortopedico - che se l'intervento chirurgico viene effettuato il più precocemente possibile ci sono molte probabilità   che la guarigione sia  garantita al 100%". Anna sta bene, rimarrà con un'apparecchiatura gessata per quaranta giorni dopo di che sarà la volta di un tutore ortopedico, che dovrà portare fino ai suoi primi passi.


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http://www.asl14chioggia.veneto.it/citt_cavarzere/index.html
http://gazzettino.quinordest.it/main.php3?Luogo=Padova&Data=2008-7-9&Pagina=MONSELICE%20CONSELVE%20PIOVE%20DI%20SA


[Redazione]

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