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Un’articolo della giornalista Simona Segalini, pubblicato sul quotidiano piacentino “Libertà”, ci permette di tornare su un argomento che, spesso e volentieri, i frequentatori del nostro sito pongono all’attenzione generale all’interno dei forum: la distribuzione gratuita del Viagra ai disabili.

A due anni dall’entrata in commercio del farmaco è giunta una provocazione dalla sede piacentina dell'Anmil (associazione nazionale mutilati ed invalidi del lavoro) per bocca del suo giovane presidente, Bruno Galvani.

«Ho avuto modo di parlare con molti paraplegici della nostra città - dice Galvani a proposito del suo progetto che in tutta Italia conterebbe fino ad oggi un più che sparuto numero di precedenti - prima di rendermi conto che, tra diverse di queste persone, il Viagra ha conosciuto necessariamente e continua a farlo un ampio utilizzo». Salvo constatare che il farmaco - ed i suoi non trascurabili costi - risulta nella nostra città a totale carico del paziente, rientrando il Viagra nella fascia C dei prodotti non garantiti dal Servizio sanitario nazionale.

Costi davvero non trascurabili, se è vero, come elenca Danilo Scaramuzza, responsabile della Federfarma piacentina, che le confezioni attualmente sul mercato (con blister da 4 o da 8 compresse) vengono vendute a partire da un minimo di 71.600 lire (4 compresse da 25 milligrammi) fino ad un massimo di 200.800 (8 compresse da 100 milligrammi). Costi decisamente non trascurabili soprattutto se rapportati al portafoglio di un paziente che, per necessità, dovrà ricorrere al farmaco per un tempo protratto della sua esistenza (non a caso diversi paraplegici di città e provincia hanno età anagrafiche molto basse).

Che fare allora?

«E' mia precisa volontà - spiega il presidente dell'Anmil piacentina - indirizzare a tutte le autorità competenti in materia la richiesta affinchè per questa fascia di soggetti il Viagra, quando necessario, risulti a costo zero. Ciò che mi auguro adesso - conclude Galvani - è che la nostra richiesta possa contare sull'appoggio di tutte le realtà che sul territorio si occupano di tematiche analoghe alle nostre».

Sull'opportunità di impiego del “sildenafil” (è il nome della molecola attiva presente nel Viagra) per disabili interessati da disfunzioni erettili è convinto Carlo Maretti, andrologo piacentino e consigliere nazionale della Sia (Società Italiana di Andrologia). «La molecola nota col nome di sildenafil - spiega Maretti - agendo a livello periferico ha il pregio di travalicare il sistema nervoso, garantendo un'elevata percentuale di successo per almeno l'80 per cento dei casi, tenuto ovviamente conto del tipo di lesioni presenti nel paziente».

Prima del Viagra - riferisce ancora l'andrologo - il ricorso più frequente era rivolto alla prostaglandina, farmaco da assumere per via iniettiva a livello locale. Sulla stessa molecola che compone il Viagra sono attualmente in corso nuovi studi indirizzati a ridurre gli effetti collaterali conseguenti all'assunzione del farmaco ed insieme i tempi di risposta.

Dopo un iniziale entusiasmo da parte degli addetti ai lavori, sono per il momento tornate a riposare nell'ombra quelle che fino a poco tempo fa erano state candidate a sostituire il sildenafil, ovvero la molecola della fentolamina (bloccata dalla Food and Drugs Administration statunitense perché ritenuta responsabile nel corso delle sperimentazioni di effetti collaterali di rilievo), e della apomorfina, pervenuta alla fase di ricerca conclusiva e preliminare alla commercializzazione prima di essere analogamente ritirata dalla sperimentazione.

Simona Segalini info@liberta.it

Anmil Piacenza 0523499494

Stefano Pittarello - stefano@disabili.com

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