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Alcuni fondi vengono aumentati, in altri casi confermati. Si attendono intanto politiche di carattere programmatico per la disabilità

A fare il punto sui fondi previsti per disabilità e dintorni nel testo del disegno di Legge di Bilancio 2019 è Vita.it, dalla lettura del testo. Ci rifacciamo alla loro analisi e ai commenti delle associazioni di categoria, per fare una panoramica.

NON AUTOSUFFICIENZA - E’ stato aumentato di 100milioni il Fondo per la Non autosufficienza destinato alle Regioni, che sale così a quasi 600milioni, rispetto ai 447,2 del 2018. L’aumento prevede 100 milioni in più per gli anni 2019, 2020 e 2021. Ricordiamo che le risorse del Fondo per la Non autosufficienza sono attribuite alle Regioni, con un riparto che viene fatto sulla base della popolazione anziana non autosufficiente e di altri indicatori, e che almeno il 40% di tali risorse devono essere dedicate ad interventi a favore di persone in condizione di disabilità gravissima, inclusi quelli a sostegno delle persone affette da SLA e Alzheimer. E’ dal Fondo per la Non autosufficienza che arrivano anche le risorse per progetti di Vita Indipendente.

TRASPORTO ALUNNI DISABILI - Per le politiche sociali dal testo della legge di Bilancio si evince che verranno messi in campo 400milioni (120 aggiuntivi), mentre per il trasporto degli alunni con disabilità il contributo alle regioni di 75milioni stanziati dal precedente Governo viene riconfermato, sempre per i tre anni 2019, 2020 e 2021.

CAREGIVER FAMILIARI – Dal testo si registra un aumento di 5milioni di euro annui per i caregiver familiari in aggiunta ai 20 già previsti dalla precedente legge di bilancio del triennio 2018/2020. Questo in attesa dell’approvazione di una legge, le cui proposte sono attualmente in esame alla XI Commissione del Senato, che finalmente possa riconoscere diritti a tutte le persone che assistono in casa familiari non autosufficienti in maniera esclusiva e continuativa.
Si attendono invece aggiornamenti rispetto al Fondo per il Dopo di Noi (Legge 112/2016) che, fa notare Roberto Speziale dell’Anffas a Vita.it, non compare nel testo della legge, ma che da Palazzo confermano.

SERVIZIO CIVILE, ASSOCIAZIONI  E VOLONTARIATO - Tagliati, invece, del 3% i fondi per il Servizio Civile, che per il 2019 vengono ridotti  di 4,1milioni rispetto agli stanziamenti del precedente governo.
Per quanto riguarda associazioni e cooperative che operano nel Terzo settore, il Forum che le riunisce lancia un allarme: a rischio sarebbero 340 mila organizzazioni. “Siamo molto preoccupati perché nel testo della Legge di Bilancio in discussione in Parlamento non troviamo le nostre richieste sugli adeguamenti della normativa fiscale del Terzo settore. Si tratta di questioni di grandissima importanza per l’operatività di oltre 340mila organizzazioni. Avevamo apprezzato, in tal senso, le assicurazioni fornite dal Ministro Di Maio nel corso dell’ultima assemblea del Forum nonché le dichiarazioni del Sottosegretario di Durigon. Purtroppo, ad oggi, non vediamo nei testi in discussione alle Camere le misure fiscali richieste.” Così la Portavoce del Forum del Terzo Settore, Claudia Fiaschi, che lancia l’allarme sul futuro di tante associazioni e cooperative che operano nel mondo del Terzo settore. “Sono norme – spiega – che toccano soprattutto le attività del volontariato e dell’associazionismo di promozione sociale che avevano già avuto l’approvazione delle commissioni di Camera e Senato ma che non erano entrate nel decreto correttivo varato prima dell’estate per ragioni più che altro di natura formale. Se non approvate, le associazioni di volontariato non potranno più autofinanziarsi diversamente da quanto consentito in precedenza con la Legge 266/91. Altrettanto importante è la richiesta di aumentare la possibilità di avvalersi di lavoratori nelle associazioni di promozione sociale. Una correzione necessaria per consentire a tante organizzazioni, come quelle che operano nel campo della disabilità e non autosufficienza, di poter continuare a fornire il loro sostegno alle persone fragili ed in condizioni di marginalità.”
 
Questi, dunque, i numeri. Ma le politiche? In merito a questo, il mondo della disabilità attende dal Governo anche un intervento di carattere programmatico: staremo a vedere.

Redazione


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